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Visualizzazione dei post da dicembre, 2015

Buone feste dalla Nuova Caledonia

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Dopo un viaggio lungo 20 mila chilometri e 24 ore tra voli e scali (Parigi, Giappone, Oceania) sono finalmente giunto all'Aeroport International de Nouméa, a una cinquantina di chilometri a nord ovest, situato su una penisola nel sud dell'isola principale della Nuova Caledonia.  Nouméa è la capitale della speciale collettività francese della Nuova Caledonia e ospita la maggior parte degli europei dell'isola , e popolazione polinesiana , indonesiana,   vietnamita , melanesiana . La città sorge sul porto principale della Nuova Caledonia . A Nouméa ci vive da qualche anno l'amico John Keyman (nell'immagine) , che ultimamente ha scritto qualche post dalla Conferenza sul clima di Parigi (COP21). Si è accasato bene ed ha un'amica della suocera muy hermosa che vuole assolutamente presentarmi. Tra l'altro, mi ha detto John , conosce una tecnica tutta particolare che contempla massaggi, relax, lunghe passeggiate e nuotate... Qualcosa c

Antartide: si profila una lotta epica nella caccia alle balene

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Il primo ministro australiano Malcolm Turnbull ha promesso di sollevare la caccia alle balene negli incontri di questa settimana con il leader del Giappone Shinzo Abe. Questo, anche perchè esortato dagli ambientalisti a fare pressione su Tokyo per fermare la caccia di questa stagione. Un  flotta baleniera giapponese è salpata questo mese per l'Antartide in una missione per riprendere la caccia dopo una pausa di un anno, innescando una "forte" protesta formale da 33 paesi, guidati da Australia e Nuova Zelanda. Da Melbourne è salpata anche la nave Steve Irwin di Sea Shepherd, sulle tracce della flotta baleniera giapponese che intende uccidere 333 balenottere minori nell'oceano Antartico, nonostante un ordine della Corte internazionale di giustizia per porre fine alla caccia. " Ci sono persone provenienti da tutto il mondo, tra cui il Giappone, a bordo delle nostre navi, persone non remunerate che hanno solo una comune passione per dare al pianeta una

Le emissioni globali di carbonio potrebbero calare nel 2015

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Un nuovo rapporto del Global Carbon Project (GCP) mostra, nonostante la attuale crescita economica globale, che le emissioni da combustibili fossili a livello mondiale dovrebbero diminuire entro l'anno. Se è davvero una diminuzione, dicono gli autori dello studio, questa sarebbe la prima volta che le emissioni globali di anidride carbonica stanno diminuendo, anche se di poco, mentre l'economia mondiale cresce. " Dopo una crescita sostenuta delle emissioni negli ultimi dieci anni, la crescita delle emissioni della Cina ha rallentato al 1,2% nel 2014 e si prevede un calo di circa il 4% nel 2015" . " Abbiamo una montagna (di emissioni) di fronte a noi ", ha detto il Professor Corinne Le Quéré, Director del Tyndall Centre all'University of East Anglia. " Con due anni di crescita atipiche delle emissioni, sembra che la traiettoria delle emissioni globali stia, temporaneamente, mutando ". Questo possibile declino sarebbe il primo in un  pe

Si chiude COP21 ma da Parigi si riparte con rinnovato entusiasmo

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Seguito dalle immancabili manifestazioni vietate per le strade di Parigi contro l'accordo, dopo 12 giorni e mesi di preparativi da parte degli sherpa, si è concluso a Le Bourget il summit sul clima  che ha riunito delegazioni di circa 200 Paesi, che sono poi le componenti della Conferenza delle Parti della Convenzione Quadro sui cambiamenti climatici. Con alle spalle l'Arco di Trionfo, la manifestazione antiaccordo ha riunito giovani di tutte le nazionalità per manifestare il loro dissenso sugli accordi sul clima raggiunti. Ci sono anche gli abitanti delle isole Hawaii che chiedono rispetto per il loro ecosistema. Sono quasi tutti giovani che, tra venti, trenta anni, sperimenteranno in prima persona le grandi cose fatte in un lungo periodo di decarbonizzazione e che si troveranno a vivere in pieno l'ora della verità su quello che l'uomo ha combinato oggi a Parigi. Individui d'ogni parte che chiedono giustizia climatica, che vogliono cambiare l'approccio s

CHE TEMPI STRAORDINARI, QUESTI !

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Ieri 8 dicembre 2015, e stato il giorno dell'anno che meglio ha simboleggiato gli eventi straordinari dei tempi che stiamo vivendo. L'apertura del Giubileo della Misericordia , che si apre 15 anni dopo l'ultimo Concilio di Papa Wojtyla, a 50 anni esatti dalla chiusura del Concilio Vaticano secondo, in concomitanza con la Conferenza sul clima (COP21) di una Parigi ancora triste come tristi sono i volti degli  " Eagles the death metal ", la band californiana, che la sera prima ha suonato con gli U2, tornata davanti il Bataclan, il luogo dove anche loro hanno rischiato la vita, per rendere omaggio alle 89 vittime che il 13 novembre assistevano al loro concerto. I musicisti, raccolti attorno a fiori, fotografie, biglietti, candele sparse ordinatamente davanti al teatro, osservavano commossi ogni piccolo ricordo lasciato da tanta gente. L'allerta rosso di Pechino Se la Conferenza sul clima di Parigi registra un calo dell'anidride carbonica mondiale, in r

COP21: spinta finale verso un difficile accordo sul clima

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La Conferenza di Parigi sul cambiamento climatico (COP21) in corso a Parigi è stata oscurata da minacce più immediate come il terrorismo, ma il vertice delle Nazioni Unite potrebbe in qualche modo fare la differenza. Se non si fermano le conseguenze peggiori dei cambiamenti climatici, le emigrazioni e le crisi legate all'aumento della siccità, nonchè agli eventi estremi indotti dall'uomo, questo provocherà tensioni ed ulteriori conflitti. Inoltre, siccome la soluzione è abbandonare l'utilizzo di carbone, petrolio e poi di gas (il petrolio alimenta le guerre) , una prospettiva della politica di cooperazione tra le grandi economie per investire nelle energie alternative può ridurre le pressioni su quelle risorse per  le quali si rischiano guerre non solo locali ma anche su vasta scala. Per alcuni attivisti ambientali presenti nella capitale francese i negoziati sul clima non sono sufficienti. I leader mondiali debbono ascoltare con più attenzione le parole di Papa France

COP21: il secondo giorno

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E' attorno al carbone, il più micidiale dei combustibili fossili di cui la Cina è il primo produttore al mondo e maggior consumatore, la sfida in corso al COP21. L'economie emergenti affamate di energia non riescono a fare a meno del carbone, che comporta comunque un costo ambientale ma anche economico e sanitario insostenibile. La sostituzione graduale di questo combustibile fossile a grande impatto ambientale, che in passato ha reso grande il mondo occidentale, è un obiettivo imprescindibile e un punto fermo ed è già in vigore: fino al 2020 i Paesi sviluppati debbono dare 100 MLD di dollari ai Paesi in via di sviluppo ma non sarà dato nulla dall'OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) per interventi che vanno a finanziare progetti che utilizzano il carbone. Nella giornata di oggi qui a Le Bourget sarà presentata  “FairCarbon” , la prima piattaforma online italiana per lo scambio di crediti di carbonio volontari certificati, che sarà analizz

COP21: il primo giorno

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Il tanto atteso vertice sul clima si spera possa riformulare l'azione come un'opportunità, non una minaccia alla ricchezza . Così nell'articolo del Financial Times di oggi. E probabilmente sarà questo il leit motiv che aleggerà al COP21 di Parigi. Sin dagli albori del vertice sul clima, come quello di Rio più di 20 anni fa, i tentativi di forgiare gli accordi  internazionali per combattere il cambiamento climatico sono stati frenati e spesso ostacolati da questioni di equità tra i Paesi in via di sviluppo e quelli sviluppati. Mentre i paesi ricchi riconoscono una schiacciante responsabilità per la crescita storica delle emissioni, ragionevolmente sostengono però che l'azione correttiva non può essere attuata solo da loro, perchè non sarà sufficiente a frenare i futuri aumenti a livello globale, con Paesi poi come Cina e India, grandi inquinatori, figuriamoci! Il mondo in via di sviluppo nel frattempo si sofferma sul raggiungimento della prosperità del