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Visualizzazione dei post da maggio, 2010

Il fattaccio di sangue sul Mediterraneo meridionale

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Un assalto finito nel sangue: si contano almeno una ventina di morti e decine di feriti. La marina israeliana ha assaltato nella notte una nave del convoglio dei pacifisti Freedom Flottilla , a favore della Palestina, che intendeva forzare il blocco imposto da Israele a Gaza, per soccorrere la popolazione della Striscia con 10 mila tonnellate di viveri. " Mavi Marmara vi state avvicinando ad un'area di ostilità, c'è il blocco navale ", avverte il capitano della marina israeliana, invitando l'equipaggio della più grande delle sei navi, di una ong turc , a dirigersi nel porto israeliano di  Ashdod, dove gli aiuti umanitari verranno trasportati via terra a Gaza.  Tuttavia, l'appello cade nel vuoto, in quanto gli organizzatori della flottiglia intendono forzare il blocco navale.  A quel punto le lance israeliane circondano le 6 navi a 40 miglia dalla costa in acque internazionali, e scatta l'assalto delle teste di cuoio, i cui piani prevedono il seq

Il mistero delle antiche carte nautiche

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E' avvolto nel mistero la sorpendente precisione di alcune antiche carte nautiche.  Dove e come i cartografi medievali, sebbene armati tutt'al più di una bussola, una clessidra e una serie di mappe portolane , hanno sviluppato straordinarie ed accurate carte nautiche dell'Europa meridionale, del Mar Nero e delle coste del Nord Africa, come se stessero guardando giù da un satellite, quando all'epoca nessuno era stato più in alto di una cima d'albero? Questo è il quesito che si pone John Hessler , mago matematico e bibliotecario senior cartografico presso the Library of Congress . Hessler, una mattina della scorsa settimana andando a curiosare nel sotterraneo della biblioteca, ha scovato un inestimabile grafico datato 1559, con un elenco dettagliato di alcune informazioni nautiche, disegnato dalle mani di Mateo Prunes , il cartografo maiorchino. La carta nautica del Mediterraneo e del Mar Nero era impressa sulla pelle di una singola pecora. Si tratta di una rara

Stati Uniti: la Scienza esorta il governo a prevedere "adattamenti alle ondate di calore"

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La scorsa settimana il National Academies of Sciences ha rilasciato il suo vasto rapporto sulla scienza del clima, dichiarando che prove evidenti dei cambiamenti climatici, sottolineano la necessità di iniziative nella riduzione delle emissioni e il bisogno di dare inizio ad "adattamenti" agli effetti.  Le conclusioni dello stress all'adattamento, evidenziano che il cambiamento climatico oggi sta influenzando gli Stati Uniti e per questo bisognerebbe iniziare a intraprendere azioni serie per adattarsi a questi e ai futuri effetti. Attraverso gli Stati Uniti, gli impatti del cambiamento climatico sono già evidenti. Alcuni eventi meteorologici estremi come le ondate di calore sono diventati più frequenti e intensi, i freddi estremi sono diventati meno frequenti, ed i modelli delle precipitazioni sono probabilmente cambiati. Per esempio, la percentuale di precipitazioni che cade come pioggia, piuttosto che come neve è aumentata in tutti l'Stati Uniti occidentali. I

Si chiamerà Alex il primo uragano della stagione atlantica

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Secondo il National Hurricane Center , un sistema meteo a circa 800 chilometri sud ovest delle Bermuda, ha circa il 30% delle probabilità, di diventare la prima tempesta della stagione atlantica, che si apre ufficialmente il primo giugno e si chiude il 30 novembre.  Il sistema, che sta producendo pioggia e temporali su una vasta aerea, secondo il bollettino emesso dal centro uragani, dovrebbe spostarsi verso nord-nord-ovest, ed ha una probabilità media di diventare ciclone tropicale o subtropicale durante le prossime 48 ore. Se la tempesta dovesse ruotare dalla sua attuale posizione, per lei già è pronto il primo nome di tempesta della stagione atlantica, che corrisponde ad Alex , a cui faranno seguito poi Bonnie, Colin, Danielle, Earl, Fiona ... Le previsioni dicono che quest'anno dovrebbero esserci dalle 14 alle 18 tempeste, con venti superiori alle 39 miglia orarie. Secondo i ricercatori della North Carolina State University , tra le otto e undici di queste tempeste potrebbe

Da oggi, la vita artificiale è più vicina...

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E' una scoperta strepitosa, una svolta epocale, in perfetta sintonia con ciò che il secolo XXI   rappresenta: la vita artificiale . Se la scoperta viene convalidata sarebbe il primo passo verso una possibile vita artificiale. Costruita in laboratorio la prima cellula artificiale autoreplicante, capace cioè di riprodursi come le cellule normali.  L'annuncio arriva dall 'Hastings Center , il laboratorio che è sempre stato in prima linea nella ricerca interdisciplinare sulle questioni etiche della tecnologia emergente. Questa sensazionale scoperta si deve soprattutto al  J Craig Venter Group , che fa capo a Craig Venter, il genetista già autore della prima mappa del DNA umano.  La cellula (batterica) sintetica è controllata da un DNA sintetico ma è in grado di moltiplicarsi  come qualsiasi altra cellula vivente. E' uno strumento che ci potrà permettere in un futuro non troppo lontano di fabbricare in serie batteri utili all'uomo, come microrganismi con un DN

Sarà un 2010 molto ma molto caldo?

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Due diverse fonti di dati della temperatura - il National Climatic Data Center e la NASA - riportano il 2010 è l'anno più caldo mai registrato. Il National Climatic Data Center (NCDC ) riferisce che la temperatuta media della Terra combinata con la temperatura media della superficie oceanica da gennaio ad aprile era di 56 gradi, di ben 1,24 gradi sopra la media del ventesimo secolo. El Nino , l'anomalia atmosferica, che consiste in un forte ma naturale riscaldamento delle acque superficiali nella fascia tropicale dell'Oceano Pacifico, al largo di Ecuador e Perù, e che dispensa inondazioni e cicloni ad alcuni, e siccità e incendi ad altri, è in parte responsabile dell'insolito calore. Anche il NASA's Goddard Institute for Space Studies ( GISS ) riferisce che finora il 2010 è il più caldo degli ultimi 131 anni.   Sia il National Climatic Data Center che la NASA hanno utilizzato dati risalenti al 1880. Il mese scorso, la NASA ha pubblicato un rapp

I problemi del cotone Bt, geneticamente modificato

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Gli OGM , colture geneticamente modificate, che i produttori vogliono far credere siano " salvatore dell'ambiente ", stanno creando non pochi problemi, in terreni agricoli infestati da insetti, in seguito all'adozione diffusa del cotone Bt , prodotto dal gigante del biotech Monsanto , il quale secondo l'opinione corrente sta prendendo il controllo degli agricoltori e sta cambiando il nostro modo di mangiare.. L'aumento inatteso delle infestazioni pone il problema nel trovare migliori soluzioni che possano prevedere l'impatto delle colture geneticamente modificate, potenzialmente dannose per le coltivazioni e per gli effetti sulla  catena alimentare dei loro derivati.   Milioni di ettari di terreni agricoli nel nord della Cina sono state colpite da infestazioni di insetti dopo l'adozione diffusa del cotone Bt . Focolai di insetti, in grado di devastare circa 200 varietà di frutta, ortaggi e  colture di mais, sono aumentati drammaticamente negli ult

La Nina... questa terribile sconosciuta.

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Sulla scia di El Nino , che quest'anno si è fatto sentire con piogge eccessive in Brasile; con una siccità devastante in un'ampia fascia del sud est asiatico, mettendo a dura prove le economie di una regione, considerata il più grande produttore mondiale di olio di palma, riso e gomma e uno dei principali fornitori di caffè e cacao, ove la scarsità delle precipitazioni ha fiaccato la resa di aziende agricole e piantagioni; distruggendo 500.000 tonnellate di mais nelle Filippine; costringendo la Thailandia, il più grande esportatore di riso al mondo a tagliare d'un 5% la stima della principale coltura del cereale compromesso dalla siccità e dalla diffusione dei parassiti; spaventando l'India, dove anche se El Nino non ha inciso come lo scorso anno, che non aveva visto un fenomeno così devastante da 37 anni , ma lascia tuttora piuttosto scettici gli analisti, che temono una spinta verso l'alto dei prezzi interni e mondiali di cereali, zucchero, semi oleosi e lenti

Una esplosione nucleare per tappare le perdite di petrolio nel Golfo del Messico

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Una esplosione nucleare per tappare le perdite di petrolio nel Golfo del Messico.   Già, la notizia che giunge dalla Russia è sensazionale, ma nella sua follia può celarsi, forse, la soluzione del grave disastro ambientale innescato dalle falle della piattaforma petrolifera della British Petroleum, che sta causando ormai da giorni la marea nera al largo delle coste della Louisiana. Komsomoloskaya Pravda suggerisce agli Stati Uniti di correre il rischio di un bombardamento nucleare, con una percentuale di un fallimento di appena un 20%, per provare a tappare la fuoriuscita di petrolio nel golfo del Messico, che sta avvenendo a 5.000 piedi sotto la superficie marina. Questo, in base all'esperienza sovietica, che già in passato ha utilizzato armi nucleari almeno cinque volte per isolare i fuochi dei pozzi di gas.  Un'esplosione nucleare mirata potrebbe aiutare allo stesso modo ad isolare il canale di petrolio fuoriuscito dopo l'affondamento del 22 aprile scorso  dell'i

Convertire i rifiuti plastici in energia

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Degli studenti ricercatori della Northeastern University  hanno progettato un apparecchio per convertire i rifiuti plastici in energia pulita, senza emettere sostanze nocive. Sotto la guida di Yiannis Levendis, illustre professore di ingegneria meccanica e industriale, un team di studenti universitari e laureati in ingegneria ha sviluppato un bruciatore di rifiuti, che rompe le plastiche non biodegradabili per creare una fonte alternativa di carburante. Il loro prototipo è stato presentato in occasione della quinta conferenza annuale MIT Energy Conference lo scorso marzo. Il team ha lavorato nove mesi per la ricerca, che era il progetto chiave per i laureandi. La Self-sostenibilità è la chiave per la progettazione di camere di combustione a doppio serbatoio. I rifiuti plastici subiscono una prima trasformazione in un serbatoio superiore attraverso la pirolisi, la quale converte la plastica solida in gas. Successivamente, il gas passa in una vasca inferiore, dove vengono brucia

FAO: un fischietto giallo contro la fame nel mondo

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Un fischietto giallo, utilizzato dai dipendenti della FAO che si sono affacciati alle ore 14 di oggi, ai finestroni del Palazzo, sede centrale di Roma, per fischiarci dentro 3 volte, in un gesto simbolico per denunciare come ancora nel  XXI secolo ci siano ancora un miliardo di persone nel mondo che soffrono la fame, e soprattutto per lanciare una campagna di sensibilizzazione e mobilitazione, che parte oggi e durerà sino ad ottobre, il cui intento è la raccolta di un milione di firme, attraverso il sito internet www.1billionhungry.org/ ,  da consegnare alle Nazioni Unite il 16 ottobre, giornata mondiale dell'alimentazione , per chiedere ai governi un impegno concreto contro la fame. Sulle solide pareti del Palazzo della Fao , nei pressi del Circo Massimo , sono stati fatti scivolare dei grandi striscioni con su scritto lo slogan di questa campagna: Io sono infuriato ... perchè nel mondo 1 miliardo di persone soffre ancora la fame. Per sfamare un miliardo di per

Brava Mrs Crowley!

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Si è messa in testa di liberare il grande minestrone di plastica galleggiante nell'oceano  ( Pacific Ocean's great 'garbage patch') . Si tratta della signora Mary Crowley, un entusiasta marinaio di lungo corso e avvocato, che l'estate scorsa, a bordo della sua maestosa nave a vela il Kaisei , ha avuto modo di vedere da vicino il Great garbage patch nel Pacifico.  In quell'occasione fu accompagnata da New Horizon , una nave di ricerca dello Scripps Institution of Oceanography di San Diego. Data la vastità dell'oceano, alcuni studenti universitari facenti capo al viaggio per Scripps erano pronti a trovare meno detriti plastici di quanto previsti. Ma dopo il viaggio il team di Scripps ha segnalato che la plastica effettivamente era là nel vortice e c'e n'era tantissima. Il Kaisei ha coperto 3.000 miglia marine dal 4 al 31 agosto, ed il suo equipaggio, lavorando giorno e notte, ha gettato in mare diverse reti a strascico, che una volta ritirate

Un fungo letale preoccupa i biologi del nord ovest americano

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Recentemente è apparso in Canada una specie di fungo assassino, di genotipo Cryptococcus Gattii , capace di causare serie malattie nelle persone e negli animali domestici. Si è diffuso tra l'isola di Vancouver e il paese continentale sin giù negli Stati Uniti, negli Stati di Washington e Oregon. Secondo i microbiologi, che lo stanno studiando, il fungo normalmente si trova in luoghi tropicali e subtropicali, tipo India, Sud America, Africa, Australia, Papua Guinea, Secondo loro, il fungo segnalato negli Stati Uniti, per ragioni ancora non del tutto comprensibili, è di gran lunga più micidiale di qualunque altro trovato al di la dell'Oceano. I medici  del Nord ovest del Pacifico hanno segnalato che il fungo dallo strano ceppo virulento ha attaccato un gran numero di persone e che i sintomi: tosse persistente, dolori acuti al petto, febbre, sudorazione notturna, perdita di peso, mal di testa, mancanza di respiro... possono apparire a distanza di quattro mesi. Tuttavia il ceppo p

Incubo marea nera nel Golfo del Messico

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La struttura di acciaio e cemento alta 4 piani che gli ingegneri della BP stanno piazzando nel mare, potrebbe fare la differenza nel pagamento di un conto salatissimo per la bonifica, che, qualora funzionasse, potrebbe far risparmiare alla compagnia petrolifera, responsabile del grave incidente scaturito dalla piattaforma al largo del Golfo del Messico, dove hanno perso la vita 11 persone... ben 12 miliardi, portandolo da 14 miliardi a 2 miliardi di dollari.  Entro lunedì i tecnici proveranno a calare la struttura sino ad una profondità di 1500 metri, un'operazione mai tentata prima, che proverà a contenere la fuoriuscita di petrolio nel Golfo, la quale sta provocando l'enorme marea nera. Tuttavia, nessuno ha ancora nessuna idea di quali conseguenze avranno sull'ambiente l'economia e il turismo della regione questi milioni di litri di greggio galleggiante. Il danno ambientale è gravissimo, e tocca le industrie ittiche e le riserve naturali di Louisiana, Mississipi

Solar Frontiers Center, il futuro dell'energia solare

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Nasce negli Stati Uniti un centro che promuove la ricerca sulle tecnologie solari avanzate.  Sfruttare al meglio l'energia del sole per produrre l'energia del futuro.  E' questo l'obiettivo del nuovo Solar Frontiers Center (SFC) , una collaborazione tra Eni e il Massachusetts Institute of Technology (MIT) , con sede nel campus del MIT di Cambridge Solar Frontiers Center si propone di promuovere la ricerca in tecnologie solari avanzate attraverso progetti che partono dai nuovi materiali fotovoltaici alla produzione di idrogeno da energia solare. Sono ricerche molto interessanti che possono cambiare il futuro dell'energia, ha detto l'Amministratore Delegato di Eni Paolo Scaroni , che ha celebrato l'apertura del centro assieme al Presidente del Mit Susan Hockfield . La collaborazione tra Eni e Mit è nata nel 2008 ma già in due anni ha prodotto risultati significativi, come la realizzazione della prima cella solare Mit ultraflessibile, alla realizzazion

World Cup South Africa 2010: Ghana

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Dopo aver ben figurato ai mondiali di Germania 2006, ed aver guadagnato un interessante terzo posto nella Coppa d’Africa del 2008 con il selezionatore serbo Ratomir Dujkovic, the Black Stars, ovvero i giocatori del Ghana, hanno fatto meno bene con il nuovo selezionatore, anch'esso serbo, Milovan Rajevac, perdendo la finale nella Coppa d'Africa 2010 contro l'Egitto, competizione che hanno vinto per ben quattro volte. Ciò non toglie tuttavia che la prestigiosa squadra africana, con molta fisicità da parte dei difensori e centrocampisti e buone tecniche e velocità degli attaccanti, sia stata la prima nazione africana a staccare il biglietto per il prossimo 2010 FIFA World Cup, partecipando alla massima competizione calcistica per la seconda volta consecutiva.  Questo risultato ha dato un formidabile impulso per il lancio ufficiale del Ghana Dream Project , un progetto che nasce come un sogno per gli studenti del Ghana, in cui la York University ha svolto un ruolo importa