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L'ora del 5G

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Entro qualche anno la futura tecnologia 5G ci darà connessioni internet così veloci che supporteranno un modo di vivere completamente nuovo.  Chi racconta questa vicenda si trova in un viale nel centro di Chicago, e sta agitando il suo smartphone Samsung Galaxy 5G per trovare una copertura che non sia bloccata dall'albero alla sua sinistra. Facendo qualche passo indietro dal lampione, adornato da un'antenna nera goffa, finalmente inizia il suo download Netflix: un download completo di un film di due ore in meno di 10 secondi - in netto contrasto ai circa sette minuti che normalmente impiegherebbe 4G. Questa è stata la sua esperienza testando la rete Verizon 5G appena lanciata a Chicago il mese scorso. Quando ha funzionato, ha funzionato davvero, colpendo spesso oltre 1 gigabit al secondo nei test di velocità: un'impresa incredibile per un pezzo di tecnologia che si adatta alla tasca! 4G negli Stati Uniti va in media circa 35 megabit al secondo. Il 5G, la quinta gener

Le telecomunicazioni emettono tanta CO2 quanto l'industria aeronautica

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Internet e le altre componenti della comunicazione, informazione e l'industria tecnologica (ICT) ogni anno produce più di 830 milioni di tonnellate di anidride carbonica (CO2), il principale gas serra, e si prevede che raddoppi entro il 2020. Lo afferma un nuovo studio. I ricercatori del  Centre for Energy-Efficient Telecommunications (CEET) e il Bell Labs   spiegano che le tecnologie dell'informazione e della comunicazione  che offre Internet, video, voce e altri servizi cloud, producono circa il 2 per cento delle emissioni globali di CO2 - l'industria aeronautica ne produce la stessa percentuale. Nella relazione pubblicata sulla rivista Environmental Science & Technolog y, i ricercatori affermano che le loro proiezioni indicano che la quota del settore ICT in emissioni di gas serra è destinata a raddoppiare entro il 2020.  Inoltre hanno trovato nuovi modelli di emissioni e consumi di energia che potrebbero aiutare a ridurre le loro emissioni di anidride

Qualora non dovessimo più incontrarci qui sul web, sappiate che...

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Avevo deciso di andare a Liverpool con mia figlia subito dopo Natale. Lei è una patita dei Beatles e quindi avrebbe voglia di conoscere da vicino la città che ha dato i natali a The Fab Four.  Purtroppo per complicanze non dipendenti dalla mia volontà, mi sa che dovrò rinviare a data da destinarsi questo viaggio. Tra quattro giorni non so se potrò più scrivere ancora su questo blog: la fine del mondo non ci da più certezza di niente. Comunque, qualora non dovessimo più incontrarci qui sul web, sappiate che mi ha fatto piacere ideare " il professor Echos ", ed avere la stima di numerosi lettori. Ma così va la vita! Scherzi a parte , vi avevo avvisato che con l'avvicinarsi della fatidica data del 21 dicembre si sarebbero aperte le cateratte della mala informazione... Scrivevo circa un anno fa:  " Il presente post vuole essere un appello soprattutto per i giovani, che spesso vengono educati credendo a ciò che leggono, che vedono o sentono in televisione, negl

Il dito di Dio: un'altra grande bugia? - parte seconda -

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Prima della fatidica data del 21 dicembre , in campo astrologico, che non è poi tanto dissimile da quello astronomico, si verificherà un aspetto utilizzato soprattutto in astrologia mondiale. Si verificherà un aspetto denominato YOD   ('dito di Dio'). Ci sono profondi collegamenti mistici  alla Yod in astrologia teologica che ha avuto origine con il misticismo ebraico, di cui, in verità, non ne so molto. So tuttavia che è un aspetto astrologico che indica un sestile (distanza di 60°) tra Marte e Plutone a 8° nel segno del Capricorno, con Venere e Saturno a 8° nello Scorpione, entrambi in quinconce (150°) con Giove a 8° nei Gemelli, che rappresenta l'apice del triangolo che ne viene fuori, appunto, il dito di Dio. Nell'astrologia mondiale questo aspetto indica un periodo di crisi, o un compito speciale...  e secondo alcuni, proprio perchè i pianeti coinvolti sono sullo stesso grado corrispondente a 8°, ha un sapore fatale. Questo vuol significare che in quel periodo ci

L'anno che verrà

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Per molti la paura fa 90 . L'anno che verrà, infatti, sta suscitando notevole interesse da parte dei media, e ha scatenato molte speculazioni in quanto il 21 Dicembre 2012 segna  la fine del Calendario Maya , e di conseguenza la fine del mondo. E d ora con la tecnologia del web  si è tramutata in profezia apocalittica nell'era internet . C'è anche un pazzo, Harold Camping , un ex ingegnere 89enne, trasformatosi in reverendo, che ha prevista la fine del mondo proprio per oggi.  La sua profezia si basa su una lettura matematica della Bibbia !!! Ma non preoccupatevi, perchè costui aveva profetizzato che l' Apocalisse sarebbe venuto nel 1994 , ma siccome ciò, per fortuna, non avvenne, se la cavò dicendo che non era accaduto a causa di un errore matematico. Ovviamente, non è obbligatorio studiare l'astrologia per ottenere un po 'di brivido per il  2012. Secondo esperti astrologi (negli USA e in India ce ne sono a bizzeffe) , l'anno che verrà, al di la

Alta velocità ferroviaria: debutta la linea Pechino - Shanghai

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Nel   90° anniversario del Partito comunista cinese verrà inaugurata domani la linea ferroviaria  ad alta velocità,  realizzata interamente con tecnologia cinese, tra le due città più importanti della Cina:  Pechino e Shanghai   (1.380 km).                         Nonostante l'inchiesta che ha portato alla luce una fucina di corruzione inducendo il ministro delle ferrovie  Liu Zhijun  a dimettersi (a lui si attribuisce di aver presumibilmente assunto più di 800 milioni di yuan in tangenti per diversi anni in materia di contratti legati alla rete ferroviaria ad alta velocità per tutta la Cina) la Cina crede molto nella ferrovia. Per questo ha investito molto nell'alta velocità, che si estendeva a 8.358 km alla fine del 2010, ma che prevede di superare i 13 mila chilometri entro il 2012 e i 16 mila chilometri entro il 2020.                     L' alta velocità, che per ragioni di sicurezza si attesta sui 300 km/h, farà una concorrenza spietata ai collegamenti aerei

Il vento dei gelsomini ha raggiunto la Mongolia e la Cina

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Se la rivolta nel mondo arabo è partita dalla morte di un fornaio in Tunisia, nella Mongolia interna la morte di un pastore potrebbe scatenare una rivolta senza precedenti. La Mongolia Interna cinese, dove i mongoli rappresentano solo il 20 per cento della totalità della popolazione che ammonta a 23 milioni d'individui, è attraversata sin dallo scorso 10 maggio da una rivoluzione tipo quella dei gelsomini che sta cambiando il volto dell'Africa del Nord e del mondo arabo. Ci sono state proteste in diverse città in seguito alla morte di un pastore di nome Mergen che sarebbe stato ucciso da un camionista cinese di etnia Han durante una protesta contro le attività minerarie nella loro zona. Mergen era in un gruppo di mongoli che hanno tentato di bloccare una carovana di camion che trasportava il carbone a  Xilingol. La protesta, che è iniziata spontaneamente in un impeto di rabbia per la morte Mergen, non ha finora visto esaudite le richieste di riforme politiche o l'indi

Ci siamo, è in atto la rivoluzione delle rivoluzioni

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Ci siamo, è in atto la rivoluzione delle rivoluzioni! Sta accadendo qualcosa di molto più corposo dell 'esodo biblico sulle nostre coste, evocato dal Ministro degli interni Maroni, che deve occuparsi di come far fronte a una marea di profughi in fuga da sconvolgimenti politici della Tunisia, diretti sulla piccola isola di Lampedusa, tra i quali si annidano, certamente, detenuti liberati dalle carceri durante i giorni della rivoluzione e potenziali terroristi islamici.  Sulla questione, in cui il governo italiano ha lanciato un appello all'Unione europea, è in corso una querelle con Catherine Ashton, capo della politica estera dell'Unione europea, che dalla Tunisia fa sapere che " l'Unione europea è impegnata a sostenere economicamente la Tunisia e sostenere la società civile al fine di avere libere elezioni" . Per  Angela Merkel, cancelliere della Germania "non tutti coloro che non vogliono restare in Tunisia possono venire in Europa ", ribadend

Voglia di democrazia digitale a Cuba

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Sulla scia di una democrazia digitale che sta attraversando il mondo, Cuba teme che gli Stati Uniti incoraggino il dissenso attraverso i social media come Facebook e Twitter con l'obiettivo di rovesciare il governo. Questo è quanto trapela da un video che sembra riprendere un incontro di funzionari cubani, pubblicato su siti Internet di questa settimana. Il video di 50 minuti è apparentemente una presentazione fatta da un esperto di Internet per i funzionari del Ministero degli Interni di Cuba nel giugno scorso. Il link al video ( vimeo.com ) è stato postato su diversi blog, tra cui quella di blogger cubani anti-governativi come Yoani Sanchez , e sul sito web del Miami Herald . Non è noto come il video è stato ottenuto. L'esperto, la cui identità non  è stata divulgata, ha detto che funzionari degli Stati Uniti stanno promuovendo sul suolo cubano l'uso di Facebook e Twitter, per fomentare il dissenso, come è stato fatto nelle insurrezioni in Ucraina nel 2004 e in Ir

Le avventure del professor Echos

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Il Castello di Panerula, dimora di nobili di grande fama nel '400, si erge vigile e solitario sul cocuzzolo di una piccola montagna, a meno di un'ora di macchina da Roma. Nei tardi pomeriggi di primavera, dalle sue finestre ad oblò che affacciano sulla vallata è facile scorgere la sottile linea del mare che indora l'orizzonte. Ai tempi attuali, l'antico maniero, luogo di trame oscure e delitti eccellenti nel periodo rinascimentale, grazie alle volontà testamentarie di Luc Brady, magnate americano e proprietario del castello vissuto sino al 1999, è divenuto sede dell' EchoSistemInstitute (ESI), un istituzione privata che si occupa di tematiche socio-economico-ambientali, le cui finalità, disposte dallo stesso Brady, restano scolpite in maniera indelebile sulla pietra scura del portale d'ingresso: "formare le nuove generazioni, dare loro una coscienza ecologica, affinchè siano in grado, in un futuro imminente, di affrontare le inevitabili calamità che l'