San Jose, Chile: con la speranza nel cuore



A 700 metri di profondità, ormai da 22 giorni e con la prospettiva di trascorrerne almeno altri 100, si spera che tutti e trentatrè ce la facciano a rimanere in vita. Per fortuna cibo e acqua non mancano e l'aria è garantita da un sistema di ventilazione. 

I minatori intrappolati nella miniera di rame di San Jose, nel Cile settentrionale, festeggiano e cantano  l'inno nazionale, intonando "Viva il Cile, e viva i minatori ! ".

Le immagini di youtube, della durata di circa 5 minuti, sono state estrapolate da un video di 45 minuti, girato con una piccola telecamera fatta scendere a loro attraverso una sonda, e trasmesso ieri sera dalla Television Nacional de Chile.

Nudi sino alla cintola, barba incolta, viso scavato e nero, accanto ad un armadietto che contiene alcol, dentifricio, medicine ed un tavolino in un angolo dove si riuniscono tutti i giorni per giocare, e dove fanno progetti per il domani, quando i soccorritori (che su in cima si mischiano a giornalisti e parenti rincuorati per aver visto il video coi loro cari), riusciranno a scavare un cunicolo che li conduca a loro.

Questa vicenda, che spero non diventi tragica, mi ricorda molto da vicino quella del piccolo Alfredino di Vermicino, Roma, il quale cadde in un pozzo artesiano largo 28 cm e profondo 80 metri, che rese completamente impossibile salvarlo.
Forse fu quella la prima diretta del dolore trasmessa dalla RAI a partire dal 10 giugno 1981.

Fonte: www.huffingtonpost.com
 

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