Cina: un singolare busillis

Nell'ultimo anno la Cina è diventata il principale produttore di automobili al mondo. Ha superato la Germania come primo paese esportatore, ha scavalcato gli Stati Uniti come primo inquinatore, ed è il maggiore utente di energia del pianeta. 

Ora, si appresta a ricoprire il ruolo di seconda potenza economica mondiale. 

Difatti, secondo i dati presentati dai giapponesi, nel secondo trimestre di quest'anno la ricchezza prodotta in Cina ha superato quella prodotta in Giappone e tutti i dati indicano che alla fine dell'anno il sorpasso sarà consolidato. Un grosso risultato, se si pensa che solo dieci anni fa il PIL cinese era il settimo del pianeta! Va però tenuto conto che il reddito pro-capite del cittadino cinese dista ancora tantissimo da quello delle grandi potenze economiche. Tuttavia, rispetto al Giappone che sta vivendo una grave crisi economica, il potenziale di crescita cinese è enorme.

Con la crescita dell'economia cresce anche il ruolo politico della Cina sullo scacchiere mondiale, il quale mira ad essere un protagonista alla pari nelle grandi crisi mondiali. Tutto ciò, restando però un paese in via di sviluppo!

Un singolare busillis internazionale!

Certo, se il mondo emergente copia i modelli di consumo che l'America ha avuto nel ventesimo secolo, le implicazioni su energia e clima saranno impressionanti.  


Cosa accadrà quando 1.3 miliardi di persone della sola Cina accenderanno la loro Tv al plasma nello stesso momento?  OK, non tutti avranno la tv al plasma, ma accendere una lampadina ad incandescenza allo stesso tempo? Quanti megawatt  sono necessari per sostenere tale richiesta?

Dopo tutto,  in questo mondo tutti hanno diritto ad una vita migliore.

Come avere però uno sviluppo economico nel nuovo millennio, in un mondo con risorse naturali limitate?

Questo è invece un busillis da dipanare.

Prendendo in considerazione quanto elaborato dal MIT Integrated Global System Model (IGSM), che si occupa di sistemi e analisi di supporto (per meglio incorporare le interazioni del sistema Terra-uomo in modo tale da produrre una maggiore comprensione sulla questione del cambiamento climatico), usando un modello su previsioni probabilistiche del cambiamento climatico dal 1861 al 2100 si deduce che, se manteniamo il commercio internazionale così come lo intendiamo ora, nel 2100 le alte temperature investiranno gli esseri umani in un modo che non hanno mai sperimentato.

Per questo bisogna far si che i futuri abitanti del pianeta, nostri figli o nipoti, abbiano a disposizione un pianeta sul quale l'atmosfera consenta loro di respirare aria pulita. Allora, forza con l'energia solare ed altre valide energie alternative... e se per abbassare ulteriormente le emissioni inquinanti serve anche il nucleare, che ha emissioni irrisorie, va bene lo stesso!

Oggi, non possiamo più far finta di niente, signori! 



Immagine: koreatimes.co.kr

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