Grand Canyon: corsa alle miniere di uranio

Le cascate di Havasu (Havasu Falls) sono una delle scene più famose e belle del Grand Canyon, con acqua limpida che casca da 35 metri nelle piscine blu intenso incorniciate da alberi e imponenti pareti rocciose. Le cascate sono alimentate da sorgenti a pochi chilometri di distanza. A valle si trova il villaggio di Supai, dove il popolo degli Havasupai abita nel fondo del canyon, come è stato per secoli. Come la maggior parte degli abitanti del Grand Canyon, anche essi dipendono dalle sorgenti per la loro acqua.

Oltre al fiume Colorado e alle inondazioni stagionali, tutta la superficie acquatica del Grand Canyon proviene da sorgenti, alimentate da falde acquifere che si estendono per tutto il Grand Canyon National Park e oltre.

Sfortunatamente, il paese in cima a queste falde acquifere contiene alcuni dei giacimenti più ricchi al mondo di uranio, elemento metallico molto caro all'industria nucleare. Gran parte di questo è terreno di proprietà al di fuori dei confini del parco,  è oggetto di una legge molto antiquanta di 139 anni fa, la legge 1872, che nella sua scia ha lasciato enormi problemi di contaminazione e permette estrazioni minerarie quasi illimitate.

L'industria mineraria  ha tenuto d'occhio questo uranio per decenni, il cui prezzo è cominciato a salire nel 2005, spinto dalla  domanda per l'energia nucleare, e il numero delle miniere spuntate sui terreni pubblici adiacenti al parco si è moltiplicato. Sono stati proposti decine di progetti di esplorazione e altri progetti sono in corso per riaprire le vecchie miniere.

E adesso che la moratoria di due anni sulle miniere di uranio del Grand Canyon (video) sta per scadere, era stata l'amministrazione Obama a introdurla nel 2009, si sta valutando un ulteriore divieto per altri 20 anni, ma ci sono dubbi sul fatto che si tratta di una opzione seria. Intanto le grandi lobbies si stanno dando un gran da fare per cominciare con le estrazioni...

Se il governo federale non rinnova il divieto, scrive il sito di azione sociale Avaaz, "una corsa alle miniere di uranio potrebbe sfregiare in modo permanente il volto di questa terra unica e preziosa, devastando le comunità locali e la fornitura di acqua per mettere in pericolo milioni di persone che vivono nelle vicinanze ".

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