Materie prime alle stelle per via del "global weirding"

Tanto per non farci mancare niente, in un mondo già in completa crisi, arriva un altro conto salato da pagare: quello delle materie prime alimentari, che stanno tutte aumentando creando problemi un po' ovunque. Da rammentare che la primavera araba del 2011 ha avuto proprio origine dagli aumenti dei prezzi alimentari.

Alla Borsa delle materie prime agricole di Chicago [Chicago Mercantile Exchange (CME)] in soli trenta giorni c'è stato un vero boom: il prezzo del mais è schizzato in alto vertiginosamente, toccando addirittura uno storico +42%. Ma anche soia e grano hanno seguito il trend con un significativo più 17% la prima è più 34% il secondo.

Due sono le principali cause di questi rialzi. l'aumento della domanda per sfamare la maggior parte della popolazione mondiale e il famigerato clima che col "global weirding" sta facendo vedere i sorci verdi a tutti.

Negli Stati Uniti le temperature torride hanno bruciato le coltivazioni. Campi di mais, pannocchie bruciate dalla siccità, lunghe file di piante morte in mezzo ad una terra spaccata dal sole. Una tragedia per l'agricoltura del Midwest americano considerato il silos del Paese.

E' la peggiore siccità dal 1988. Tra il Missoouri e lo Iowa è a rischio il 70% di raccolto di mais. Un raccolto così compromesso si era visto soltanto nel lontano 1920.

I raccolti bruciano e non c'è più foraggio per far mangiare le bestie. I prezzi del mais, dei cereali, del grano stanno salendo alle stelle e l'intera catena alimentare è a rischio. L'ecosistema degli Stati Uniti centrale sembra essere saltato a causa del riscaldamento globale. Come in un racconto biblico sui campi distrutti dall'arsura si sta abbattendo l'invasione delle cavallette, capaci di mangiarsi anche quel poco che resta. Il livello dei fiumi scende sempre di più e quell'acqua, che gli agricoltori del midwest aspettano come una salvezza, diventa per il sud, il Texas in particolare, una disgrazia. Piogge torrenziali hanno rovinato i raccolti, allagato le città e le campagne, bloccato l'elettricità  ei trasporti.

Solo la California sembra essersela cavata. Dice la corrispondente RAI Giovanna Botteri: in California la raccolta dei pomodori è stata talmente buona e abbondante che a San Diego hanno rispolverato una vecchia tradizione spagnola, la battaglia dei pomodori: 21 tonnellate di pomodori destinati comunque al macero sono stati utilizzati per una battaglia a colpi di salsa che ha visto scendere in campo centinaia di persone.    

Il clima impazzito ha dispensato alluvioni violentissime anche nella Cina centrale distruggendo ampie coltivazioni e lasciando più di 100 mila sfollati in 15 città.

Nelle campagne italiane a causa della siccità si contano perdite per 400 milioni di euro, con il mais che è la coltura agricola più colpita. Dunque, calo dei raccolti e aumento dei prezzi scontato soprattutto per gli addetti ai lavori: soia e mais sono infatti gli ingredienti base per l'alimentazione degli animali negli allevamenti per la produzione di carne e latte.

Ma i numeri del mercato di Chicago potrebbero tradursi anche in un aumento di molti alimenti per la fine dell'anno, situazione che preoccupa gli agricoltori.
Per la Coldiretti, con queste prospettive l'Italia deve difendere il suo patrimonio agricolo e la sua disponibilità di terra fertile quando già ora circa la metà dei prodotti alimentari sono importati.

E' una crisi che colpisce il mondo intero. E' per questo che, proprio per garantirsi l'approviggionamento alimentare, assistiamo da qualche tempo alla corsa della Cina ma anche dei paesi arabi all'accaparramento delle materie prime (ahimè, anche per produrre biocarburanti!), con pesanti investimenti nell'acquisto di terreni (land grabbing) specie in Africa, a discapito delle popolazioni locali che si ritrovano spesso con un pugno di mosche in mano.

Immagini: voanews.com - thehindubusinessline.com

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