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L'alba del nuovo impero - 3

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Con il DNA che lo sprona a dominare il mondo, la Repubblica popolare cinese (RPC), dopo aver superato la Germania come il più grande esportatore del 2009, sebbene con meno impeto, continua a crescere. In termini di PIL ha davanti a se i soli Stati Uniti (anche se il PIL potrebbe cambiare in una sola generazione) . Il Paese di mezzo si potenzia negli armamenti, nelle acquisizioni finanziarie, detiene alcuni monopoli nelle materie prime, in particolare dei REE , gli elementi rari delle terre, su cui si basa gran parte dell'attuale hi-tech mondiale divenuto d'uso comune, dove essi diventano indispensabili  per produrre telefonini,  televisori che abbisognano di  europio; ipod, sistemi di visione notturna,  missili intelligenti, radar avanzati,  ma anche impianti eolici che abbisognano di neodimio per  i  loro magneti, lantanio per le batterie delle Toyota Prius...  La Cina è il più grande produttore mondiale di turbine eoliche ed è in corsa per essere il primo produttore di

Dong Feng 21D, il missile balistico che fa paura

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Un nuovo missile cinese che potrà mutare in modo significativo l'equilibrio militare nel  Pacifico è ora a disposizione della Cina. Il missile balistico, chiamato Dong Feng 21D , è designato per minacciare le invincibili portaerei americane nella regione, dando modo al colosso asiatico di poter sfidare la capacità degli Stati Uniti di proiettare il suo potere militare (hard power) in Asia  molto prima  del previsto. Dong Feng 21D si muove su una distanza di oltre 900 miglia. Dong Feng 21D è come un game changer , cioè un elemento in grado di far saltare gli equilibri nel Pacifico con l'obiettivo di scoraggiare le portarei americane dall'ingresso in acqua dove la Cina rivendica il proprio controllo. Il missile funzionerà con l'ausilio di satelliti, droni e sistemi radar oltre l'orizzonte. Lo sviluppo da parte di Pechino di questo missile  costringerebbe il Pentagono a ripensare il modo con cui vengono spiegate le portaerei. Immagine:  www.onpublicspeak

L'alba del nuovo impero - 2

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Proprio al recente vertice Nato di Lisbona 2010, la Turchia ha imposto all'alleanza atlantica che nel documento finale non venisse nominato l'Iran tra le minacce contro le quali ci sarebbe  stato il progetto di scudo antimissile europeo.  Questo, poiche la Turchia si vede responsabile della stabilità regionale, e ha quindi  bisogno d'intrattenere buone relazioni con tutti i paesi della  regione (Iraq, Siria, Libano, Arabia Saudita ed Egitto), compreso l'Iran.    Avendo intrapreso una politica estera di profondità strategica, la Turchia deve adattarsi a posizioni diverse in relazione ai Balcani, alla regione del Mar Nero, al Caucaso, ai paesi baltici e al Medio Oriente.  Una tappa importante di questo approccio in politica estera  è la creazione di nuove attività di cooperazione  con le nazioni che affacciano sul Mar nero, come l'Ucraina, ad esempio. Per rendersi conto dell'importanza della Turchia nello scacchiere geopolitico, basterebbe