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Gaza: le difficoltà energetiche aguzzano l'ingegno

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A Gaza, dove molti lottano per sopravvivere, la vita non deve essere facile. Le recenti proteste ai confini con Israele sono un modo per sfogare la frustrazione dopo anni di vita in cui il popolo palestinese affronta un vivere invivibile. Tra la popolazione le richieste di agire contro Israele si sono intensificate. " La sensazione è che non ci sia nulla da perdere ", ha scritto un attivista di Hamas. " Quindi forse la guerra cambierà qualcosa nella miserabile realtà della Striscia"  dove, se sarà utile ad un cambiamento in meglio della situazione, la gente è pronta si a fare una guerra con Israele ma allo stesso tempo ne teme la reazione. E proprio in questa fase drammatica, in cui Gaza, controllata all'interno dal 2007 dal gruppo islamista Hamas e all'esterno, per motivi di sicurezza, da Egitto e Israele, nelle difficoltà che deve affrontare ogni giorno un popolo di due milioni di abitanti, compresa la scarsità di energia fruibile...  che quattro st

Israele: per fortuna stavolta il blocco navale ha funzionato

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Intercettata stamane verso l'alba, dai militari israeliani, la nave irlandese Rachel Corrie, dal nome dell'attivista statunitense rimasta uccisa nella striscia di Gaza, durante l'Intifada  di Al Aqsa, il 16 marzo 2003, nel tentativo d'impedire che un bulldozer dell'esercito israeliano distruggesse alcune case palestinesi, è stata costretta ad arrendersi e a dirottare verso il porto israeliano di Ashdod. La nave irlandese, carica di aiuti umanitari, dopo due ore di tentennamenti, ha dovuto obbedire all'ultimatum della marina israeliana, che le intimava di cambiare rotta, in quanto stava entrando in un'area di ostilità sottoposta a un blocco navale, invitando pertanto i pacifisti a bordo, a guidare l'imbarcazione nel porto di  Ashdod e a trasferire gli aiuti umanitari in coordinamento con le autorità israeliane attraverso i valichi di terra. Affinchè collaborassero, i pacifisti a bordo della Rachel Corrie, che avevano a bordo tra l'altro due grosse p

Il fattaccio di sangue sul Mediterraneo meridionale

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Un assalto finito nel sangue: si contano almeno una ventina di morti e decine di feriti. La marina israeliana ha assaltato nella notte una nave del convoglio dei pacifisti Freedom Flottilla , a favore della Palestina, che intendeva forzare il blocco imposto da Israele a Gaza, per soccorrere la popolazione della Striscia con 10 mila tonnellate di viveri. " Mavi Marmara vi state avvicinando ad un'area di ostilità, c'è il blocco navale ", avverte il capitano della marina israeliana, invitando l'equipaggio della più grande delle sei navi, di una ong turc , a dirigersi nel porto israeliano di  Ashdod, dove gli aiuti umanitari verranno trasportati via terra a Gaza.  Tuttavia, l'appello cade nel vuoto, in quanto gli organizzatori della flottiglia intendono forzare il blocco navale.  A quel punto le lance israeliane circondano le 6 navi a 40 miglia dalla costa in acque internazionali, e scatta l'assalto delle teste di cuoio, i cui piani prevedono il seq