Acqua ed energia: il collasso prossimo venturo

Gli scontri di questo secolo saranno conflitti per l'accesso a cibo, acqua ed energia.

La globalizzazione, l'aumento del tenore di vita di un gran numero di persone che emergono dalla povertà in Asia e in Africa, e la crescente domanda di cibo, acqua, ed energia in coincidenza con le carenze causate dai cambiamenti climatici, porteranno quasi certamente a possibili "guerre per le risorse".

Se i conflitti tuttora in atto nel mondo, conflitti completamente diversi da quelli del passato dove si combatteva tra Stati, prenderanno il sopravvento, si prevedono tempi difficili, anzi difficilissimi per l'intera umanità.

La lotta per le risorse non è certo nuova, ma guerre come queste che stiamo vivendo, diventeranno più comuni e più intense.

Il cambiamento climatico poi, che può gravemente compromettere le reti da cui dipende l'umanità per il cibo, l'acqua e l'energia, plasmerà il destino delle nazioni. Se non subentrerà la ragione e il buon senso gli effetti di tutte queste cose saranno inevitabilmente devastanti.

Per fortuna, qualcosa si sta facendo. Già da oggi fino al 5 settembre sarà la settimana incentrata sul tema dell'energia e dell'acqua, e ci sarà chi suggerirà modi "per sviluppare e gestire l'energia e l'acqua per il bene della società e degli ecosistemi".

Per l'International Water Institute di Stoccolma (SIWI), che organizza la Settimana mondiale dell'acqua ogni anno,
l'ultima analisi  dice che circa 1,3 miliardi di persone non hanno energia elettrica. Allo stesso tempo, circa 800 milioni di persone non hanno accesso all'acqua pulita. Per le Nazioni Unite questa cifra è destinata a crescere a 1,8 miliardi entro il 2025.

Questo crea un circolo vizioso di povertà che è difficile da rompere: sono infatti necessarie grandi quantità di energia per la produzione di acqua potabile, e sono necessari ugualmente grandi quantità di acqua per produrre energia, e la scarsità d'acqua può portare a carenza di energia.

Attualmente le zone del mondo con grave carenza d'acqua sono Somalia, Sudan, Niger, Mauritania, Iraq, paese in cui
al momento i militanti Isis (noto anche come Stato islamico) mirano all'approvvigionamento idrico.

La situazione è indubbiamente pesante, e ancora una volta l'uomo, piccolo e meschino, si è lasciato incantare dalle forze maligne mettendo a rischio l'intera umanità. Purtroppo ci vuole cervello e buon senso per far si che tutto ciò non avvenga... ma mi domando: l'uomo lo sa usare il cervello? Quien sabe!


Immagini: nexusilluminati.blogspot.it/ -peakgeneration.blogspot.it/







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