Summit sul clima di Parigi e Giubileo a Roma: due appuntamenti da brivido

Le prossime due settimane saranno giorni cruciali per il vecchio continente.

In una Parigi provata e sotto attacco da parte degli islamici radicali del Califfato, avrà inizio lunedì 30 il Summit sul clima, che sta impegnando ingenti forze di sicurezza affinché tutto proceda nel migliore dei modi. A Roma, invece, l'8 dicembre avrà inizio il Giubileo straordinario con l'apertura della Porta Santa in San Pietro.

Due ribalte internazionali che possono far gola ai terroristi dello Stato islamico.

Per l'Isis il summit sul clima di Parigi potrebbe essere il vero obiettivo da colpire poichè l'ultima cosa che si vuole è un accordo globale sul clima che, nel corso del tempo, può limitare il consumo globale di combustibili fossili. E questo è sicuramente un risultato che non solo ISIS, ma tutti i principali esportatori di petrolio vogliono evitare. Nel territorio del Califfato, secondo alcune stime, la produzione di greggio è di circa 34.000-40.000 barili al giorno, che fa guadagnare ai militanti una media di 1,5 milioni di dollari al giorno.

Mentre Al-Qaeda, la rete terroristica globale, dipendeva da donazioni di sponsor stranieri facoltosi, l'Isis trae la sua forza finanziaria dal suo status di monopolio produttore di un bene essenziale consumato in grandi quantità in tutta l'area che controlla. Anche senza essere in grado di esportare, può crescere perché ha un enorme mercato vincolato in Siria e in Iraq.

Per il Giubileo, invece, prima della sua apertura in Roma, Papa Francesco affronterà per la prima volta (a partire dal 25 novembre) un viaggio apostolico in Africa dove toccherà tre Paesi: Kenya, Uganda e Repubblica Centrafricana. Agli africani il Pontefice regalerà, anche qui per la prima volta, l’apertura della Porta Santa il 29 novembre alle 16.30 nella cattedrale di Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana. Luogo simbolo del Paese più martoriato e dilaniato dai conflitti, nel quale Francesco entrerà in una moschea per pregare con i leader musulmani e costruire insieme un futuro di pace, giustizia e riconciliazione. Il giorno seguente il Papa entrerà in uno “slum” di Nairobi e visiterà un campo profughi. Lo stesso giorno alle nove vi sarà la Messa dallo Stadio Barthélémy Boganda. La sera alle ore 21.00 la conferenza stampa a conclusione del viaggio apostolico.

Ma é il Giubileo della Misericordia indetto da papa Francesco a Roma tra l'8 dicembre e lo stesso giorno del 2016, che richiamerà almeno 10 milioni di pellegrini, a dare le maggiori preoccupazioni. Un piatto assai appetibile per gli jihadisti di accaparrarsi il palcoscenico perfetto, su scala mondiale, per le loro azioni sanguinarie.

Quello che accadrà non lo sappiamo. Speriamo comunque di farci meno male possibile.

Chi scrive è contrario all'utilizzo di bombe in Siria e in qualsiasi altra parte del mondo, perché per quanto chirurgiche esse siano colpiscono sempre tanti innocenti. Il problema è che chi ha il compito di decidere tali questioni arriva sempre in ritardo. Se si fosse intervenuto all'inizio con più saggezza, quando dell'Isis non si sapeva ancora nulla, non ci sarebbe stato tutto questo spargimento di sangue. Poi la Francia, che decide sempre da sè, non sempre ha fatto le cose giuste. Basta guardare quello che è accaduto in Libia... ma li non c'erano gli ulivi, c'era il petrolio...

Immagini:   ourfaithjourney.org  - 100percentfedup.com/

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