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Si celebra oggi il World Ozone Day

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Il mondo celebra oggi la Giornata Internazionale per la Preservazione dello strato di ozono (World Ozone Day ), istituita nel 1994 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Ridurre la nostra impronta di carbonio, sia nella nostra vita personale che nelle attività industriali resta la chiave per salvare la Terra dal degrado ambientale. Più comunemente conosciuta come la "Giornata Mondiale dell'ozono" (World Ozone Day ), il 16 settembre ricorda il Protocollo di Montreal, che è stato firmato il 16 settembre del 1987 dai 24 paesi membri dell'ONU, al fine di limitare e infine eliminare gradualmente la produzione di prodotti chimici artificiali quali i clorofluorocarburi (CFC) e 95 altre sostanze che riducono lo strato di ozono. Lo slogan per quest'anno è " Ozone: All that is there between You and UV " (Ozono: Tutto ciò che c'è tra Voi e UV) ha lo scopo di mostrare come l'attività umana può influire lo strato di ozono e, in definitiv

Summit sul clima in Perù: mai luogo fu più appropriato

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Mai luogo d'incontro in un vertice sul clima, ha avuto un impatto così forte e in profonda sintonia proprio con la discussione per la quale ci s'incontra. Succede al summit sul clima di Lima, Perù, che si avvia verso la  conclusione, e da cui ci si augura si pongano le basi per redigere un nuovo accordo sul clima a lungo termine, da vergare poi a Parigi l'anno che sta per venire. Nel momento in cui il tifone Hagupit sta flagellando le Filippine, le cui immagini, secondo Shubert Ciencia del Philippine Rural Reconstruction Movement, dovrebbero riverberarsi in tutte le sale del summit, non c'è esempio migliore per sottolineare, ancora una volta, " la necessità di tagliare le emissioni e preparare in tempo le comunità più vulnerabili ai drammatici cambiamenti climatici," ribadisce Celine Charveriat, direttore della Campagna Oxfam. Recenti studi scientifici dimostrano che tutti gli eventi meteorologici sono ora collegati al cambiamento delle condizioni climatich

Grazie a Obama aumenta il Green Climate Fund

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I Paesi in via di sviluppo vedono nel Green Climate Fund un aiuto per quei paesi che hanno fatto il minimo per provocare i cambiamenti climatici e che ne soffrono più di altri che invece, per anni, hanno inquinato il pianeta a spron battuto. E' questo il valore simbolico del Green Climate Fund. Infatti, esso è stato costituito per essere la principale fonte di finanziamento nell'aiutare i paesi in via di sviluppo a tagliare le proprie emissioni di gas serra, o un piano per il futuro del cambiamento climatico. In termini pratici, potrebbe significare investimenti nelle solar farms, o costruzione di fortificazioni, barriere per non patire l'aumento del livello dei mari, o ricerca sulle colture. Nel discorso pronunciato  all'università di Queensland di Brisbane, Australia, dove si aprono nella giornata odierna i lavori del G20 , il presidente Obama, riferendosi alla minaccia dei cambiamenti climatici e la necessità di agire per contrastarla, ha annunciato che gli

Vertice sul clima di New York: speriamo non siano solo chiacchiere

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Che non sia mai che al Vertice sul clima di New York,  le proposte che si vanno facendo restino "le solite chiacchiere" .  Anche se sarà poi il Summit di Parigi  del novembre 2015 a determinare l'andamento della società. L'alta tensione che si vede per le strade di New York, dove sono scese migliaia di persone per protestare contro un modello economico che spinge verso un aumento della produzione senza limitare l'inquinamento, è solo una minima parte di quello che potrebbe accadere qualora, in tutto il mondo, milioni e milioni di persone, giovani soprattutto, si riversassero per le strade delle loro città a  manifestare duramente in contestazioni che finirebbero inevitabilmente in un grande sfacelo. Allo stato delle cose i gas serra non accennano a diminuire: 40 miliardi di tonnellate di anidride carbonica saranno riversati in atmosfera, più  2,3 % rispetto al 2013.  Stati Uniti, Cina e India sono i peggiori trasgressori. Per la prima volta, le emiss

Ebola, l'arma batteriologica che incute paura

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Avevo letto le prime notizie sull'Ebola in Guinea il 30 marzo ma non mi aspettavo certo una diffusione così rapida e forse un uso batteriologico del virus. Quella che sembrava una notizia di poco conto è invece diventata un'emergenza globale. Si sa che in Africa, la salute è poco curata (mancano le strutture) e quindi si corrono questi pericoli. La Guinea è uno dei paesi più poveri del mondo, nonostante abbia vaste ricchezze minerarie non sfruttate, con una economia stagnante, una disoccupazione giovanile al 60 per cento e un range di 178 su 187 paesi come Indice di Sviluppo Umano delle Nazioni Unite. La maggior parte dei casi sono stati registrati nel sud della Guinea, ma la malattia si è diffusa nella capitale Conakry. Il virus tropicale - descritto anche come " squalo molecolare", conduce alla febbre emorragica, causando dolori muscolari, debolezza, vomito, diarrea e, nei casi più gravi, insufficienza d'organi e sanguinamento inarrestabile. L'

Speciale "XX Conferenza sullo sviluppo sostenibile di Rio"

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Vent'anni dopo il primo Vertice sulla Terra a Rio de Janeiro, sotto lo sguardo vigile e protettivo della statua del Cristo Redentore, si è aperta la XX Conferenza in cui si spera si possa tracciare un nuovo corso per lo sviluppo economico e sociale sul futuro del pianeta, le sue risorse e i suoi popoli. John Keyman , il nostro inviato speciale, è già sul posto e ci terrà informati su quanto verrà discusso e accadrà a questo vertice mondiale sullo sviluppo sostenibile che entrerà nel vivo la prossima settimana e che, come ha detto il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-Moon " è troppo importante per fallire ". Potrebbe essere proprio la crisi finanziaria mondiale ad aumentare le possibilità di una buona riuscita del Vertice di Rio. In un periodo in cui molte nazioni sono concentrate sulla sfida dello sviluppo sostenibile e il fatto che, in molti casi, le risorse siano finite, e in altri casi per ottenerle costino eccessivamente, fa presagire, appunto che da qu

Sudan del sud: nasce oggi la 196esima nazione sovrana del mondo

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Il presidente del Parlamento del Sud Sudan ha ufficialmente proclamato l'indipendenza del suo Paese, scattata già a mezzanotte, in una cerimonia ufficiale tenuta nella capitale, Juba.             Celebrazione della S. Messa e ore di pompa formale e cerimonia hanno segnato la nascita della nuova nazione del mondo: il Sudan del Sud, dopo mezzo secolo di violenza, è diventata la 196esima nazione sovrana del pianeta. Migliaia di sudanesi del Sud hanno ballato per le strade di Juba, la capitale, per celebrare la loro tanto atteso indipendenza, la separazione dal nord conquistata a fatica (più di 2 milioni di persone sono morte nei decenni di guerra civile tra nord e sud, che formalmente si è conclusa con un accordo di pace globale nel 2005) , e un futuro con ancora tante incertezze. Presenti alla cerimonia, fra gli altri, il segretario generale dell'Onu, Ban Ki- Moon, il Segretario degli Esteri britannico William Hague e l'ex segretario di stato americano Colin Powell

Costa d'Avorio: intervento armato dell'Onu

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La situazione in Costa d'Avorio sta precipitando e dopo quello libico si sta aprendo un altro fronte di guerra in uno dei paesi più ricchi di risorse naturali dell'Africa, tra cui il cacao (esporta il 40% di cacao prodotto nel mondo), diamanti, petrolio , manganese, ferro, cobalto, bauxite, rame...  Sconvolto da una guerra civile che conta già centinaia e centinaia di vittime, quasi tutti civili, voluta principalmente da Laurent  Gbagbo , il presidente che non vuole lasciare il suo posto nonostante la pesante sconfitta alle elezioni del 28 novembre (l'80% dei voti è andato all'altro contendente Quattara), il paese si avvia ad assistere ad un nuovo intervento militare in Africa.  Al momento Gbagbo controlla ancora la tv, e ne approfitta per farsi vedere determinato, invitando inoltre i civili a formare uno scudo umano intorno al (suo) palazzo presidenziale.  Gia nei giorni scorsi i suoi uomini, sguinzagliati per le starde in scontri casa per casa, sono stati a

C'è forse la mano dell'uomo nelle inondazioni in Pakistan?

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La tragedia che ha colpito il Pakistan è una cosa talmente grave che ha bisogno di essere sostenuta da molti. Purtroppo, stando a quanto sostiene l'ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari ( OCHA ) ,  la risposta a livello mondiale sulle inondazioni in Pakistan si è quasi fermata. I contributi del fondo, inizialmente lento, era aumentato dopo che il Segretario generale dell' ONU Ban-Ki-moon aveva visitato il Pakistan. Ma dalla scorsa settimana, l'aiuto è in una fase di stallo, passando da 274 milioni a 291 milioni di dollari che costituiscono circa due terzi del bisogno di finanziamenti. " Abbiamo bisogno di raggiungere almeno otto milioni di persone, dal Karakoram Mountain Range a nord al Mar Arabico a sud " ha detto Manuel Bessler, capo dell' OCHA . Le inondazioni, innescate da piogge torrenziali monsoniche il mese scorso, hanno causato la morte di oltre 1.600 persone e distrutto oltre 8.900.000 acri di terre fertili. Purt

La tremenda agonia del lago d'Aral

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In un viaggio di sei giorni attraverso la regione del lago d'Aral, il Segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki Moon si è sentito in dovere di lanciare un appello affinchè i Paesi della regione mettano da parte le rivalità per cooperare a riparare il grave danno ambientale che sta vivendo il lago d'Aral. "E 'chiaramente uno dei peggiori disastri ambientali del mondo" ha detto uno scioccato Ban Ki Moon , esortando i leader dell'Asia centrale a sedersi attorno ad un tavolo per cercare di trovare insieme una soluzione, promettendo il sostegno delle Nazioni Unite. Il lago d'Aral, chiamato erroneamente mare d'Aral, è situato tra Kazakistan e Uzbekistan, una volta era il quarto lago più grande del mondo, e sulle sue rive sorgevano cittadine di pescatori che trovavano nel lago risorse importanti per l’economia locale. Poi, all’epoca della grande “stagnazione Brezneviana” , ha realizzato un progetto faraonico, irrigando 235.000 k