Trovata una foresta di corallo nero nel mare di Scilla

Grazie un robot sottomarino sono state scoperte circa 30 mila colonie adagiate sui 50 e i 110 metri di profondità sui fondali rocciosi della mitica Scilla, dove cantavano le sirene tentatrici.

A documentare la più vasta foresta di corallo nero è stato Rob, un robot sottomarino che analizza, osserva, filma e fotografa.

Rob si è immerso nei fondali del Tirreno calabrese e ha ripreso molte specie di coralli. Si è immerso sino a 400 metri di profondità e ha osservato anche i pesci marini.

Dice al TG uno Marco Taviani, geologo marino e paleobiologo dell'Istituto di Scienze Marine (Ismar), che in passato ha trascorso due anni nella base americana in Antartide per un periodo di ricerche sugli strati profondi di quell' antico continente. "E' una scoperta molto importante che deve aggiungersi a scoperte simili fatte dalla Comunità scientifica italiana ma anche europea negli ultimi anni e che dimostra quanto il nostro territorio sommerso è ancora molto da studiare e investigare".

Ma in Calabria non è solo il mare di Scilla a riservare sorprese. Nel golfo di Lamezia a 150 metri di profondità sono state osservate per la prima volta 5 altre colonie di un'altra specie rarissima di corallo nero. Le colonie coralline sono i più vecchi organismi animali vivi al mondo. Alcuni di loro hanno addirittura un migliaio di anni.

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