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Visualizzazione dei post con l'etichetta agricoltura

Voraci cavallette invadono il Corno d'Africa.

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Il Corno d'Africa sta vivendo una piaga dalle proporzioni bibliche. Centinaia di miliardi di sciami di locuste dalle dimensioni di una città stanno devastando i raccolti lungo il loro cammino. Lo svilupparsi di così tante locuste è dovuto a un verificarsi di piogge insolitamente intense, indi ad un tripudio della vegetazione su un terreno umido e sabbioso per poter deporre le uova e proliferare, che può supportare un numero enorme d'insetti che si riproducono rapidamente. E il problema va peggiorando. La popolazione d'insetti potrebbe esplodere entro giugno. L'invasione delle cavallette è un grossa minaccia per l'agricoltura e l'economia locale ma anche per la popolazione. In Kenya, Etiopia e Somalia milioni di bambini e non solo, stanno soffrendo la fame a causa dell'invasione di questi voraci insetti.  La FAO  definisce la situazione estremamente allarmante e stima che uno sciame che copre un chilometro quadrato può mangiare tanto cibo in

L'Africa di oggi: il trattore condiviso

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Dai un pesce a un uomo e lo nutrirai per un giorno.  Insegnagli a pescare e lo nutrirai per tutta la vita Lo dice un proverbio cinese e conoscendo la proverbiale saggezza di questo popolo, bisognerà tenerne conto. In effetti, d ovrebbe basarsi su questo principio la risoluzione al gravoso  problema della massiccia migrazione  verso l'Europa .  C'è chi vorrebbe intervenire in Africa del nord con un Piano Marshall, chi tende invece a sfruttarla senza porsi troppe domande, ma pure chi cerca il business tra la sua popolazione semianalfabeta e inerme... a cui nessuno ha mai insegnato a "pescare". Parliamo del continente di domani, in cui vivono milioni e milioni di  giovani  vogliosi e intraprendenti che aspirano a conquistare il mondo, quel mondo che l'ha ampiamente sfruttato. Ma stanno imparando a reagire  servendosi per questo anche della tecnologia inventata e prodotta da coloro che sino a ieri (ma ancora oggi!!)    l'hanno sfruttata.  Chissà se

A come Acqua

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Da un vecchio post riveduto e aggiornato   Di tutta l'acqua presente sulla Terra, 1,4 miliardi di chilometri cubici, solo l'1% è acqua dolce, cioè acqua che si può bere. Tuttavia 2/3 di essa si trova racchiusa nelle calotte polari e nelle nevi perenni... sempre più a rischio...  Così l'acqua disponibile ricavata dai fiumi, dai laghi, dagli acquiferi ammonta a 105mila chilometr cubi, pari allo 0,3 per cento di tutta l'acqua non salata del pianeta e lo 0,26% delle riserve totali d'acqua dolce. L'acqua potabile è destinata al consumo umano di tipo alimentare o domestico. Deve quindi possedere requisiti chimici, fisici, batteriologici e organolettici che la rendono sicura e gradevole. Non deve contenere sostanze organiche o germi patogeni (salmonella, vibrioni, batteri coliformi...) ma può contenere tracce di sostanze chimiche nocive. Può avere origine naturale (l'acqua dolce delle precipitazioni, dei ghiacci, delle sorgenti, falde sotterranee) o esse

COP21: spinta finale verso un difficile accordo sul clima

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La Conferenza di Parigi sul cambiamento climatico (COP21) in corso a Parigi è stata oscurata da minacce più immediate come il terrorismo, ma il vertice delle Nazioni Unite potrebbe in qualche modo fare la differenza. Se non si fermano le conseguenze peggiori dei cambiamenti climatici, le emigrazioni e le crisi legate all'aumento della siccità, nonchè agli eventi estremi indotti dall'uomo, questo provocherà tensioni ed ulteriori conflitti. Inoltre, siccome la soluzione è abbandonare l'utilizzo di carbone, petrolio e poi di gas (il petrolio alimenta le guerre) , una prospettiva della politica di cooperazione tra le grandi economie per investire nelle energie alternative può ridurre le pressioni su quelle risorse per  le quali si rischiano guerre non solo locali ma anche su vasta scala. Per alcuni attivisti ambientali presenti nella capitale francese i negoziati sul clima non sono sufficienti. I leader mondiali debbono ascoltare con più attenzione le parole di Papa France

Alaska: in una pianta il futuro dell'agricoltura

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Chi tanto e chi niente. La mia non è invidia, naturalmente, poichè é un sentimento che non mi appartiene, ma solo una constatazione di come anche gli Stati, come gli uomini, di solito esprimono la loro esistenza in base alla loro estrazione regionale (sociale per gli uomini) , un po' come per i paesi arabi che hanno petrolio, gas a non finire mentre altri, non hanno neanche una lacrima per piangere.  Guarda un po' l'Alaska, il cui futuro radioso è già segnato. Adesso, si parla anche di una strana pianta, la Rhodiola , di cui un recente studio parla delle sue benefiche proprietà antidepressive. Ebbene, questa strana pianta potrebbe rappresentare il futuro dell'agricoltura in Alaska, l'ultima frontiera, non è noto se per il suo clima mite o per il suo panorama agricolo produttivo. " Ho cercato di ucciderla, ma non si può ucciderla. Questa è il mio tipo di pianta ," ha detto  Al Poindexter, le cui piante coprono quattro ettari  nella pianura centr

Nuovo accordo sulla grande e controversa diga sul Nilo

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Egitto, Sudan ed Etiopia hanno compiuto un passo avanti per disinnescare le tensioni intorno alla controversa costruzione, da parte dell'Etiopia, della Grand Renaissance Dam, l'enorme diga voluta dall'Etiopia sul Nilo Azzurro, che minaccia di sconvolgere l'equilibrio geopolitico della regione su come condividere l'acqua del Nilo. I presidenti dei tre Paesi hanno firmato una dichiarazione nella capitale del Sudan Khartoum, impegnandosi a condividere meglio le acque del Nilo. Hanno anche formato un comitato per selezionare una società di consulenza per valutare il probabile impatto del progetto. Quattro società di consulenza di Francia, Australia e Olanda erano state selezionate in precedenza e invitate a presentare le loro proposte. Prima dell'accordo, la diga ha scatenato una disputa tra Etiopia ed Egitto, che utilizzano il fiume in modi diversi. Etiopia ed Egitto sono stati bloccati nelle trattative sulle potenziali ramificazioni di costruire la diga

Affari e tecnologia a gonfie vele tra India e Israele

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A differenza dei sberleffeggianti rapporti diplomatici che intercorrono tra il nostro Paese e l'India, che, oltre la questione dei nostri due marinai La Torre e Girone, si porta dietro anche la commessa "tangentenziata" volata via a Finmeccanica, sono invece sorprendentemente idilliaci, anzi, cresciuti esponenzialmente, i legami che India e Israele coltivano da un po', assai diversi dal tempo in cui vigeva la guerra fredda e ancor prima, quando il gigante asiatico era più strettamente alleato con l'Unione Sovietica e il mondo arabo; nel 1938, al tempi del Mahatma Gandhi venne criticata l'istituzione di uno stato ebraico. Il fascino dell'India, il suo grande mercato, beni e servizi meno costosi e un ambiente rilassante sono le cose che piacciono agli israeliani, mentre lo spirito di impresa e di innovazione, tecnologia e affidabilità, come nel settore delle armi e agricolo, interessa l'India. Lo scorso settembre il Primo ministro indiano Nare

Le nostre future scelte dietetiche

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Per combattere le emissioni inquinanti cambierà il nostro modo di mangiare Un nuovo studio sostiene che le emissioni annue globali di carbonio provenienti dall' agricoltura, possono essere ridotte fino al 50-90% entro il 2030. Tra le riforme raccomandate, che vanno a cambiare i nostri modelli di consumo alimentare, si potrebbe eliminare l'equivalente di 2.150 milioni di tonnellate di anidride carbonica. L' agricoltura rappresenta circa un quinto delle emissioni di gas serra del mondo, prendendo in considerazione l'intero ciclo produttivo che è necessario per portare il cibo nel piatto, quindi parliamo di deforestazione per fare spazio a terra, di trasporto di carne e verdure e l'utilizzo del petrolio per la produzione di fertilizzante. Il nuovo rapporto, pubblicato da Climate and Land Use Alliance , esamina questi e altri problemi in tutto il mondo, individuando quelle che considera le migliori opportunità per mitigare i cambiamenti climatici.

Kenya: prospettive di un futuro più roseo dopo aver scoperto di avere tanta acqua sotto i piedi

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Nel Turkana nel nord, una delle zone più aride del Kenya, è stato scoperta una enorme fonte d'acqua che potrebbe fornire il paese per 70 anni. La scoperto è avvenuta nel deserto della regione del Turkana del Kenya, il Lotikipi Basin Aquifer contiene più di 250 miliardi di metri cubi di acqua dolce, ed è delle dimensioni di Rhode Island. In tutto, la regione ha almeno 250 miliardi di metri cubi di acqua dolce depositati in riserve sotterranee, che si riforniscono di 3,4 miliardi di metri cubi all'anno. I satelliti dell'Unesco hanno individuato altre 3 falde, che devono ancora essere esplorate.         La notizia è stata twittata dal ministro dell'Ambiente Judi Wakhungu. Questa ritrovata ricchezza di acqua apre una porta verso un futuro più prospero per il popolo del Turkana e per il Paese intero, che fino ad oggi, proprio per i terribili problemi legati alla siccità, ne ha fermato lo sviluppo. Le falde, estese centinaia di metri, sono state individuate grazie a u

Camerun: si svolge il primo forum sul land grabbing

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E' in corso oggi e domani in Camerun " The 1st Africa Land Forum ", il forum della terra in Africa, continente che dopo il cibo e la crisi finanziaria del 2008 e 2009, è al centro di acquisizioni su larga scala. Il forum si propone di sottolineare come quelle offerte condizionano le popolazioni indigene. La Convenzione del 1989 sui Popoli Indigeni e Tribali dice i governi "devono rispettare l'importanza speciale per le culture - e i valori spirituali dei popoli interessati. Del loro rapporto con le terre o territori che occupano ..."Il trattato aggiunge che "i diritti di proprietà e possesso... devono essere riconosciuti". Gli organizzatori del  "The 1st Africa Land Forum " dicono che tali diritti non vengono riconosciuti in molti paesi, tra cui il Camerun paese ospitante. Tuttavia, il fenomeno del land grabbing (le grandi acquisizioni di terra) è un obiettivo primario di questa terra. Si stima che ci siano 350 milioni di persone

Banca mondiale: ecco perché in Africa esiste il land grabbing

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Com'è possibile che la Banca Mondiale, il cui compito è alleviare la povertà, anziché opporsi al fenomeno del land grabbing, che ha visto vaste aree di terreni agricoli africani acquistati da investitori stranieri, che costringe lo spostamento delle popolazioni locali a cercarsi un altro posto (chissà dove) dove vivere, per far posto soprattutto alla produzione di biocarburanti di esportazione, con le ovvie conseguenze pregiudizievoli per i diritti umani e la sicurezza alimentare, legittimi questa prassi dando credibilità alle acquisizioni di terra, e suggerendo che la terra occupata può essere "regolata" con misure atte a mitigare gli impatti negativi? Eppure, il  gruppo di sviluppo globale Oxfam, in un rapporto pubblicato il 3 ottobre 2012, nel voler  garantire che tali pratiche non incoraggino troppo l'acquisizione di terre da parte di paesi stranieri., h a invitato la World Bank ad una revisione sulle politiche territoriali invitandola a sospendere i finanz

Gran parte del mondo alle prese con poca acqua

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La crescita della popolazione, la rapida urbanizzazione, lo sviluppo industriale, le crescenti esigenze agricole e un uso eccessivo di laghi, corsi d'acqua e falde acquifere - sono tutte pressioni esercitate sulle risorse idriche. Altri motivi di scarsità d'acqua includono siccità, desertificazione, innalzamento del livello del mare e accelerato scioglimento dei ghiacciai, che gli scienziati dicono siano aggravati dai cambiamenti climatici. La definizione tecnica di scarsità d'acqua è una complessa equazione basata sulla domanda e l'uso delle acque e la sua fornitura. In genere é misurata in termini di quanta acqua è disponibile per una persona che vive in un determinato luogo in un dato anno. Si definisce un'area con stress idrico quando le forniture di acqua annuali scendono sotto 1.700 metri cubi per persona. Se sono meno di 1.000 metri cubi per persona all'anno, sta a significare che la popolazione sta affrontando la scarsità d'acqua, e al di sotto

Italia: la cementificazione che avanza ci toglie da mangiare

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Circa un secolo fa, prima dell'avvento del contadino tecnologico, nessuna società poteva permettersi di sottrarre braccia ai campi. In Italia, la stragrande maggioranza della popolazione viveva nei campi e da essi traeva da mangiare. Poi dal settore primario si andò ad affermare il mondo delle industrie. Ai giorni nostri è il terziario, cioè Servizi, trasporti e comunicazione a farla da padrone. E i campi hanno perso la loro reddittività. Poi se si aggiunge la cementificazione che avanza sempre più... Oggi l'Italia ha perso la superficie agricola pari a quella della Slovacchia (circa 5o mila km2) e ogni giorno 100 ettari di terreno vengono cementificati e impermeabilizzati. Solo negli ultimi 40 anni la superficie agricola è diminuita del 28%. Si sono persi 5 milioni di ettari di agricoli: si è passati da una superficie coltivata di 18 milioni di ettari meno di 13 milioni. Se diminuisce la superficie coltivata si mette in gioco la produzione degli alimenti base della nost

Shuozhou, la città del carbone diventata verde

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Ventitré anni fa, non c'era nessuna città di nome Shuozhou in Cina. A metà degli anni 1980, l'ex leader cinese Deng Xiaoping incontrò un industriale statunitense e fondatore di Occidental Petroleum Armand Hammer, e insieme decisero di istituire per la prima volta nella provincia di Shanxi nel Nord della Cina una joint venture. Da allora, la regione è famosa nel mondo per la sua produzione di carbone, e il progetto Antaibu , la più grande miniera di carbone a cielo aperto, tanto da essere considerato una pietra miliare nella storia della Cina. La città di Shuozhou è nato nel 1989. Lo scorso anno ha prodotto 186 milioni di tonnellate di carbone, circa il 20 per cento del totale della provincia dello Shanxi, una delle più potenti della Cina. Oltre 20 anni di estrazione del carbone hanno reso Shuozhou una città ricca, ma anche dovuto pagare un prezzo salato circa il suo ambiente, lasciando enormi cumuli di rifiuti di carbone e provocando tempeste di sabbia. " Estrarre i

Africa: la forza dell'altra metà del cielo

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L’altra metà del cielo , le ha definite Mao, e ne aveva ben donde a giudicare dalla capacità che stanno dimostrando in molti settori della vita. Si sa, le donne hanno una marcia in più e se fossero più presenti di numero sulla scena politica ed economica e con mansioni di alto livello, le cose sul pianeta prenderebbero un'altra piega. Nei paesi in via di sviluppo poi, dove il sesso femminile rappresenta circa il 43 per cento dei lavoratori agricoli, le donne si stanno dimostrando fondamentali per risolvere i problemi alimentari del mondo facendo, appunto, gli agricoltori "Le donne sono limitate dal fatto che non hanno sufficiente accesso alle risorse produttive e non hanno sufficiente accesso ai beni e se l'avessero avuto avrebbero potuto aumentare la produttività nelle aziende agricole dal 20 al 30 per cento ", ha detto Gordon Conway , presidente del gruppo di Montpellier. Se le donne avessero aumentato la produzione di tale importo, la produzione agricola dei

Il nostro pane quotidiano

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Scienziati australiani hanno appena testato un nuovo ceppo di grano che potrebbe aumentare del 25% le rese in terreni salini. La notizia arriva proprio nel momento in cui l'organizzazione umanitaria  Oxfam   (Oxford Commitee for Famine Relief)  avverte di siccità e potenziali carestie catastrofiche nelle regioni desertiche dell'Africa occidentale, tanto per ricordarci che ci troviamo di fronte un mondo sempre più affamato. Il riscaldamento globale e del livello dei mari rappresentano una sfida per tutti. Solo l'11% della superficie del pianeta è adatto per l'agricoltura, e molta di questa terra si sta progressivamente degradando dalla salinizzazione. I sali tendono ad accumularsi ovunque i terreni sono irrigati, e le maree sempre più elevate significano che le grandi estensioni di terreni agricoli oggi fertili dell'estuario - per esempio nel delta del Nilo e in Bangladesh - sono sempre più a rischio da inondazioni catastrofiche o dal lento avvelenamento dovuto d

Yemen: dove l'acqua è ancora più preziosa

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Probabilmente il progetto che prevede il trasporto dell'acqua del Blue Lake di Sitka, Alaska, in India, potrebbe giovare molto a quei paesi assetati del Medio Oriente, cui fa parte anche lo Yemen, che però, diversamente dai ricchi sceiccati del Golfo Persico e dell’Arabia Saudita, in quanto a solvibilità lascia un poco a desiderare.   Purtroppo, una distribuzione disomogenea sul pianeta di un bene essenziale per la vita, oltre ad una cattiva gestione idrica e ad un enorme consumo di acqua per la coltivazione del solo khat (qat) , una pianta stimolante usata da secoli nel Corno d'Africa e nello Yemen, che aiuterebbe gli uomini a ritrovare l'energia perduta , ha condotto il Paese a non disporre più di Oro Blu, il che equivarrebbe a far scomparire in un sol colpo 750.000 posti di lavoro nell'agricoltura e portare la capitale Sana'a a corto di acqua entro il 2025. Tra i motivi principali che inducono lo Yemen ad un consumo intensivo delle acque sotterranee,

I fiumi del mondo sono in una situazione di grave degrado

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Un minestrone di sostanze chimiche scorre implacabile attraverso molti fiumi del mondo, specie nel mondo industrializzato. Lo rivela la conclusione di uno studio  condotto da ricercatori della University of Wisconsin-Madi son Center for Limnology and the City College of New York ( CCNY ), che combina per la prima volta gli indici di sicurezza delle acque e delle biodiversità di tutti i fiumi del mondo, in gran parte, in un forte degrado d'inquinamento.  La più grande risorsa di acqua rinnovabile per l'uomo, s econdo la nuova analisi globale, è un crogiolo di biodiversità acquatiche di proporzioni inquietanti. L'acqua dolce è ampiamente considerata come la risorsa più essenziale naturale al mondo, pilastro fondamentale della vita umana e dello sviluppo economico, nonché per l'esistenza di innumerevoli organismi che vanno dalla vita microscopica di pesci, anfibi, uccelli e animali terrestri di tutti i tipi.   Il rapporto pubblicato sulla rivista Nature , tiene

Fosforo: il futuro dell'agricoltura è in pericolo

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La vita delle piante ha bisogno di molti elementi nutritivi che trova nel terreno e che assorbe disciolti dall'acqua. Di questi elementi, in quantita rilevante, troviamo azoto, fosforo, potassio e calcio. Altri minerali, quali ferro, manganese, zinco e rame sono sufficienti in tracce.  L'uomo, con il raccolto allontana la pianta dalla terra, cosicchè tutte le sostanze assorbite dall'organismo vegetale vengono sottratte ad essa, che ogni anno, con le colture, s'impoverisce degli elementi più importanti, che verranno poi reintegrati dal terreno per renderlo disponibile a nuove colture, aumentandone il grado di fertilità con la concimazione. Il fosforo è un elemento importante nell'organismo umano per il metabolismo di grassi, carboidrati e proteine ma è altresì un ingrediente fondamentale per i fertilizzanti, i pesticidi, i detersivi ed altri prodotti chimici industriali e domestici.  La maggior parte dei depositi di fosforo naturale proviene da scheletri di