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Visualizzazione dei post da marzo, 2010

Il crollo della civiltà di Angkor è dipeso dal clima

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La rivista Proceedings of the National Academy of Sciences ha pubblicato uno studio, compiuto dai ricercatori del Lamont-Doherty Earth Observatory della Columbia University in cui s'ipotizza che la decadenza dell'impero khmer e della sua capitale Angkor , una delle antiche civiltà della Cambogia, sia cominciata cominciata nel 14° secolo, per colpa di decenni di siccità, intervallate da intense piogge monsoniche. Lo studio potrebbe anche far luce su ciò che spinge - e interrompe - la stagione delle piogge in gran parte dell'Asia, che allaga i raccolti di quasi metà della popolazione mondiale. Gli storici hanno proposto varie spiegazioni sulla caduta dell'impero che si estendeva su gran parte del Sud-est asiatico tra il IX e il XIV secolo, dalla deforestazione ai conflitti con i regni rivali. Ma il nuovo studio offre la prova ben più fondata che due gravi siccità, caratterizzate da periodi di piogge monsoniche, possono avere indebolito l'impero riducendo le for

Godiamoci la vita finchè si può, dice l'ideatore di Gaia

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Speriamo che non sia come ha detto ieri il professor James Lovelock a  John Humphrys , che cura la trasmissione Today per la Bbc , il quale ha sostenuto che è troppo tardi per cercare di salvare il pianeta. L'uomo che ha raggiunto fama mondiale per la sua teoria di Gaia , cioè che la terra intera è un unico organismo, ritiene che oggi possiamo solo sperare che la terra si prenderà cura di sé di fronte a un cambiamento climatico del tutto imprevedibile.  Nell'intervista il lucido novantenne ha detto che mentre il futuro della terra era interamente incerto, l'uomo non era consapevole di aver "premuto il grilletto " sul riscaldamento globale messo su dalla sua civiltà industriale.  Non siamo realmente colpevoli, egli ha detto, poichè non lo abbiamo fatto deliberatamente. Per di più, predice, il clima della terra non si conformerà convenientemente rispetto ai modelli della moderna scienza climatica. Come il freddo record dell'inverno ha evidenziato, l

Vulcano Marsili, il mostro dormiente

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E' il più grande vulcano sommerso di Europa e dista appena 150 chilometri a sud del golfo di Napoli e 70 km. dalle isole Eolie. Le sue fumarole furono riprese nel 1990 da un video-robot di ricercatori americani. Già nel 2005 si diceva che il vulcano Marsili, vecchio due milioni di anni, alto 3000 metri, lungo 70 chilometri e largo 30, potrebbe provocare un terrificante tsunami che investirebbe le coste della Campania, della Calabria e della Sicilia. Adesso anche Enzo Boschi , presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, ha detto che il vulcano è attivo e che potrebbe eruttare all’improvviso poichè ha le pareti fragili e una camera di magma di grandi dimensioni formatasi negli ultimi anni, e che una sua rottura è in grado di generare un'onda molto potente...  Sebbene le indicazioni che sono state raccolte sono precise, è impossibile fare previsioni. Tuttavia il rischio è reale, anche se resta difficile da valutare. Più recente: " Vulcano Marsili: una

Avide mani su un'Africa indifesa...

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Un settimanale keniano ha scritto un articolo ammonendo molti stati africani, in particolare quelli dei Great Lakes Region , contro la vendita della terra ad aziende straniere e a singoli individui.  The East African , citando un nuovo rapporto dice che circa 50 milioni di ettari di terra fertile e arabile è stata accaparrata da multinazionali e compagni internazionali per produrre cibo per i consumatori di Europa, Medio Oriente, Nord America e Cina. In base ai dati raccolti da Grain , l' International Land Coalition Action   ed altre ONG il furto della terra si è concentrato su 19 Paesi in tutta l'Africa subsahariana tra cui Kenya, Uganda, Tanzania, Sudan ed Etiopia. Dal rapporto citato, risulta che il più grande acquirente di terreni di tutto il continente è l'Arabia Saudita, con la sua compagnia d'investimenti Foras, sostenuta dalla Islamic Development Bank, ed ora sta cercando di aumentare i suoi acquisti in Uganda, Sudan, Mali e Senegal. A tirare la corsa sono g

Oggi si festeggia l'Earth Hour

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Oggi si festeggia l 'Earth Hour , l'evento organizzato da World Wide Fund for Nature , che vede uniti assieme milioni di persone nel mondo in lotta contro i cambiamenti climatici. L'evento, che ha preso avvio nel 2007 a Sydney , si tiene l'ultimo sabato del mese di marzo. In questo giorno, almeno per un'ora, le famiglie e le imprese spegneranno le luci " non essenziali " in un simbolico messaggio il cui significato intende sottolineare il taglio delle emissioni inquinanti nel fermare i cambiamenti climatici e nella riduzione della nostra impronta di carbonio. The Earth Hour tocchera' molti punti del pianeta, dalla Davis Station in Antartico alla Città Proibita di Pechino, dalla Sydney Opera House alla nostra Fontana di Trevi a Roma. Tante le nazioni che partecipano all'evento per la prima volta come Madagascar, Kosovo, Nepal, Mongolia, Cambogia, Repubblica Ceca, Arabia Saudita, Paraguay, Ecuador. Si spegnera' anche il palazzo dell'Onu

Cina: grandi investimenti nell' energia solare

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A Baoding , la capitale della provincia di Hebei , due ore di macchina da Pechino , esiste un albergo nuovissimo che è una piccola centrale elettrica: tutta la sua facciata è ricoperta di pannelli solari. L'albergo è autosufficente dal punto di vista energetico.  Quindici anni fa Baoding ha scelto di puntare sulle energie alternative ed oggi è la capitale cinese della produzione di turbine a vento e soprattutto di pannelli solari.  Una delle sue aziende, la Yingli Green Energy , quotata sul New York Stock Exchange , è diventata sponsor ufficiale dei Campionati del mondo di calcio in Sud Africa, ed  è la prima società di energia verde a sponsorizzare la Coppa del Mondo FIFA. Per la società, che ha  6000 dipendenti e più di 10 filiali in tutto il mondo, è una scelta strategica, in quanto produce pannelli solari e punta a diventare un marchio riconosciuto in tutto il mondo. Sebbene la Cina sia, insieme agli Stati Uniti, il più grande inquinatore al mondo, è anche un Paese ch

Golgo del Bengala: l'isola che non c'è più

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Tra i due litiganti... ci ha messo lo zampino il global warming.   India e Bangladesh si contendevano da anni New Moore Island , un isolotto disabitato alla confluenza del fiume Hariabhanga nel golfo del Bengala, conosciuto anche come  South Talpatti Island, il cui territorio era stretto tra le acque dell'Oceano Indiano e i fiumi provenienti dal continente gonfiati dallo scioglimento dei ghiacciai himalayani. La piccola isola, larga 3 chilometri e lunga 3,5, ad appena poco meno di due metri sul livello del mare, pomo della discordia tra India e Bangladeh, è sparita improvvisamente, come confermato dalle immagini satellitari e da ricognizioni marine e dalle dichiarazione rilasciate dagli scienziati del School of Oceanographic Studies in Calcutta, i quali avevano notato un allarmante incremento dei livelli del mare nella Baia del Bengala negli ultimi dieci anni. New Moore Island non è la prima isola ad essere inghiottita dall'Oceano indiano. Un'altra vicina isola, Loha

L'oscuro mercato del cioccolato

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Pasqua è alle porte e con essa le uova pasquali fatte di buon cioccolato .   L'industria del cioccolato può contare su centinaia di milioni di consumatori in ogni angolo del pianeta. Svizzeri, tedeschi, irlandesi, americani, cinesi... tutti amano il cioccolato perchè è un cibo gustoso, afrodisiaco, stimolante, tonico, euforizzante che unisce al suo buon sapore anche molti vantaggi per la nostra salute. Eppure... Dietro l'industria del cioccolato ci sono realtà che vanno censurate, specie se chiamano in causa minori di età, utilizzati come schiavi costretti a lavorare nelle fattorie di cacao per decine di ore al giorno, spronati da coltivatori di cacao in Ghana e Costa d'Avorio, due dei maggiori produttori al mondo di cacao. L'80% del cacao del mondo viene fornito dall'Africa occidentale, dove centinaia di migliaia di bambini vi lavorano nelle peggiori condizioni, spesso rapiti o vittime di abominevoli tratte attraverso le frontiere. International Labor Orga

Bill Gates e Toshiba stanno pensando di costruire un reattore nucleare di ultima generazione che utilizza uranio impoverito

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TerraPower , la società di Bill Gates con sede a Bellevue, Washington, che sviluppa reattori nucleari funzionanti principalmente con uranio impoverito e la multinazionale giapponese Toshiba stanno valutando la possibilità di lavorare insieme nello sviluppo di un reattore nucleare avanzato su scala ridotta.  Gates potrebbe mettere decine di milioni di dollari di tasca propria in una joint venture con Toshiba. Il progetto si propone di realizzare un reattore di ultima generazione Traveling-Wave Reactor (TWR ), utilizzando uranio impoverito come combustibile, durando molto più a lungo. Toshiba sta già studiando una tecnologia che consentirebbe al mini-reattore di durare circa 30 anni senza rifornimento, a differenza dei reattori odierni che hanno bisogno di rifornirsi ogni pochi anni. Secondo il quotidiano finanziario Nikkei , le due parti hanno cominciato uno "scambio di informazioni", ma "nulla di concreto è stato deciso in materia di sviluppo o d' investimenti

Lunga vita a tutti, intelligenza artificiale e civiltà interplanetaria... con le nanotecnologie

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La nanotecnologia è una branca della scienza che sta avendo un rapido progresso.   Essa comprende l'insieme dei metodi, delle tecniche e dei processi che consentono di osservare, misurare e manipolare la materia su scala atomica e molecolare, e per questo è impiegata per descrivere una varietà di campi di ricerca e sviluppo, entro i quali ci si confronta con strutture aventi dimensioni caratteristiche  inferiori a 100 nm.  La scala spaziale caratteristica delle nanotecnologie è il nanometro, un milionesimo di millimetro, tre ordini di grandezza inferiore al micron (milionesimo di metro), che è l'unità di riferimento tradizionale per la microelettronica.  Per dare un'idea, è confrontabile con la larghezza del DNA, circa 2,5 nm ed è la lunghezza di una catena lineare costituita da 6 atomi di carbonio. * I mondi sono infiniti ma tutti costituiti da atomi e da vuoti. Gli elementi sono composti da atomi di diverse forme, figure, peso.   Se noi riorganizzassimo gli atomi d

Sta a vedere che stavolta queste zanzare le abbiamo fregate!

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Per colpa della puntura di zanzare, circa il 40 per cento della popolazione mondiale è a rischio di malaria.  Ma d'ora in poi, grazie a esperti giapponesi, questi insetti fastidiosi e pericolosi potrebbero diventare vettori di vaccini. Difatti, scienziati del sol levante hanno sviluppato vari modi di armeggiare con il DNA degli insetti per combattere le malattie, arrivando a sviluppare il prototipo d'una zanzara che diffonde il vaccino anzichè la malaria. Tuttavia, esistono problemi normativi ed etici che impediscono al prototipo di volare. Normalmente, quando le zanzare pungono iniettano una piccola goccia di saliva che impedisce al sangue della vittima di coagulare. Nello studio giapponese, pubblicato sul numero di aprile di Insect Molecular Biology , i ricercatori hanno aggiunto un antigene - un composto che innesca una risposta immunitaria - per il mix di proteine nella saliva del prototipo della zanzara. Il nuovo studio conta su un meccanismo molto differente

La giornata dell'acqua che non c'è...

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Il 22 marzo di ogni anno, sin dal 1992, si ripete la giornata mondiale dell'acqua, una ricorrenza patrocinata dall'Onu, il cui statuto invita le nazioni del mondo alla promozione di attività concrete per la salvaguardia e la diffusione dell'acqua all’interno dei loro Paesi. Peccato però che.... Ban Ki-moon , in occasione della XXVIII Giornata mondiale dell'acqua , che si celebra domani in tutto il mondo, traccia un bilancio circa la situazione del bene più prezioso che esiste, senza il quale non c'è vita possibile. Ban ricorda che 884 milioni di persone, oggi, non possono contare su un accesso a una fonte d'acqua al riparo da contaminazioni, mentre il 39% della popolazione mondiale non ha servizi igienici. Ogni giorno, poi, due milioni di tonnellate di liquami finiscono in acqua. "Con i mutamenti climatici, l'acqua pulita sarà sempre più scarsa", conclude. Negli ultimi 50 anni, la quantità di acqua disponibile nel pianeta si è ridot

Una gigantesca tempesta di sabbia ha tinto di giallo La Cina del nord

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Una gigantesca tempesta di sabbia è arrivata su Pechino dalla Mongolia cinese. Il cielo della capitale cinese si è tinto di un giallo tendente all'arancione che ha colorato le strade deserte, avvolte nella nebbia, con visibilità ridotta a poche centinaia di metri; i palazzi fin dentro i condomini; le auto in sosta, i parchi, il Palazzo Imperiale... costringendo le autorità a dichiarare l'area pericolosa per la salute.  Le tempeste di sabbia, che periodicamente avvolgono Pechino, nascono a nord, nel deserto dei Gobi, che poi il vento porta verso sud, viaggiando a 100 chilometri l'ora.  Il governo cinese nel tentativo di frenare il fenomeno ha investito grandi somme di denaro per combattere la desertificazione... ma invano.  Nella Inner Mongolia (Mongolia interna) , centinaia di migliaia di persone, alla stregua di poveri rifugiati ambientali, hanno dovuto lasciare le loro abitazioni, spinte dall'avanzare del deserto. La tempesta di sabbia ha coinvolto anche le reg

Le 10 più terribili catastrofi naturali della storia

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Segnaliamo in data 18 settembre 2015, il forte terremoto avvenuto in Cile, con la prima scossa di magnitudo 8.3 alle 8 di ieri sera (ora locale). L' UPDATE al 18 settembre 2015 lo trovate in fondo al post. ------------------------------------------------- Il recentissimo terremoto in Nepal e lo tsunami in Indonesia del 2004, si aggiungono a questa serie di catastrofi naturali della storia. L'UPDATE al 27 aprile 2015, lo trovate in fondo al post. ------------------------------------------------- 10 -  Tifone Tip I tifoni del Pacifico generalmente sono molto più potenti degli uragani atlantici. Questo, poichè l'Oceano Pacifico ha molto più acqua su cui i tifoni possono raccogliere la loro forza. Il tifone Tip è stato il più vasto e intenso ciclone tropicale mai registrato, con un diametro di  2.220 chilometri.  Fu la novantesima tempesta tropicale, il dodicesimo tifone e il terzo supertifone del 1979. Esso sviluppò la perturbazione monsonica il 4 ottobre 19

I venti dell'Oceano del sud aprono una nuova finestra sui cambiamenti climatici.

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Scienziati americani e australiani, hanno scoperto un legame tra i venti attorno all' Antartide, e le variazioni nella profondità marine, che potrebbe porli quali responsabili nel regolamentare gli scambi di calore e di anidride carbonica tra oceano e atmosfera. Tuttavia, i ricercatori dicono che è ancora troppo presto per sapere se il cambiamento climatico sta influenzando questi venti circumpolari, i quali, a loro volta alzano ulteriormente il tasso di incidenza dei cambiamenti climatici. La ricerca, pubblicata oggi su Nature Geoscience , si basa su un lavoro durato sette anni, con dati raccolti grazie all'ausilio di uno strumento molto sofisticato quale Argo . The Southern Ocean Argo Regional Centre ha il compito di convalidare tutti i flussi di dati nel Southern Ocean  attraverso un esame rigoroso. Il Dr Jean-Baptiste Sallee, from  CSIRO Wealth  ha detto che i venti sull'Oceano del sud negli ultimi 10 anni sono aumentati di forza e si sono spostati sull'

La fine del mondo, secondo Leonardo da Vinci

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Molti morti si moveran con furia e piglieranno e legheranno i vivi [...] vedrassi i morti portare i vivi in diverse parti [...] vedrassi le piante rimanere sanza foglie e i fiumi fermare i loro corsi [...] e li alberi e li arbusti delle gran selve si convertiranno in cenere [...] li animali d'acqua moriranno nelle bollenti acque [...] alla fine la terra si farà rossa per lo infocamento di molti giorni, e le pietre si convertiranno in cenere.   Cataclismi, terremoti, diluvi che avverranno il 1 novembre 4006 determineranno la fine del mondo. Questo quanto è stato attribuito al grande Leonardo da Vinci, secondo alcuni indizi rilevati in un'immagine visiva criptata nella parte centrale di quel grande capolavoro che è l'Ultima Cena. Sembra si tratti di un orologio, un calendario, forse un cronometro, il cui inizio è datato il giorno in cui avvenne realmente la Cena, cioè il 21 marzo 33 dC , e finisce nel 4006. Un diluvio universale che dovrebbe iniziare il 21 marzo e termina

Il mondo segreto del calore nelle api

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Le api da miele controllano con precisione la temperatura all'interno del loro alveare al fine di determinare quale tipo di lavoro effettueranno nella colonia i giovani quando saranno diventati adulti. Il segreto del successo delle api è stato scoperto nelle profondità dei loro alveari, dove vive un tipo speciale di ape che si comporta come un radiatore vivente , riscaldando il nido e controllando la complessa struttura sociale della colonia. Sembra proprio che questo tipo di ape abbia un ruolo cruciale nella sopravvivenza delle colonie di api da miele. Utilizzando una nuova tecnologia che ha permesso agli scienziati di controllare la temperatura all'interno degli alveari, i ricercatori sono stati in grado di vedere come le " api radianti " usano il proprio corpo  per fornire una forma unica di riscaldamento centrale all'interno di un alveare. Hanno scoperto che questo tipo di api lavorano abilmente per cambiare la temperatura di ogni crisalide (che precede lo

Il fatto certo

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E' ormai certo che i problemi di sopravvivenza del genere umano sono diventati complessi e complicati. Il grande divario esistente tra i Paesi industrializzati, concentrati maggiormente nell'emisfero boreale, e il resto del pianeta,  è cresciuto ulteriormente, e su alcune aree geografiche, dal Medio Oriente all'Asia centrale come all'Africa intera, si stanno sviluppando interessi così grandi a cui governi e multinazionali mirano con spasmodico interesse. Sono in ballo risorse naturali e preziose come l'acqua, l'acciaio, il petrolio, la gomma, i metalli rari... Per questo il professor Echos si prodiga volentieri nell'affrontare questo argomento.  Immagine: jrn23.rn.cl/2009/03

Caucaso, il futuro campo di battaglia?

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Il Caucaso meridionale oltre ad essere una via di transito per la droga diretta in Europa e Russia, è oggi un campo di battaglia chiave, un "critico crocevia strategico nella geopolitica del 21 ° secolo", al centro di progetti ambiziosi sul transito dell'energia e un corridoio militare che può estendersi dall'Europa occidentale all' East Asia, controllato (o forse non così troppo “controllato ") da Washington e da Bruxelles. S e bbene sia ancora troppo presto per parlare nel dettaglio dei risultati dei colloqui dietro le quinte tra Mosca e Washington circa la risoluzione del conflitto russo-georgiano, è chiaro che queste discussioni, come i calcoli di tutti coloro che sono coinvolti in questo conflitto, non riflettono solo la situazione immediata in Georgia e le sue due repubbliche secessioniste, Abkhazia e Ossezia meridionale. Alcuni di questi grandi obiettivi, sempre più lontani, sono stati citati da vari funzionari e analisti, ma quelli più interessanti