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Visualizzazione dei post con l'etichetta accordi di Parigi

Clima sul pianeta Terra: la vita che verrà

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Per rimettersi sulla giusta strada climatica, che al momento pare essere quella concordata nel 2015 alla Conferenza sul clima di Parigi, l'umanità deve fare l'impossibile. Sembra ci sia bisogno di una bacchetta magica adesso che il riscaldamento sta accelerando, il ghiaccio polare e i ghiacciai si stanno sciogliendo, il livello del mare sta salendo...  sembra tutto piuttosto  cupo. Nell'accordo di Parigi i paesi firmatari s'impegnarono a mantenere la temperatura del pianeta al di sotto dei 2° facendo il massimo degli sforzi per attestarsi su 1 grado e mezzo. Ma conti alla mano, sembra che siamo andati oltre, e per uscirne fuori occorre solo un miracolo da parte del Creatore che ci ha donato il nostro bel pianeta azzurro... Oppure, affidarsi alle incerte e complicate cure umane, pur se elaborate da esperti scienziati climatici. Purtroppo, qualora raggiungessimo anche un'economia netta zero (net-zero economy) , al momento abbiamo poche possibilità di mantene

Il rapporto sul clima da Incheon che taglia la testa al toro

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In attesa del COP24 che si terrà a Katowice, Polonia, a dicembre l'IPCC, il principale gruppo internazionale di ricercatori sui cambiamenti climatici, riunito a Incheon, in Corea del Sud, si sta preparando a rilasciare nelle prossime ore un importante rapporto sugli impatti del riscaldamento globale e cosa ci vorrebbe per limitare il riscaldamento a 1,5 gradi Celsius, o 2,7 gradi Fahrenheit, sopra i livelli preindustriali, un obiettivo che sembra sempre più improbabile. L'IPCC che sta organizzandosi distillando migliaia di articoli accademici in consigli digeribili per i responsabili politici, probabilmente dirà anche che lo scenario più ottimistico per i cambiamenti climatici non è per nulla eccezionale, e il rapporto sembra possa prevedere tagli molto più profondi nell'inquinamento da combustibili fossili rispetto a quanto stabilito. L'unica via per evitare un pericoloso aumento delle temperature globali. Le utenze entro il 2030 dovrebbero consumare solo un te

Brasile: non toccate le foreste, lasciamo respirare il pianeta

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Il gran caldo che avvolge buona parte del pianeta è solo un esempio di come si possa vivere in codesto stato. E se lo foreste, le grandi foreste, non possono svolgere il loro abituale lavoro naturale, che è quello di far respirare il pianeta mitigando le condizioni climatiche... allora sono guai seri per tutti.  Infatti, secondo uno studio pubblicato su Nature Climate Change che ha esaminato i costi del   backtracking  politico nella governance ambientale, il Brasile sta abbandonando le politiche di controllo della deforestazione e presta il sostegno politico alle pratiche agricole che renderanno "impossibile" raggiungere gli obiettivi climatici gliobali Un team di dieci ricercatori brasiliani scrive che i cambiamenti guidati dal presidente Michel Temer in una lotta per mantenere il potere ed evitare di rispondere alle accuse di corruzione, rendono sempre più improbabile che il Brasile raggiunga gli impegni di riduzione del carbonio promessi nell'accordo sul cl

Il ritiro degli Stati Uniti dall'accordo di Parigi e la rotta cinese

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Cosa significa il ritiro degli Stati Uniti dall'accordo di Parigi sul clima, uno dei più importanti accordi internazionali che verte sulla riduzione delle emissioni di gas serra ? L'accordo di Parigi si è realizzato perchè i milioni di morti e di migranti causati dai cambiamenti climatici nei prossimi anni cresceranno.  Lo stesso Esercito americano ha  messo in guardia il Presidente, poiche ci saranno danni enormi a livello di migrazioni,  siccità che porteranno guerre e che costeranno molto. Un solo grado in più di temperatura potrebbe significare questo. Ma questa sortita di Trump, che ha spiazzato il mondo e già va costituendo nuove alleanze a livello internazionale, è definitiva o diventerà una negoziazione cui gli Stati Uniti (grande contribuente per il clima) vorranno avere l'ultima parola? Ha detto Trump, nel giardino delle rose alla Casa Bianca. " Io opererò affinchè l'America rimanga il leader mondiale per quanto riguarda le tematiche ambien

Trump e la decisione da prendere sugli accordi di Parigi

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Il primo viaggio all'estero di Donald Trump non sarà ricordato per la visita nei tre Paesi di religione monoteista, ne per la vendita stratosferica di armamenti all'Arabia Saudita. Il primo viaggio all'estero del presidente americano sara ricordato per la nuova e aggressiva politica statunitense. Anche riguardo al clima, di cui scrivo da anni. L'entrata di Donald Trump sulla scena internazionale è giunta come un tornado e sta spazzando via vecchie intese, alleati, interessi... messi su dalle precedenti amministrazioni. In particolare l'amministrazione Obama, definita troppo permissiva dai suoi detrattori. La comunità scientifica teme che il progresso e lo slancio per affrontare le più grandi sfide, anche eliminando i peggiori impatti dei cambiamenti climatici, saranno seriamente ostacolati da questa nuova amministrazione statunitense. L'Unione europea, la cui millenari storia la rende intoccabile, resta letteralmente scioccata dall'uragano Trump, a