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Iraq: il califfato del terrore

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In un mondo senza Dio, tutto è destinato a bruciare... e l'uomo ancora non l'ha compreso. Questo nostro bel pianeta azzurro, datoci in gestione da Colui che tutto ha creato, e che l'uomo sta distruggendo insensatamente con un continuo disboscamento e un uso sempre più sfrenato dei combustibili fossili, pone seri problemi ambientali. La combustione di combustibili fossili produce circa 21.300 milioni di tonnellate (21,3 gigatonnellate) di anidride carbonica (CO2) all'anno, ma i processi naturali, quelli non provocati dall'uomo, ne possono assorbire solo circa metà di tale importo. Ma il mondo sta bruciando anche per altri motivi, che nulla hanno a che fare con l'ambiente e il riscaldamento globale. Il punto dolente è proprio laddove ha avuto inizio la storia dell'Umanità: l'antica Mesopotamia, la Siria e la Terra Santa, luoghi dove la mano dell'uomo irresponsabile continua a fomentare morte, atrocità, distruzione...  " Non si fa la g

Mali: una guerra inspiegabile?

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Dopo la guerra in Libia, ancora una volta la Francia ( con una spinta da Washington ) trascina la Ue in una nuova guerra neocolonialista nel Mali, contro i fondamentalisti islamici che hanno occupato questo paese. Ora, che si sostenga che le ragioni dell'intervento siano tutte all'interno del "quadro del diritto internazionale"... beh, lascia molti dubbi! Oppure che sia dipeso dal fatto che i combattenti di Al-Qaeda abbiano distrutto i  mausolei di Timbuktu nel Mali settentrionale, patrimonio mondiale dell'UNESCO, con l'intento di difendere la purezza della loro fede contro l'adorazione degli idoli... anche qui sorgono dubbi. Sappiamo che la Francia è uno dei più importanti paesi neocolonialisti (vedere immagine) e, come si dice sul  sito di un liceo , è alla ricerca di prestigio a livello internazionale e di nuovi commerci esteri. Le industrie (specie quella nucleare) hanno bisogno di materie prime e di uno sfogo per la mano d’opera.  Come conseg

Libia: che sarà dopo?

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Pazzesco, inumano, orribile, mostruoso quello che sta accadendo a due passi da noi.   Purtroppo la mancanza di giornalisti rendono le notizie che giungono dalla Libia discordanti e contraddittorie, ma se sono vere quelle che filtrano da più parti, la situazione è del tutto fuori controllo. Si parla di gente dilaniata, senza braccia, senza gambe, senza torace giunta negli ospedali per farsi curare e fatta poi a pezzi dai feroci mercenari provenienti dall'area subsahariana armati di machete, che hanno messo in mostra "l'inferno sulla terra".   Si parla di 10mila morti e di fosse comuni sulla spiaggia di Tripoli, lo documentano alcune immagini raccappriccianti che i telegiornali lasciano scorrere sullo schermo... Insomma, una situazione esplosiva di un mondo che sta aprendo gli occhi con il miraggio d'una vita migliore -si spera - che dovrebbe creare grande preoccupazione alla Comunità mondiale, specialmente a quella europea, divisa dall'area febbricitant

Là dove spira il vento caldo del pianeta

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Inaspettatamente, la politica mondiale si è spostata là dove spira il vento caldo del pianeta, cioè nell'Africa del nord, dove la rivoluzione dei gelsomini dalla Tunisia ha invaso l'Egitto e altri territori dell'ex impero ottomano, sui quali l'Iran si candida ad essere il faro della rivoluzione.   Anche al-Qaeda sull'area ha i suoi progetti. Nei giorni scorsi a Il Cairo molti militanti Jihadisti sono stati fatti fuggire dalle carceri, quasi a confermare le notizie che rimbalzano da un forum integralista irakeno, con l'invito di al - Qaeda a trasformare la protesta per la democrazia in guerra santa.     " Il rischio dell'area è la presa di potere dei militari come detentori dell'ordine. Impiegheranno l'islamismo come forma di controllo delle masse, più che per convinzione propria " dice  Stefano Casertano analista politico a Televideo . Un Iran così determinato, che cerca di avere il dominio assoluto su milioni di musulmani con la