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L'accerchiamento d'Israele tra le rivolte in corso

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Quella parte di mondo infiammata dalle grandi manifestazioni di protesta che chiedono più libertà, sta cambiando il volto dell'Africa e del Medio Oriente.   Adesso, manca solo una insurrezione popolare in Arabia Saudita, sinora sventata grazie ad un imponente impiego delle forze armate, che sono riuscite a soffocare il tentativo di mettere in scena una grande protesta di massa l'11 marzo, alla quale hanno preso parte anche molte donne saudite che sono trattate come bambini e non possono guidare o votare e hanno bisogno dell'approvazione maschile per poter lavorare e viaggiare...   per completare l'accerchiamento all'odiato stato d'Israele.   Dopo Tunisia, Egitto e Libia, dove il cambiamento è stato radicale (un po' meno in Marocco e Algeria) , e dopo le vampate nello Yemen, il cui presidente Ali Abdullah Saleh ha cooperato strettamente con gli Stati Uniti nella battaglia contro al-Qaida , e il Bahrein, che ospita la V Flotta degli Stati Unit i, d

Nord Africa e Golfo: là dove eravamo rimasti...

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Così, mentre il mondo segue trepidante quello che accade in Giappone , dove un forte terremoto, seguito da un mostruoso tsunami e dalla paura di contaminazione radioattiva, per via dei gravi danni riportati dalla centrale nucleare di Fukushima, ha sconvolto la vita di centinaia di migliaia di persone, e dirottato, inevitabilmente, l'interesse generale... là dove eravamo rimasti , tutti a seguire le vicende riguardanti il desiderio di democrazia nei paesi del nord Africa e del mondo arabo, il rais libico Gheddafi guadagnando terreno nella rivolta in corso nel suo paese, in una delle sue tante infauste decisioni, fa bombardare dai suoi caccia la città d i Ajdabiya , a sud di Bengasi . Mentre i ribelli scorrazzano coi loro Pickup sgangherati e armati di mitragliatrici per le strade sabbiose, aspettando la no-fly zone che non arriva, l'offensiva dell'oro nero diventa ora marcia su Bengasi, capitale della rivolta, dove le truppe del colonnello, abbandonato assieme alla su

Maledetto oro nero

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Dilaga nell'area mediterranea e nel Medio Oriente l'insurrezione dei popoli contro storici regimi autoritari e dittatoriali: dalla Tunisia all'Egitto, dall'Algeria allo Yemen, dal Bahrain alla Libia, dove l'inossidabile "regno" di Gheddafi sta traballando paurosamente.  Proprio in Libia , in particolare a Bengasi in Cirenaica, seconda città del paese, la rivolta sta degenerando. Tantissimi morti, ospedali pieni, un bagno di sangue anche ad opera di crudeli mercenari di colore provenienti dal sud, oltre il deserto, che sparano all'impazzata per le strade e dai tetti dei palazzi di Bengasi e nelle zone costiere. Le immagini in gran parte rubate coi telefonini e affidate a Internet che riescono ad emergere dalla morsa della censura sul bagno di sangue tra i manifestanti in Libia, mostrano l'efferatezza degli scontri e della carneficina tuttora in atto.  In queste ore, in cui si vocifera che il colonello Gheddafi abbia già lasciato il Paese per il