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Chernobyl: senza la presenza umana la fauna selvatica prospera

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Finalmente una notizia che fa sorridere! Si vede che la non vicinanza all'uomo fa bene  alla fauna selvatica, come fa certamente bene ai cani, che senza la presenza umana diventano più intelligenti. Così asserisce uno studio pubblicato su Biology Letters da una ricercatrice dell'Università dell'Oregon. Ma non è questo il punto. Parliamo invece di Chernobyl e di come 30 anni dopo il drammatico incidente nucleare porti alla ribalta un fatto positivo in un luogo in cui la vita sembrerebbe improbabile. In uno studio pubblicato ieri sulla rivista Current Biology, sembra che nelle 1600 miglia quadrate della Zona di contaminazione radioattiva, animali come alci, cinghiali, cervi, caprioli abbiano preso a prosperare. " Quando gli esseri umani vengono rimossi, la natura fiorisce, anche sulla scia del più grave disastro nucleare del mondo ", ha affermato Jim Smith , specialista in scienze della terra e dell'ambiente presso l'Università britannica di Por

Giappone: energia rinnovabile in sosta temporanea

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Mentre la produzione di energia pulita è in aumento, la rete nazionale  non è in grado  di farvi fronte.  Due utility giapponesi, responsabili di circa un quinto della potenza della nazione, stanno lottando per integrare l'energia solare e l'energia eolica nelle loro reti. Okinawa Electric Power e Shikoku Electric Power hanno seguito Kyushu Electric Power, che da energia a quasi 9 milioni di clienti residenziali e business nell'isola meridionale di Kyushu, in una sorta di temporanea sosta per i progetti sulle rinnovabili. La decisione delle tre utility nipponiche rischia di minare la spinta del Giappone di espandere la fornitura di energia rinnovabile. Un forte contrasto con lo sforzo da parte dei responsabili politici che invece vogliono promuovere e incrementare l'energia rinnovabile. Le grandi aziende di servizi del Giappone sono recalcitranti al programma di governo, che offre alle aziende che forniscono queste fonti di energia il diritto di praticare prezz

Per noi che abbiamo respirato l'aria salubre...

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Non dico tanto per quelli della mia generazione, per noi cioè che sino ad oggi abbiamo respirato in abbondanza "aria salubre "... ma per le nuove generazioni, cioè per i nostri figli e i figli dei nostri figli: prendere oggi una decisione definitiva sull'installazione o no di centrali nucleari nel nostro Paese, potrebbe rivelarsi una scelta affrettata, specie se fatta sull'onda emotiva della disastrosa vicenda di Fukushima. Ritengo che in proposito abbia fatto bene il governo, attraverso il ministro Romani, a fare una scelta di buon senso sull'energia nucleare, in attesa d'un chiarimento in sede europea, visto che la sicurezza dei nostri cittadini dipende dalle centrali nucleari installate  in tutta Europa. Do po la tragedia nella centrale nucleare giapponese, complice un terremoto di violenza inaudita e uno tsunami devastante, adesso, in Europa, negli Usa e in altre parti del mondo, c'è uno stimolo maggiore nell'andare a revisionare tutte quelle ve

Energia: il risparmio che uccide 2

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Post precedente: il risparmio che uccide 1 La storia  suggerisce che il nucleare uccide raramente e provoca poche malattie. Secondo una serie di analisi fare l'elettricità dal nucleare risulta essere meno dannoso per la salute umana, che ottenerla con carbone, petrolio o con gas naturale. Questo è ancor più vero, se i probabili  effetti dei cambiamenti climatici dovessero peggiorare. Ebbene, secondo una ricerca del Washington Post, risalente a un paio di anni fa,  quindi prima del terremoto in Giappone e dell'incidente di Fukushima,  l'incidenza dell'energia sulla salute vedeva al primo posto il carbone, poi il petrolio, seguiti da biomasse e nucleare. Il nucleare, nonostante la psicosi e le preoccupazioni che si porta dietro, è l'energia  che da meno danni accertati di morti e malattie gravi, ed il dibattito su di esso non è mai scomparso, in quanto è sempre stato una fonte di energia molto controversa e pericolosa, spesso associata mentalmente alle bombe a

L'energia nucleare prossima ventura

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Mentre in Giappone i tecnici della centrale nucleare di Fukushima tentano di ripristinare i sistemi di raffreddamento per fermare la reazione nucleare tra le barre scoperte sempre più arroventate, e in attesa di vedere come andrà a finire la questione sull'energia nucleare che tanto preoccupa il mondo dopo la mazzata giapponese, c'è chi, come Carlo Rubbia, guarda avanti, adocchiando altri materiali.  Lo scienziato, che in questi giorni ha inaugurato il progetto "Icarus ", sullo studio dei neutrini, collocato nei laboratori sotterranei del Gran Sasso, a proposito di Fukushima , ha detto che i problemi che si stanno riscontrando sono molto più classici, e più che il plutonio, sono il cesio, lo iodio, lo stronzio... materiali che si producono ogni qualvolta si produce una reazione nucleare. Per il nostro premio Nobel , le energie rinnovabili non sono sufficienti da sole al fabbisogno ma invita alla riflessione sulle politiche energetiche e ricorda che l

Fukushima: veleni e speranze

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La mostruosa ondata che ha messo fuori giuoco le pompe di raffreddamento, è stata la causa principale di questo immane disastro nucleare in terra di Giappone. Da ciò che dicono gli esperti, su quanto realmente sta accadendo nella centrale nucleare di Fukushima, la situazione è molto critica, sebbene, in un gesto molto irresponsabile,  il portavoce del governo nipponico abbia affermato, che non ci può essere un rischio Chernobyl, perchè la struttura di contenimento (che è vecchia di 40 anni ed è soggetta a fratture, a corrosione) , è ancora a posto. Sul banco degli imputati c'è però la Tepco ( Tokyo Electric Power Company )   la compagnia privata quotata in Borsa che gestisce la centrale, e che in passato è stata accusata di aver falsificato i risultati dei 45 test di sicurezza che devono fare regolarmente sulle strutture di contenimento. 

Lo tsunami che ha messo in ginocchio il Giappone

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Purtroppo per il Giappone, il fatto di trovarsi sulla "Ring of Fire ", la zona che si estende per tutto il Pacifico dove avvengono circa il 90 per cento dei terremoti nel mondo, lo rende estremamente vulnerabile, sebbene, con tre terremoti al giorno, abbia saputo fare dell'ingegneria antisismica il suo fiore all'occhiello.  Tuttavia, il fatto  che abbia chiesto aiuti internazionali, fa pensare alla gravità di quello che è accaduto sin da quando da noi era l'alba dell'11 marzo. Il piano di soccorso internazionale è scattato subito mettendo in gioco centinaia di navi, automezzi, elicotteri.   Il terremoto, corretto a magnitudo 9 anzichè 8,9, è stato generato dalla rottura di una falla di 500 km di lunghezza.  Tecnicamente, nel Ring of Fire attorno al Pacifico, la placca pacifica, in un processo che si chiama subduzione , fenomeno geologico che ha un ruolo chiave nella teoria della tettonica delle placche, è stata scossa al di sotto della placca nordamericana