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Lo smog delle città proviene anche dalla sporcizia delle sue strade, vecchi edifici, monumenti...

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Le grandi città del mondo, che sono tante, sono piene di strade, marciapiedi, lampioni, vecchi edifici, statue, monumenti... colmi di sporcizia. Migliaia di sostanze chimiche  vengono vomitate quotidianamente dai tubi di scappamento delle auto e bus, fabbriche e altre fonti di particolato. Ma secondo una nuova ricerca presentata questa settimana dall' American Chemical Society di Boston, sembra che quando la sporcizia urbana è esposta alla luce del sole, rilascia  nitrogen oxides (ossido di azoto), che é fonte di ozono troposferico e smog. Come la luce del sole corrode il contenuto di azoto della sporcizia, nuova sporcizia ricca di azoto viene continuamente depositata.  " L'attuale comprensione dell'inquinamento atmosferico urbano non prevede il riciclo di ossidi di azoto e potenzialmente di altri composti da superfici di edifici ", ha detto il professor James Donaldson dell'Università di Toronto, che ha eseguito il nuovo studio. " Ma

Ondata di calore: trappola mortale a Karachi

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Le isole di calore urbane potrebbero trasformarsi in trappole mortali a meno che, le autorità investano molto nella costruzione di edifici verdi, installazioni di apparecchiature a basso consumo energetico e ad aumentare gli spazi verdi. Questo è quel che accade a Karachi, Pakistan, dove un'ondata di caldo eccezionale sta facendo diventare i centri urbani trappole mortali. Esperti come Qamaruz Zaman Chaudhry , autore del primo National Climate Change Policy del Pakistan, ritiene che l'ondata di caldo a Karachi, capitale del Sindh, la quale ha causato sinora oltre 1.000 vittime, è " una delle manifestazioni del cambiamento climatico" . Altri hanno sottolineato il fatto che la città soffre particolarmente l'effetto "isola di calore urbana" ( urban heat island: (UHI) , che ha trasformato la città in una fornace, e questo è il motivo alla base di un così elevato numero di vittime. Isola di calore è definito come l'aumento della temperatura

Le isole di calore urbane producono più temporali

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Le ondate di calore sono cresciute più del solito negli ultimi 40 anni, e questa tendenza si sta rivelando più veloce nelle città, che con tutto il loro asfalto e cemento, assorbono più calore. Tutto è in fase di riscaldamento, ma l'effetto è amplificato nelle aree urbane.   Nel sud degli Stati Uniti le aree urbane producono più temporali rispetto alle aree rurali . Alcune grandi città, in particolare quelle situate in ambienti caldi e umidi, in realtà riproducono più temporali delle aree rurali circostanti. Questa è la conclusione di un nuovo studio condotto da ricercatori del Northern Illinois University, che è stato pubblicato nel Quarterly Journal della Royal Meteorological Society . Gli scienziati hanno scoperto che le nascite dei temporali sono significativamente più alte nei giorni feriali rispetto ai giorni del fine settimana, il che suggerisce che un aumento dei livelli di inquinamento legati all'industria e al trasporto dei pendolari può giocare un ruolo.

Cloud City, la città galleggiante sopra le nuvole di Venere

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L'esplorazione di Venere è stato ritenuta off-limits per il suo clima inospitale - ma la NASA ritiene che Cloud City può essere la risposta. Un certo numero di agenzie, tra cui, naturalmente la NASA, stanno concentrando gli sforzi di esplorazione del sistema solare su Marte. A prima vista, però, Marte non sembra davvero come il miglior candidato. Venere è molto più vicino alla Terra - ad una distanza che varia tra 38.000 mila chilometri e 261 milioni di chilometri rispetto ai 56 milioni - 401,000 mila km di Marte. E' anche di dimensioni paragonabili alla Terra - con raggio di 6052 chilometri contro i 6371 della Terra, e ha una densità e composizione chimica simile. Ma tutto il resto lo rende quasi completamente invivibile. Mentre le sonde sono stati inviate sulla superficie del pianeta, sono durate, al massimo, solo due ore prima che le condizioni della superficie di Venere le distruggesse. Queste condizioni includono una pressione atmosferica fino a 92 volte superio

Led: un nuovo modo per illuminare il mondo

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Viene premiata dall'Accademia di Stoccolma l'illuminazione a basso consumo che diventerà il simbolo del XXI secolo come la lampadina a incandescenza lo è stato del XX.  Il futuro è fatto dalla luce Led che permette di avere un forte risparmio di energia negli edifici pubblici, nell'illuminazione stradale e tutto ciò che concerne il campo dell'illuminazione. E' italiano il primo comune al mondo illuminato totalmente con luce  Led  (Light Emitting Diode) .  Si tratta di Torraca , piccolo paese del Cilento, in cui sono stati installati 600 lampioni che hanno permesso di avere un risparmio energetico di oltre il 50% . Questo risultato non sarebbe mai stato possibile se non ci fossero stati i tre ricercatori di origine giapponese: Isamuu Akasaki, Hiroshi Amano e Shuji Nakamura, che ieri hanno ricevuto il Nobel per la Fisica avendo inventato, appunto, i l Led : un nuovo modo per illuminare il mondo. I Led sono dei rivoluzionari dispositivi elettronici che sfrutt

Trasporto urbano ? E' la chiave per fare un gran passo avanti

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Inquinamento nelle città: modificare il trasporto urbano è la chiave per fare un gran passo avanti Il trasporto urbano è la fonte più in rapida crescita di emissioni di carbonio e nel 2010 ha rappresentato circa 2.300 megatoni di CO2, quasi un quarto di tutte le emissioni di carbonio prodotte in tutte le parti del settore dei trasporti. Il passaggio dal trasporto urbano su auto verdi, a piedi, in bicicletta può ridurre le emissioni di anidride carbonica di ben 1.542 megatonnellate (1700 megatoni) entro il 2050. Mentre ogni parte dell'economia globale in un modo o nell'altro si riversa sul green, basterebbe risolvere il problema dei grandi ingorghi nelle città del mondo con meno sacrificio e più guadagno. Specie per la salute. Se  le città continuano a crescere, in particolare nelle economie dei Paesi in via di sviluppo, queste emissioni sono sulla buona strada per raddoppiare nei prossimi 35 anni. Rendendo più agevole andare a piedi, in bicicletta, prendere l'

In futuro le infrastrutture delle città salveranno il pianeta

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Il problema delle emissioni globali di anidride carbonica si risolverà nelle città. Sono le città, dove si concentra la popolazione per sentirsi più protetta ed avere un'opportunità di lavoro, il motore del mondo. Il futuro del clima del mondo sarà dunque deciso nelle nostre città, le quali dovranno essere concepite in maniera diversa da come lo sono ora, visto che è l'urbanizzazione a spingere la crescita economica globale. Il 70 per cento delle emissioni globali di anidride carbonica proviene dalle aree urbane e 600 delle principali città del mondo generano più della metà del PIL mondiale. Se si facessero massicci investimenti su infrastrutture ecocompatibili si ridurrebbe l'impronta di carbonio della città. Tre quarti delle emissioni di anidride carbonica dei paesi ricchi vengono da soli quattro tipi di infrastrutture: generazione di energia, edifici residenziali e commerciali, trasporti e gestione dei rifiuti. Qualsiasi programma di sostenibilità urbana deve quin

Le città influenzano il meteo anche in luoghi lontani

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Il calore delle grandi città altera i flussi locali di venti d'alta quota con potenziali ripercussioni nel meteo in migliaia di chilometri di distanza. Questo, secondo uno studio che compare sulla rivista   Nature Climate Change . La scoperta potrebbe spiegare un lunga rompicapo nel cambiamento climatico:  perché in alcune regioni dell'emisfero settentrionale si verificano inverni più caldi rispetto alle previsioni dei modelli al computer. I meteorologi hanno a lungo conosciuto che le città generano grandi quantità di calore rispetto alle aree rurali, con il calore proveniente da edifici, automobili, asfalto, tetti, centrali elettriche che bruciano petrolio, gas e carbone per trasporto, riscaldamento o aria condizionata. Questo si chiama effetto isola di calore urbana e si è sempre pensato che il calore rimanesse vicino alle città. Questo fenomeno, conosciuto come “ urban heat island ”, è conosciuto da anni,  ma fino ad oggi si pensava interessasse principalmente s

Visione di un mondo che non vorremmo mai vedere

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La metà dei bambini del mondo e gli adolescenti vivono in aree urbane. Così, come aumenta l'urbanizzazione, le persone e in particolare i bambini si trovano di fronte a comunità sempre più malsane. I rischi per la salute ambientale - che vanno dall'inquinamento atmosferico, rifiuti e servizi igienici inadeguati - sono problematici per gli abitanti più poveri delle città. Oggi, un cittadino su tre vive in condizioni di slum - entro il 2020, si pensa che circa 1,4 miliardi di persone vivranno in baraccopoli e insediamenti informali. Le sfide e le condizioni di vita nelle baraccopoli sono scoraggianti per i governi, le autorità cittadine e le stesse comunità. Un metodo sempre più critico per trasformare le baraccopoli in fiorenti comunità è di offrire ai residenti di sviluppare soluzioni che attenuino i rischi per la salute nell'ambiente urbano. Le comunità dovrebbero essere viste come soluzione al degrado ambientale e alla urbanizzazione. Secondo l'Organizzaz

Green economy: forum in Irlanda per esplorare le opportunità delle città intelligenti

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Si apre mercoledì 28 c.m. a Dublino, in Irlanda, il Green Economy Forum che si occuperà di esplorare le opportunità della città intelligenti. Esperti in sostenibilità e Clean-tech provenienti da Irlanda, Madrid e Vienna condivideranno le loro conoscenze sulla città intelligenti, esaminando le opportunità di business verde che i consigli e le aziende cittadine possono capitalizzare per poter diventare più efficienti. How Green is our City (quanto è verde la nostra città) : opportunità di business verdi per il futuro  saranno tenute presso la Camera di Commercio di Dublino nell'ambito del Sustainable Energy Authority of Ireland's Energy Show. Interverranno Mark Bennett from Dublin City Council; Eva Persy, from the City of Vienna and Juan Azcárate Luxán from Madrid City Council. Niall Brady from IBM's Smarter Cities Technology Centre in Dublin inoltre parlerà al forum spiegando il recente interesse della IBM nel costruire l'esperienza e le sfide che esistono per

Pianificazione urbana: l'immagine vale più di 1000 parole

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E' molto difficile far capire alle persone quali sono i grandi problemi del nostro tempo e come sarebbe semplice porvi rimedio. Sono, ahimè, i paradossi d'un benessere esasperato e in questo caso, riguardo ad esempio, la quantità di spazio necessario al trasporto di persone in auto, autobus o biciclette l'immagine di lato vale più di mille parole. È possibile scrivere sulla pianificazione urbana e l'inquinamento atmosferico e la congestione del traffico, ma le tre foto sopra mostrano a colpo d'occhio la differenza tra questi tre mezzi di trasporto nelle strade delle nostre città. E lo spazio non è tutto: le auto costano anche più soldi, inquinano di più, aumentano i rischi di obesità e tutti i tipi di malattie possibili e immaginabili... Fonte: www.treehugger.com Immagine:  Press-Office City of Müenster, Germany

Christchurch, Nuova Zelanda: la città miracolata

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L'epicentro del potente terremoto che ieri (venerdi ore 18:35 italiane) ha colpito la Nuova Zelanda si è verificato a 55 km (35 miglia) a nord-ovest di Christchurch , ad una profondità di 12 km (7,5 miglia) . A Christchurch sono crollati molti vecchi edifici, molte auto sono rimaste sepolte dalle macerie, le strade sono interrotte, le linee elettriche e telefoniche sono saltate, le condutture idriche esplose... E' stato dichiarato lo stato di emergenza e l'esercito ha disposto l'invio di truppe. Fortunatamente, la seconda città dell'isola (386.000 abitanti) non ha avuto nessuna vittima. Il sisma è durato 40 secondi ma alcuni scienziati del US Geological Survey ( USGS ) stanno ancora cercando di ricostruire il modo in cui il terremoto di magnitudo 7,1 che ha colpito Christchurch e le sue vicinanze si è manifestato. Sembra ci siano stati due o tre colpi in rapida successione. " Pensiamo che questo è un evento molto complesso ", ha detto il geof

E-waste: il prossimo grande problema dell'umanità, dopo la plastica

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Entro il 2016 i Paesi in via di sviluppo produrranno e-waste molto più del mondo industrializzzato.  Il livello di computer scartati, assieme ad altri rifiuti elettronici raddoppieranno nei paesi sviluppati entro i prossimi 6-8 anni.   Si prevede che nel 2030 i paesi in via di sviluppo scartino dai 400 ai 700 milioni di personal computer obsoleti all'anno rispetto ai 200 - 300 milioni dei paesi sviluppati. Eric Williams e colleghi citano un drammatico aumento dei proprietari di PC e di altri dispositivi elettronici in entrambi i paesi sviluppati e nei paesi in via di sviluppo. Nel contempo, il progresso tecnologico, sta riducendo sempre più la durata dei prodotti di elettronica di consumo, di modo che la gente si liberi dei prodotti elettronici, anzitempo. Questa tendenza induce ad una preoccupazione globale sulla sicurezza per l'ambiente per via dello smaltimento dei rifiuti elettronici, che contengono sostanze potenzialmente tossiche.   Gli scienziati hanno usato un mo

Argleton, la città di Google

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In un racconto di qualche tempo fa l'avevo chiamata Googletown , la città di Google, frutto della mia fantasia. Ma ora, la fantasia diviene realtà, poichè, a quanto pare, Google Earth sta pensando d'inventarsi una città. Il luogo individuato da Google Maps dovrebbe essere Argleton nel Lancashire , nel nord ovest dell'Inghilterra, in mezzo ai campi vicino all'autostrada M58, appena a sud di Ormskirk e grazie alle meraviglie della tecnologia informatica ha anche il suo proprio codice di avviamento postale. Per ora Argleton è una 'città fantasma' che appare su Google Maps, ma in realtà non esiste. Google non sa bene come la città sia entrata nel suo database. Il Telegraph suggerisce che in "Argle " echeggia la parola "Google ", mentre il nome della città fantasma è inoltre un anagramma "del G non reale" e "non grande". Una cosa è certa, prima o poi, su questo pianeta, un'altra bella città, probabilmente unica n

Popolazione mondiale 2008: il punto

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La stragrande maggioranza della popolazione urbana vive in molti dei paesi più grandi. Nel 2008 , metà dei residenti di tutto il mondo viveva nelle aree urbane. Questo evento è impressionante se si considera che nel 1950 ce ne viveva meno del 30 per cento . In Cina e in Nigeria nel 1950 meno del 15 per cento viveva nelle aree urbane, e poco di più in India . Ma mentre la porzione urbana in questi paesi ha mostrato un aumento impressionante, è in qualche modo "sorprendente" che essi sono ancora paesi rurali. L'India, famosa per le megalopoli di Mumbai, Calcutta e Delhi, è un Paese molto rurale, dove meno del 30 per cento della popolazione vive nelle aree urbane. Mentre circa metà del mondo vive in aree urbane, la stragrande maggioranza vive in piccole città e villaggi, non in grandi città moderne. Solo il 37 per cento degli abitanti urbani vivono in città con 1 o più milioni di residenti, e solo l'8 per cento risiedono nelle megalopoli con 10 milioni o più abitanti