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Energia in Europa: un boccone molto appetibile

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La crisi energetica dell'Europa sta diventando un boccone molto appetibile per tanti Paesi stranieri. La crisi in Crimea ha riportato alla ribalta la questione energetica europea, che tenta di trovare forniture energetiche esterne al gigante russo del gas statale Gazprom. La Russia di Putin, pur non mostrando strappi definitivi con l'Occidente, tiene al guinzaglio però la vecchia Europa con il gas che gli fornisce. Si cercano dunque alternative, che per quanto siano diversificate, non danno in quantità il corrispettivo di Gazprom, la più grande azienda in Russia e il più grande estrattore di gas naturale al mondo. Nel 2008 Gazprom ha prodotto il 17 per cento della produzione di gas mondiale e rappresentava un sorprendente 10 per cento del Pil russo. Nel 2012 invece ha rappresentato il 34 per cento delle importazioni di gas naturale dell'Unione europea. Di recente, un rapporto sulla sicurezza energetica dell'Europa occidentale, pubblicato dall' U.S. Congress