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Indigeni del centroamerica: tutto in nome del progresso, nevvero?

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Non sempre il progresso porta la civiltà. La sua avanzata inesorabile non reca affatto bene nei luoghi ove esso non è indispensabile. E se lo è, non lo è per coloro che vivono in quei luoghi. Come quelle terre che da secoli appartengono a coloro che vi vivono. In Colombia e in Nicaragua, ma certamente anche altrove, ci sono popoli che stanno perdendo tutto nel nome del cosidetto progresso. Secondo un rapporto del National Indigenous Organization of Colombia il 67 per cento degli indigeni che vivono in Colombia (sono circa 1.420.000 ) sono a  rischio di estinzione. Nei primi cinque mesi del 2014 oltre 4000 persone indigene sono state vittime di spostamenti forzati. Lo afferma l''OCHA (Colombia’s United Nations Office for the Coordination of Humanitarian Affairs) nella sua più recente relazione riferendosi a indigeni provenienti da cinque diversi stati. Il rapporto afferma che l'estinzione culturale e fisica è un rischio reale per le comunità colpite (Awa, Embera, Eparara S

Il crimine vergognoso della moderna schiavitù

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La criminalità mondiale genera migliaia di miliardi di dollari ogni anno, specie nelle 20 economie più forti . Con la portata del crimine globale - e la criminalità organizzata in particolare - che minaccia le economie emergenti e fomenta l'instabilità internazionale, Yury Fedotov, Executive Director, UNODC (capo dell'Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine), ha chiesto un'azione mondiale concertata per combattere la tendenza. " Dobbiamo riconoscere che il problema richiede una soluzione globale ", ha detto Fedotov ai giornalisti nel corso di una conferenza internazionale centrata sulla prevenzione dello sfruttamento dei clandestini e altri crimini legati alla tratta di esseri umani. " Nessun paese può gestire questo problema da solo ." Fedotov ha detto che il "business criminale" genera un guadagno di circa 1600 miliardi di euro ogni anno,  l'equivalente di circa il 7 per cento del PIL dell'economia globale

Cominciamo bene! Però poi...

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Stamane presto accendendo la TV ho dato un'occhiata alle notizie riportate su Televideo nel corso della della notte. Le prime parole che mi sono venute in mente sono state: "Cominciamo bene! ". Ho letto quanto stava accadendo a New York, dove una marea umana di giovani di " 'Occupy Wall Street " si muove verso il Ponte di Brooklyn ben determinati a far valere le proprie ragioni, che sono poi quelle di un mondo che respira, lavora e si affanna soprattutto per dar lavoro ai grandi Istituti di credito e alle società di Rating senza occuparsi invece  sul serio del loro futuro. Poi ho letto quanto ha detto il segretario della Difesa Usa, Leon Panetta a proposito di un eventuale attacco contro l'Iran che potrebbe danneggiare l'economia mondiale e della gaffe che ha fatto affermando che India e Cina sono minacce per gli Usa, con la corresione rapida del suo portavoce che ha aggiunto  "Non minacce militari". E ancora, stavolta in Messico,