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Visualizzazione dei post con l'etichetta armamenti

Cina: adesso con l'economia, poi...

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Secondo uno studio commissionato dalla World Bank, citato dal Financial Times, la Cina potrebbe superare già da quest'anno gli Stati Uniti e diventare la prima economia mondiale. Gli USA perderanno la posizione che detenevano sin dal 1872. L'India si afferma come terza economia del globo. Tra i primi 12 anche Russia, Brasile, Indonesia, Messico. Con una popolazione pari al 17 % di quella dell'intero pianeta i paesi ricchi rappresentano il 50 % del PIL mondiale. Da evidenziare che pure nel campo degli armamenti la Cina ha avuto un notevole aumento nelle spesa per la difesa, aumentandole del 12,2 per cento nel 2014. Con un grande budget militare, dietro soltanto a Stati Uniti, la Cina sta costruendo una difesa sempre più perfezionata, grande e sofisticata, anche se le tecnologie realizzate in patria debbono ancora essere testate in battaglia. Tutto ciò è in linea con l'appello del leader cinese che vuole portare il Paese a diventare una grande potenza militare-industri

L'alba del nuovo impero. la minaccia termonucleare di Kim Jong-un

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Che la Cina voglia la supremazia nella zona del mondo che le è di competenza è un fatto e che non ce l'abbia del tutto è un altro fatto. Così, se all'ultimo secondo, prima che eventualmente quel giovane pazzo di Kim Jong-un scateni un'apocalisse senza senso (purché ne abbia uno!) mettendo a repentaglio la vita di centinaia di milioni d'individui...  interviene il Paese del Dragone, pronto a giocare il suo ruolo in ambito globale, ringiovanito al suo interno, stavolta anche con una una first lady, per riportare quello scavezzacollo di  Kim Jong-un a migliori ragioni. Vien da pensare che chissà che l'attrito in atto tra Corea del nord e Corea del sud, con obiettivo anche dell'isola di Guam, non serva a mettere in moto un meccanismo perverso, studiato, appunto, dalla Cina, rivolto soprattutto alla potenza americana, la sola che ora sia in grado di poterle tener testa, a dare sprono allo sparring partner e sicario nord coreano che da giorni sta catalizzando l

La vittoria di Obama fa contento Al Gore, anche se...

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Chissà che piega avrebbe preso la storia se nel 2000 Al Gore fosse diventato il 43° Presidente degli Stati Uniti d'America. Ce lo chiediamo noi, se lo chiedono i tanti ambientalisti, se lo chiede il mondo intero. Forse qualcosa di meglio sarebbe stato fatto riguardo i cambiamenti climatici che incombono minacciosi sul pianeta. Probabilmente una cospicua fetta del PIL americano, anziché essere indirizzata sugli armamenti o sull'aiuto alle banche sarebbe stata utilizzata per combattere con più efficacia il global warming, di cui l'ex vice presidente ne è il paladino. Ma la storia prese tutt'altro indirizzo e alla fine ci ritroviamo con un mondo sempre più in fermento e la minaccia sempre più grossa del global warming. Sebbene la notte delle elezioni la vittoria di Obama e del Partito democratico sia stata ben accolta da Al Gore e dal suo entourage di Current TV a San Francisco, l' ex vice presidente non ha perso tempo notando quello che è stato il più grande dife

2011: cos'altro deve accadere?

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Accidenti, chi l'avrebbe mai detto che i primi 4 mesi dell'anno corrente sarebbero stati da brivido! Lo si era detto proprio in questo blog nel post " 2011 , un anno tutto da svelare "! Dopo il terrificante terremoto e tsunami che ha messo in ginocchio il Giappone, e il conseguenziale problema radioattivo scaturito dal danno subito della centrale nucleare di Fukushima; dopo l'operazione "Odyssey Dawn ", dove , portaerei, sommergibili, fregate, pattugliatori, caccia eurofighter typhoon F2 , tornado, rafale, mirage, aerei radar Awacs  con il sostanziale aiuto iniziale di missili tomahawk lanciati dal mare, hanno sconvolto il territorio libico causando, inevitabilmente, la morte di civili; dopo la Beatificazione di papa Giovanni Paolo II (a cui è dedicata questa canzone), giunta in tempi brevissimi al pari di San Francesco d'Assisi; dopo i tremendi uragani americani, quelli scuri che si formano a forma d'imbuto, che negli USA non si vedevano da

"Odyssey Dawn": un intervento militare troppo precipitoso

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Scattata alle ore 17: 45 del giorno 19 marzo l'operazione " Odyssey Dawn ", che secondo il Pentagono dovrebbe aver ridotto significativamente la capacità contraerea del regime libico, la cui reazione nella notte è stata rabbiosa ma inefficace, contro il potenziale di fuoco della coalizione. Alle ore 15 il cielo di Bengasi viene sorvolato da aerei da ricognizione francesi, che colpiscono 4 mezzi blindati libici e la città comincia a sperare. A disposizione delle operazioni c'è anche il sistema di monitoraggio ambientale italiano, COSMO-SkyMed , per l'osservazione iperspettrale della terra, che integrano le osservazioni radar con osservazioni nell'infrarosso visibile e ultravioletto. Nel giro di poche ore partono i primi attacchi dei jet francesi e subito dopo, dai cieli e dal mare, si scatena l'inferno. Vengono sparati 118 missili cruise di lungo raggio, i tomahawk, che coi loro bagliori luccicanti hanno illuminato la notte libica e colpito almeno 2

Là dove spira il vento caldo del pianeta

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Inaspettatamente, la politica mondiale si è spostata là dove spira il vento caldo del pianeta, cioè nell'Africa del nord, dove la rivoluzione dei gelsomini dalla Tunisia ha invaso l'Egitto e altri territori dell'ex impero ottomano, sui quali l'Iran si candida ad essere il faro della rivoluzione.   Anche al-Qaeda sull'area ha i suoi progetti. Nei giorni scorsi a Il Cairo molti militanti Jihadisti sono stati fatti fuggire dalle carceri, quasi a confermare le notizie che rimbalzano da un forum integralista irakeno, con l'invito di al - Qaeda a trasformare la protesta per la democrazia in guerra santa.     " Il rischio dell'area è la presa di potere dei militari come detentori dell'ordine. Impiegheranno l'islamismo come forma di controllo delle masse, più che per convinzione propria " dice  Stefano Casertano analista politico a Televideo . Un Iran così determinato, che cerca di avere il dominio assoluto su milioni di musulmani con la

L'alba del nuovo impero - 3

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Con il DNA che lo sprona a dominare il mondo, la Repubblica popolare cinese (RPC), dopo aver superato la Germania come il più grande esportatore del 2009, sebbene con meno impeto, continua a crescere. In termini di PIL ha davanti a se i soli Stati Uniti (anche se il PIL potrebbe cambiare in una sola generazione) . Il Paese di mezzo si potenzia negli armamenti, nelle acquisizioni finanziarie, detiene alcuni monopoli nelle materie prime, in particolare dei REE , gli elementi rari delle terre, su cui si basa gran parte dell'attuale hi-tech mondiale divenuto d'uso comune, dove essi diventano indispensabili  per produrre telefonini,  televisori che abbisognano di  europio; ipod, sistemi di visione notturna,  missili intelligenti, radar avanzati,  ma anche impianti eolici che abbisognano di neodimio per  i  loro magneti, lantanio per le batterie delle Toyota Prius...  La Cina è il più grande produttore mondiale di turbine eoliche ed è in corsa per essere il primo produttore di

Dong Feng 21D, il missile balistico che fa paura

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Un nuovo missile cinese che potrà mutare in modo significativo l'equilibrio militare nel  Pacifico è ora a disposizione della Cina. Il missile balistico, chiamato Dong Feng 21D , è designato per minacciare le invincibili portaerei americane nella regione, dando modo al colosso asiatico di poter sfidare la capacità degli Stati Uniti di proiettare il suo potere militare (hard power) in Asia  molto prima  del previsto. Dong Feng 21D si muove su una distanza di oltre 900 miglia. Dong Feng 21D è come un game changer , cioè un elemento in grado di far saltare gli equilibri nel Pacifico con l'obiettivo di scoraggiare le portarei americane dall'ingresso in acqua dove la Cina rivendica il proprio controllo. Il missile funzionerà con l'ausilio di satelliti, droni e sistemi radar oltre l'orizzonte. Lo sviluppo da parte di Pechino di questo missile  costringerebbe il Pentagono a ripensare il modo con cui vengono spiegate le portaerei. Immagine:  www.onpublicspeak

Un nuovo drone per l'Afghanistan

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Gli americani potrebbero utilizzare in Afghanistan un nuovo tipo di drone da ricognizione che permetterà ai militari di sorvegliare un teatro di operazioni molto più vasto. Il drone, a cui accenna il Washington Post   è dotato di un rivoluzionario "sistema di sorveglianza aerea ",  chiamato " Gorgon Stare " e composto da nove telecamere che possono trasmettere simultaneamente fino a 65 immagini in diretta a soldati e analisti, controllando i movimenti in atto in un'intera città. Sinora i droni erano dotati di una sola telecamera. Il Washington Post dice che il costoso Gorgon Stare giungerà in Afghanistan tra circa due  mesi. Nella mitologia greca, un Gorgone era una creatura il cui aspetto può trasformare le persone in pietra. Nell'immagine from voanews.com , un drone U.S. Predator sul cielo di Kandahar, nel sud dell'Afghanistan.