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Visualizzazione dei post da gennaio, 2009

Sul rapporto McKinsey

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In questi ultimi giorni è stato presentato a Bruxelles uno studio, commissionato da società energetiche come Enel, Shell e la svedese Vattenfall, imprese come Volvo e Honeywell, ma appoggiato anche da una Ong come il Wwf, sui "Percorsi verso un'economia a basse emissioni di carbonio " in cui sono state analizzate le misure e opportunità (circa 200) che possono essere prese nel mondo, e i loro costi, per mantenere l'aumento della temperatura media globale sotto il 2 gradi centigradi. Secondo il rapporto McKinsey , uno dei migliori (se non il top) studi di consulenza in materia di gestione di imprese in tutto il mondo, (negli ultimi due anni ha già presentato 10 diversi distinti studi per la riduzione dei gas a effetto serra) , il taglio di 47 miliardi di tonnellate di Co2 entro il 2030 è fattibile, a condizione però di iniziare da subito, senza più indugi. Lo studio fornisce una risposta molto realistica alle domande che tutti ci facciamo: "Siamo in grado di

Circolo polare artico: una questione molto intricata

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Il Circolo polare artico si sta sciogliendo e già da qualche tempo stanno sorgendo le prime avvisaglie su chi potrà sedere leggittimamente al tavolo posato sull'immenso deposito di gas e petrolio racchiuso in uno dei più incontaminati e fragili ecosistemi del pianeta. Adesso, che l'aumento delle temperature dipenda dal ciclo dei 1500 anni o dalla sconsideratezza umana, una cosa è certa, lo scioglimento dei ghiacci polari ha reso l'Artico più accessibile alle rotte commerciali navali, per cui ora sono in molti, paesi, multinazionali, comandi militari a sentirsi in dovere di rivendicare la competenza nel proprio settore. Gli interessi economici sono enormi ed anche la Nato , con una presenza militare, vorrebbe metterci lo zampino. Poiche gli sviluppi di quanto sta accadendo nell'Alto Nord richiedono un attento e costante esame, la regione è d' importanza strategica per la Nato e per la sicurezza dei suoi alleati. Lo U.S. Geological Survey valuta in 90 miliardi di

Un nuovo ordine mondiale?

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La recessione economica mondiale (50 milioni di disoccupati nel 2009 - 200 milioni ridotti in povertà) , è esposta ad una "crisi della governance globale " che può essere affrontata radicalmente solo con la riforma delle Nazioni Unite, ha detto ieri l'ex segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan , presso il World Economic Forum di Davos, in Svizzera. Annan era in buona compagnia, mentre diceva queste cose. Al suo tavolo, infatti, erano accomodati personaggi del calibro di Rupert Murdoch , che noi tutti conosciamo; Stephen Green, presidente HSBC; Werner Wenning, del gruppo chimico tedesco Bayer; Anand Mahindra, gruppo industriale indiano e Maria G. Ramos, direttore esecutivo per il Sud Africa, Transnet. Un bel parterre, non c'è che dire! " L'attuale architettura di gestione globale degli affari è rotta e deve essere rifissata ", ha affermato Annan, davanti i leader politici e industriali del mondo. "Abbiamo nuovi giocatori sulla scena

Rapporto "Tabula Rasa"

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Semmai l'umanità fosse stata capace di comprendere cosa sarebbe potuto diventare il mondo se non si fosse cambiato il modus vivendi che la società del primissimo XXI secolo ha sconsideratamente adottato, probabilmente, oggi, non mi sarebbe stato possibile parlarvi di questo rapporto. Purtroppo, ciò non è avvenuto e le conseguenze di questa grave mancanza, che l'uomo ha deliberatamente ignorato, potrebbero determinare effetti disastrosi per le future generazioni, le quali, nel vano tentativo di riparare i danni dei loro irresponsabili antenati, potrebbero invece incorrere in guerre, carestie ed epidemie scoppiate, quasi per caso, improvvisamente qui e la per il continente africano, "preso a prestito", quale primo "laboratorio" del pianeta. Con questo incipit , ha inizio, diciamo, "una storia" che mi ruota in testa da qualche tempo, a cui ho dato nome "Rapporto Tabula Rasa", sulla quale sto, alacremente, documentandomi. Non so dove tutto c

Demografia, cibo e petrolio

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C'è chi ritiene che il XXI secolo sia iniziato con uno scontro tra due forze gigantesche: la sovrappopolazione del pianeta e l'esaurimento del petrolio. L'evento, passato inosservato da parte di molti, è invece molto realistico. Come risultato di questo scontro, il numero degli esseri umani sulla Terra un giorno dovrà declinare in abbinamento al declino della produzione petrolifera. E' certo che l'uomo tende sempre più a spostare su livelli operativi le proprie conoscenze ecologiche. E proprio in questa linea di pensiero s'inquadrano le osservazioni di G. Borgstrom 1965, sui rapporti tra uomini e produttività della biosfera terrestre. Raffiora nell'opera di questo scienziato , The hungry planet , la paura di T.R.Malthus circa l'impossibilità dell'intero globo di sostenere indefinitivamente un aumento della popolazione umana. In effetti si può constatare che gli uomini, gli animali domestici consumano ormai una sostanziosa fetta dell'intera prod

Oleodotti nel Mar Caspio: una partita da giocare

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Il Vice Ministro del petrolio Hossein Noqrekar Shirazi ha annunciato che l'Iran si oppone a tutti i piani per la costruzione di oleodotti sottomarini sul fondale del Mar Caspio. Si sa che l'area del Mar Caspio rappresenta una zona cruciale sia per i Paesi che la occupano sia per l’Occidente, a causa delle immense risorse naturali (gas e petrolio) che giacciono sotto il più grande lago del mondo. Proprio su questo punto, se sia corretto definire il Caspio mare o lago, potrebbero sorgere dei contrasti. Infatti se viene considerato lago, le sue riserve dovrebbero essere distribuite equamente tra i vari stati che si affacciano su di esso (Azerbaijan, Turkmenistan, Kazakistan, Iran e Russia) ; se viene considerato mare, invece, le risorse dovrebbero essere distribuite, secondo la Convenzione Onu sul diritto del Mare del 1982 , secondo la porzione di mare territoriale che viene concessa ad ogni Stato. All'agenzia Mehr News Agency , in un rapporto pubblicato sabato, il Vice

Cambiamenti climatici: le prime avvisaglie in Africa

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Saranno le nazioni africane a dover affrontare per prime i duri effetti dei cambiamenti climatici che, secondo gli esperti, stanno per verificarsi. Uno dei maggiori effetti dei mutamenti climatici in Africa è la questione delle risorse idriche. Il rischio che l'acqua possa diventare un problema interconnesso con conflitti radicati, politici, economici e anche religiosi, è reale. L'anno scorso, il Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha detto che " troppo spesso, dove abbiamo bisogno di acqua, troviamo le pistole ". Non vi è dubbio che, gia in questo decennio, l'acqua diventerà un'arma politica e uno strumento di contrattazione. Tuttavia la scarsità delle risorse idriche potrebbe invece assecondare una maggiore cooperazione, se fossimo pronti a vedere queste sfide come un'opportunità per aumentare il nostro impegno a lavorare insieme. La questione è: il cambiamento climatico porterà una maggiore insicurezza o direttamente a nuovi conflitti

Ibuky nello spazio per studiare il global warming

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Il Giappone ha lanciato il primo satellite al mondo che studierà nello spazio i gas responsabili dell'effetto serra. Il satellite "Ibuki" , che significa "soffio ", e che aiuterà gli scienziati a calcolare la densità del diossido di carbonio e del metano derivanti da quasi la metà della superficie terrestre, è stato inviato in orbita insieme ad altri sette sonde su un razzo giapponese H2A. "Ibuki" che ogni 100 minuti orbiterà attorno alla Terra ad un'altezza di 666 chilometri, registrerà dati ogni tre giorni sulle concentrazioni, in un totale di 56.000 punti del globo per cinque anni. Il Giappone, che reputa il global warming una delle questioni più urgenti d'affrontare, si è fortemente impegnato a ridurre le emissioni di CO2. Per Yasushi Tadami, un funzionario del ministero dell'Ambiente giapponese impegnato nel progetto, " il vantaggio di Ibuki è che può controllare la densità di emissioni di CO2 e di ga

La Nina e il 2008, l'anno più freddo degli ultimi 12 anni

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In base ad informazioni raccolte in tutto il mondo, la Nasa informa che il 2008 è stato l'anno più freddo dal 2000 in poi, considerando che soltanto nel periodo 1997-2008 si sono registrati i 10 anni più caldi sin da quando hanno avuto inizio le prime rilevazioni delle temperature, nel 1880. Durante la dozzina d'anni che portano al 2000 il caldo è stato particolarmente eccezionale nell'Europa dell'est, in Russia, e in tutta la zona artica, con valori da 1,5 a 3,5 gradi sopra la media. Questo fenomeno di freddo, secondo la Nasa , è attribuibile alla persistenza de La Nina , il quale, a differenza del più noto El Niño, provoca un raffreddamento della temperatura superficiale marina, sfiorando i 4°C in meno rispetto alla norma. Ambedue i fenomeni fanno parte di un'ampia oscillazione termica a cui va sottoposto l'Oceano Pacifico equatoriale con una periodicità variabile tra i 3 ed i 7 anni. Mentre con el Niño gli alisei si indeboliscono e la forte risalita di ac

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Estinzione di specie marine e piante officinali dietro l'angolo

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Un gruppo di ricercatori australiani e americani, impegnati nello studio dell'impatto dei cambiamenti climatici sui coralli, si é imbattuto casualmente in un nuovo mondo sottomarino a sud dell'isola della Tasmania. Usufruendo della tecnologia d'uno speciale dispositivo teleguidato, equipaggiato con videocamera ad altissima risoluzione, sono state catturate immagini di nuove specie animali e vegetali ad oltre tremila metri di profondità, nell'Oceano australiano. Sono circa 274 nuove specie, tra i quali grandi ragni marini, stelle e coralli sinora sconosciuti che andranno ad arricchire i libri di buiologia marini. Si teme, tuttavia, che se i livelli di anidride carbonica non si abbasserranno, la vita marina attorno alla Barriera corallina, potrebbe diventare solo un ricordo entro la fine di questo secolo. Sarebbe una grave perdita per il mondo scientifico, considerando che alcuni coralli hanno 10 mila anni di vita e contengono preziosissime informazioni sul clima da quell

Global warming, mito o realtà?

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L'anno scorso, una settimana dopo che l'Harvard Crimson ha pubblicato un editoriale scioccante di rimprovero all'appena laureato Premio Nobel Al Gore , l' Università di Stanford ha tenuto una colazione di lavoro denominata "è il riscaldamento globale un mito?" Per cancellare ogni dubbio circa la sua posizione sul riscaldamento globale, The Daily Galaxy , fonte primaria di questo post , ritiene che il senso comune vuole che la civilizzazione tecnologica umana abbia inciso sui naturali cicli climatici. L'ospite d'onore dell'incontro era un rinomato e scettico personaggio sul global warming , S. Frederick Singer , il quale detiene il dottorato in Fisica presso la Princeton University e che è stato consigliere speciale sugli sviluppi spaziali al tempo del Presidente Eisenhower ed è l' autore di " Unstoppable Global Warming: Every 1,500 Years" . In questo bestseller del New York Times Singer e il coautore di questa tesi affermano ch

Il professor Echos non può morire!

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Nasce oggi " Il professor Echos " su Google . Dopo una ricca e proficua esperienza di tre anni su Blogosfere , che non è potuta proseguire per ragioni di tempo, ho avvertito l’esigenza di ridare vita al blog (dedicandoci magari meno tempo), per continuare ad avere un impatto diretto con il pubblico che mi segue e che, da quanto mi risulta, continua ad apprezzare questa testata... Il che, mi lusinga, naturalmente! Ora, pur avendo in rete " Il professor echos.com " , che probabilmente userò in futuro in altro modo, mi avvarrò dell'esperienza di Google per dare più risalto a questo blog. Questo poichè, secondo me, il professor Echos non può morire così... deve andare avanti per quello che il suo autore, cioè me medesimo, si era proposto. La mia esperienza di blogger mi insegna che certune sfide sono la linfa necessaria per tenere duro e per guardare avanti sempre con ottimismo. Grazie dell'attenzione Luciano Vecchi