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Quanta energia pulita nel Golfo... solare, eolica, geotermica, raccolta nebbia...

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Gli stati del Golfo Persico guardano oltre il solare... utilizzando anche la raccolta della nebbia come fonte alternativa di acqua dolce che può essere raccolta e utilizzata per l'irrigazione agricola e l'uso domestico. La raccolta delle nebbie, l'energia idroelettrica e il   waste-to-energy plant     (termovalorizzatore)   sono tra le tecnologie innovative sviluppate nella regione del Golfo, dove la crescita delle energie rinnovabili aumenterà anche la necessità di metodi innovativi di stoccaggio dell'energia. Dalla "raccolta della nebbia" * alle centrali elettriche e idriche by Engie in Oman, all'agricoltura verticale di Dubai, gli stati del Golfo guardano al di là dell'energia solare nella corsa allo sviluppo di tecnologie innovative rinnovabili. Un aumento degli investimenti, innescato da una spinta di diversificazione economica a livello regionale, sta aiutando a trasformare la regione in un improbabile hub globale per l'innovaz

Il sultanato di Omam e il gas iraniano

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L'Iran fornirà all'Oman una quantità giornaliera di 28 milioni di metri cubi di gas naturale per 15 anni, attraverso una nuova pipeline che verrà realizzata nei fondali del Golfo Persico. La scorsa settimana una delegazione  dell'Oman è giunta a Teheran per discutere con i funzionari iraniani la scelta di una società di consulenza, che avrà il compito di portare a termine gli studi di ingegneria di base su un nuovo gasdotto. Verranno anche approfondite le tematiche legate alla costruzione della seconda fase della condotta sottomarina. I delegati dell'Oman hanno tenuto colloqui con un certo numero di aziende candidate alla realizzazione di studi di ingegneria sul gasdotto che collegherà la regione Kuh Mobarak , nella provincia di Hormozgan, in Iran, al porto di Oman’s Sohar su una distanza di circa 400 chilometri. Gli esperti dei due paesi sono stati in stretto contatto durante i mesi scorsi, sottolineando la ferma volontà di Oman e Iran nella finalizzazione del

Cosa nasconde la tensione crescente tra Turchia e Siria?

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" Perché la primavera araba ha spazzato via i regimi dittatoriali di Tunisia, Bahrein, Libia, Egitto e non quello siriano? ". E' la domanda che mi sono posto da qualche tempo, sulla quale solo ora ho una risposta. Che poi, conoscendo come vanno certe cose, è la cosa più ovvia su cui si doveva pensare! Nel mese di luglio 2011, quando erano in pieno svolgimento le operazioni di destabilizzazione degli stati del Golfo, i governi di Siria, Iran e Iraq hanno firmato un accordo storico sulla gas pipeline che è andato in gran parte inosservato dopo le notizie della CNN sui disordini siriani. Il gasdotto, concepito per costare 10 miliardi di dollari, che sarebbe stato completato in tre anni, è quello iraniano di Port Assalouyeh, nei pressi del campo di gas di South Pars nel Golfo Persico, che avrebbe poi raggiunto Damasco, in Siria attraverso il territorio iracheno. Da lì,  le intenzioni dell'Iran, sarebbero state quelle di estendere il gasdotto da Damasco fino au port

Maledetto oro nero

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Dilaga nell'area mediterranea e nel Medio Oriente l'insurrezione dei popoli contro storici regimi autoritari e dittatoriali: dalla Tunisia all'Egitto, dall'Algeria allo Yemen, dal Bahrain alla Libia, dove l'inossidabile "regno" di Gheddafi sta traballando paurosamente.  Proprio in Libia , in particolare a Bengasi in Cirenaica, seconda città del paese, la rivolta sta degenerando. Tantissimi morti, ospedali pieni, un bagno di sangue anche ad opera di crudeli mercenari di colore provenienti dal sud, oltre il deserto, che sparano all'impazzata per le strade e dai tetti dei palazzi di Bengasi e nelle zone costiere. Le immagini in gran parte rubate coi telefonini e affidate a Internet che riescono ad emergere dalla morsa della censura sul bagno di sangue tra i manifestanti in Libia, mostrano l'efferatezza degli scontri e della carneficina tuttora in atto.  In queste ore, in cui si vocifera che il colonello Gheddafi abbia già lasciato il Paese per il

Habshan 5, l'impianto per il trattamento del gas ad Abu Dhabi, a guida italiana

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Sebbene siano i più grandi esportatori di petrolio al mondo, i paesi del Golfo (Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti (UAE), Kuwait e Qatar) , consapevoli degli effetti devastanti che le loro ingenti economie basate sui combustibili fossili creano sul pianeta, accomunati dal fatto di essere tra i più grandi consumatori pro capite di carbonio, acqua e rifiuti fossili in tutto il mondo, con l'aggiunta, inoltre, di preoccupazioni derivanti dalle loro terre (sventrate per ottenere petrolio) , che possono essere deturpate per sempre... hanno deciso di fare ampi investimenti nell'ambito dell'energia pulita , affinchè l'economia non-oil possa diventare un importante contributo alla crescita complessiva dell'economia della regione. Ecco quindi venire alla luce, in un luogo situato in mezzo alle stupefacenti dune del deserto di Liwa , 150 chilometri sud ovest di Abu Dhabi , l’impianto Habshan 5 , un colosso per il trattamento del gas che vale 5 miliardi di doll