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Energie rinnovabili: più impegno da parte dell'Asia

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Il 2015 è un anno cruciale per lo sviluppo e per il clima. Nel mese di settembre, i leader mondiali si proporranno su nuovi obiettivi di sviluppo sostenibile, che si rivolgeranno, tra l'altro, all'accesso all'energia a prezzi accessibili e affidabili. Poi dal 30 novembre all'11 dicembre, i paesi si riuniranno a Parigi, per concordare un nuovo accordo globale sul clima che sostituirà il Protocollo di Kyoto. Secondo l' Asian Development Bank (ADB ), il continente asiatico deve investire di più nel campo dell'energia pulita per far fronte al cambiamento climatico e sprona i governi a cogliere l'occasione del basso prezzo del petrolio al fine di eliminare costosi sussidi e il livello del campo di gioco per le energie rinnovabili. Nell'ultimo decennio il continente asiatico ha fatto enormi passi avanti nello sviluppo dell'energia pulita, ma deve rilanciare gli investimenti e l'utilizzo di tecnologie di efficienza energetica per soddi

Giappone: energia rinnovabile in sosta temporanea

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Mentre la produzione di energia pulita è in aumento, la rete nazionale  non è in grado  di farvi fronte.  Due utility giapponesi, responsabili di circa un quinto della potenza della nazione, stanno lottando per integrare l'energia solare e l'energia eolica nelle loro reti. Okinawa Electric Power e Shikoku Electric Power hanno seguito Kyushu Electric Power, che da energia a quasi 9 milioni di clienti residenziali e business nell'isola meridionale di Kyushu, in una sorta di temporanea sosta per i progetti sulle rinnovabili. La decisione delle tre utility nipponiche rischia di minare la spinta del Giappone di espandere la fornitura di energia rinnovabile. Un forte contrasto con lo sforzo da parte dei responsabili politici che invece vogliono promuovere e incrementare l'energia rinnovabile. Le grandi aziende di servizi del Giappone sono recalcitranti al programma di governo, che offre alle aziende che forniscono queste fonti di energia il diritto di praticare prezz

Energia dal moto ondoso: perchè è rimasta indietro?

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Tra le energie rinnovabili l'energia del moto ondoso ha sempre suscitato molto interesse. Se l'energia eolica e solare sono decollate negli ultimi 10 anni lo si deve maggiormente ai costi che sono scesi rapidamente e  alla minaccia reale di un cambiamento climatico che ha reso evidente la necessità di passare dai combustibili fossili alle energie rinnovabili. Nel frattempo, numerosi studi hanno concluso che l' energia del moto ondoso - e, in misura minore, l'energia delle maree - potrebbe contribuire al quadro globale con enormi quantità di energia. Ma se l'industria ha fatto progressi, l'energia del moto ondoso ( wave power) è rimasta decenni indietro e tuttora si rendono necessari grandi quantità di denaro per la ricerca per poter tentare di recuperare. Non esistono ancora filiere di energia da moto ondoso su scala commerciale. Una installazione su piccola scala è stata operativa al largo delle coste del Portogallo nel 2008 e nel 2009. Qualcosa di più g

La Scozia entra in partnership con Masdar City, la città più verde del pianeta

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Ne avevamo parlato nel 2008 sul vecchio blog di Blogosfere :  Masdar City, la città piu verde al mondo. La società responsabile della "città verde nel deserto" è entrata in partnership con il paese più importante d'Europa, dal punto di vista delle energie rinnovabili: la Scozia. Il Primo ministro scozzese Alex Salmond è stato negli Emirati Arabi Uniti (UAE) la scorsa settimana per firmare un accordo con la Abu Dhabi Masdar per collaborare formalmente sullo sviluppo di "prodotti energetici verdi." Abu Dhabi detiene l'8 per cento delle riserve mondiali di petrolio greggio, e l'Abu Dhabi National Oil Company (Adnoc), è una delle 10 più grandi compagnie petrolifere del mondo. Ma gli Emirati Arabi Uniti stanno emergendo come leader sulle energie rinnovabili grazie soprattutto a Masdar City, un vero totem nell'ambito dell'industria tecnologica sostenibile. L'accordo è il primo del suo genere tra Masdar e un singolo paese, e potrebbe seg

La Cina contesta d'essere il primo consumatore al mondo di energia

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La Cina dopo 100 anni supera gli Usa e diventa il primo consumatore al mondo di energia.  Secondo la IEA (International Energy Agency) , la Cina ha consumato 2.252 milioni di tonnellate di petrolio, gas naturale, carbone e energie rinnovabili, uno 0,4 per cento in più degli Stati Uniti (2.170 milioni tonnellate) . Tuttavia, un portavoce del National Energy Administration ( NEA) , ha detto che i dati della International Energy Agency che mostrano come la Cina abbia superato gli Stati Uniti diventando così il maggiore consumatore di energia al mondo nel 2009 non sono accurati. " Con il nostro calcolo " ha detto Zeng Yachuan al Dow Jones Newswires "nel 2009 gli Stati Uniti restano ancora il più grande utilizzatore di energia del mondo (anche se) la Cina è il maggior produttore di energia primaria" . La Nea si rammarica che la International Energy Agency manchi di comprensione degli inesorabili sforzi che la Cina sta facendo per ridurre il consumo di e

Energia verde: chi va piano va lontano.

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Per il secondo anno consecutivo, negli Stati Uniti e in Europa, il mercato dell'energia verde ha superato le fonti convenzionali come il carbone, gas e nucleare, secondo quanto riferito dalle Nazioni Unite in un duplice rapporto sul programma United Nations Environment Programme and the Renewable Energy Policy Network for the 21st Century ( REN21 ). Nel 2009 , le fonti rinnovabili hanno rappresentato il 60 per cento di nuova capacità produttiva installata in Europa e più del 50 per cento negli Stati Uniti. Per questo anno e il prossimo, gli esperti delle Nazioni Unite prevedono che il mondo, nel suo complesso, aggiungerà ulteriori capacità per la fornitura di energia elettrica da fonti rinnovabili. A livello globale, nel 2009 sono state installate circa 80 gigawatts (GW) di nuove capacità da energia rinnovabile. I due rapporti, rilasciati dal direttore esecutivo dell 'UNEP Achim Steiner e e Mohamed El-Ashry , Cattedra di REN21 : " Global Trends in Sustainable

L'energia nucleare in Italia 2

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post precedente Intanto la ricerca va avanti. Per una possibile soluzione di questo problema bisognerà attendere quindi la quarta generazione, almeno un ventennio, dove lo sfruttamento delle risorse dovrebbe essere ottimizzato e la produzione di scorie ridotta al minimo. In Francia, 58 centrali nucleari attive producono circa l'ottanta per cento del fabbisogno energetico, mentre l'Italia è fortemente dipendente dal petrolio e dal gas estero. Ora, il ritorno al nucleare per l'Italia, dopo l'accordo tra Enel e la francese Eds , due ex monopolisti nazionali dell'energia, è più vicino. Le due multinazionali energetiche hanno firmato un'intesa per studiare la fattibilità e la successiva realizzazione di 4 impianti nucleari di terza generazione dell'energia atomica, più moderna e pulita, con reattori probabilmente di tipo Edr, nel nostro paese. Dovranno sorgere in posti non sismici con facile accesso all'acqua, lontani dai grandi centri. Il nucleare poi va

L'energia nucleare in Italia

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Dopo l'accordo con la Francia per la realizzazione di 4 impianti di nuova generazione, in Italia si riapre la discussione, mai sopita, sul nucleare. Per fissione nucleare s'intende il bombardamento del nucleo dell'atomo di un elemento adatto, con neutroni. L'atomo spaccandosi, ottiene due nuclei più leggeri e rilascio di energia, cioè la fissione nucleare, ovvero la frammentazione dei nuclei, appunto la parte radiottiva. La scoperta della fissione risale agli esperimenti di Enrico Fermi nel 1934 ed oggi, dopo decenni di nucleare nel mondo (sino al 1987 anche in Italia) , siamo arrivati ad una terza generazione, più evoluta, e già addentro alla quarta. Ma che differenza c'è tra la terza generazione e la seconda, come quella di Chernobyl? La terza generazione si caratterizza per due punti importanti: la sicurezza e l'utilizzo di materiali fissili. Le nuove centrali automatizzano l'emergenza, non richiedendo, pertanto, l'intervento umano, diminuendo in tal