L'isola venuta dal nulla

Apparve come per magia davanti gli occhi di pescatori increduli. Erano le 7 e un quarto del mattino del 14 novembre 1963. A  circa 32 km dalla costa sud dell'Islanda emerse dalle acque un vulcano, che in una sola notte si trasformò in un'isola, battezzata Surtsey, l'isola di Surtur, il dio vichingo del fuoco.

Un mese e mezzo dopo un'altra eruzione sottomarina fece comparire altre due piccole isole, destinate a scomparire nel giro di qualche mese.

Nei primi tre, quattro anni, la trasformazione dell'isola venuta dal nulla è molto movimentata, finchè, con l'ultima vera eruzione  nell'agosto del 1966, la composizione dell'isola si stabilizza ma solo il 5 giugno dell'anno seguente si ferma definitivamente, misurando 2,7 chilometri quadrati, all'incirca due volte il Principato di Monaco. In quelle eruzioni l'energia emessa è stata pari a 250 volte la bomba atomica sganciata su Hiroshima.

Con il passare del tempo sull'isola comincia la vita. Il terreno vulcanico è fertilissimo tant'è che i semi portati dal mare attecchiscono facilmente. Dopo le piante (una ventina di specie) arrivano gli uccelli e soprattutto i gabbiani vi si riproducono regolarmente.

Con gli uccelli arrivano gli uomini. Dopo che è stata studiata intensamente dai vulcanologi durante la sua eruzione, e in seguito da botanici e biologi, in seguito, il lungimirante geologo Sveinn Jakobsson, padre padrone dell'isola, ha fatto si che la protezione del territorio resti assoluta e che nulla deve restare del passaggio dell'uomo.

Oggi i 141 ettari dell'isola ospitano ottantanove specie di uccelli, 57 dei quali li si trova anche nella vicina Islanda e anche 335 specie di invertebrati. Attualmente il processo di erosione costiera ha già dimezzato l'area dell'isola e nel tempo si prevede possa perdere altri due terzi del territorio lasciando soltanto il nucleo più resistente.

Anche nel Mediterraneo accadde qualcosa di simile, tant'è che vi fu una disputa tra borbonici e inglesi. Un'isola, con una circonferenza di 5 chilometri, nacque all'improvviso tra Sicilia e Pantelleria nell'estate del 1831. Venne chiamata l'isola Ferdinandea e lo scrittore Salvatore Mazzarella ne ricostruì la storia in un libro "Dell'isola Ferdinandea, e di altre cose". Purtroppo l'isola venne risucchiata dal Mediterraneo nel giro di pochi mesi. Rinacque nel 1863, ancora per breve tempo, finchè sparì definitivamente.

by: il professor echos.com

Immagini: martin-schubert.com - geology.rockbandit.net
 

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