Libia: che sarà dopo?

Pazzesco, inumano, orribile, mostruoso quello che sta accadendo a due passi da noi.
 

Purtroppo la mancanza di giornalisti rendono le notizie che giungono dalla Libia discordanti e contraddittorie, ma se sono vere quelle che filtrano da più parti, la situazione è del tutto fuori controllo.

Si parla di gente dilaniata, senza braccia, senza gambe, senza torace giunta negli ospedali per farsi curare e fatta poi a pezzi dai feroci mercenari provenienti dall'area subsahariana armati di machete, che hanno messo in mostra "l'inferno sulla terra".
 

Si parla di 10mila morti e di fosse comuni sulla spiaggia di Tripoli, lo documentano alcune immagini raccappriccianti che i telegiornali lasciano scorrere sullo schermo...

Insomma, una situazione esplosiva di un mondo che sta aprendo gli occhi con il miraggio d'una vita migliore -si spera - che dovrebbe creare grande preoccupazione alla Comunità mondiale, specialmente a quella europea, divisa dall'area febbricitante del pianeta solo da un piccolo mare, quello Nostrum, da cui giungerà, probabilmente, un esodo inarrestabile.

Mentre ad ovest, verso il confine con la Tunisia, migliaia di persone fuggono dalle violenze, il regime è ben presente nella capitale, poichè un Gheddafi ormai rimasto solo (disertano anche militari su navi e aerei, che avevano l'ordine di sparare sulla folla, bombardare i campi petroliferi e sabotare gli oleodotti), ha deciso di sprofondare il suo Paese nel sangue. Il suo regime però sta irrimediabilmente perdendo terreno ad Oriente, specie nella fascia costiera, verso  Tobruk, Dernah, Al Qubaa, Bayda e El Marij, dove l'opposizione ha continuato ad espandere la sua influenza e i manifestanti hanno continuato a tenere Bengasi, seconda città della Libia, da dove è iniziata la rivolta anti-Gheddafi, diretta da un nucleo cyber-networked ben organizzato.

Gli oppositori del regime stanno consolidando la loro presenza anche attorno alla città di Ajdabiya, la zona cuscinetto strategico del petrolio del paese. Secondo il viceministro degli Esteri libico Khaled Kam, Al-qaeda, con uno degli ex prigionieri di Camp X Ray, nella baia di Guantamano, è riuscita a costituire un emirato islamico, a Derna.

Con il regime non più in carica, un gran numero di veicoli che trasportano emigrati egiziani si dirigono da Tobruk fino al confine egiziano, verso il valico di Salloum, dove già 20.000 persone hanno lasciato la Libia.

Intanto, il discorso minaccioso rivolto al Paese da Gheddafi, che sta rafforzando il suo quartier generale a Tripoli (sembra che altri migliaia di mercenari africani siano in marcia verso Tripoli per sostenere il regime), ha fatto crescere nei rivoltosi una determinazione totale che li ha spronati ad indire la loro prima iniziativa di protesta coordinata per venerdì, aiutandosi con la telefonia mobile, facendo arrivare su ogni cellulare un messaggio di adunata alla grande manifestazione di protesta a Tripoli.

Ma quello che sarà il dopo bufera dell'Africa del Nord, cosa porterà?

Certamente tanti emigranti!

E il Mediterraneo resterà un mare di pace o sarà solcato da navi da guerra?

Per ora il dubbio prevale. 



Immagine: www.thehindu.com/
www.traveljournals.net/

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