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Breve storia del conflitto israelo-palestinese

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Uno sguardo alla lunga storia del conflitto israelo-palestinese Dopo la fine della prima guerra mondiale, la regione della Palestina fu concessa all'Impero Ottomano e fu posta sotto il dominio britannico tramite un mandato della Società delle Nazioni.  Il mandato è stato criticato per non aver preso in considerazione i desideri e i bisogni dei palestinesi che risiedevano nel paese e volevano l’indipendenza. La promessa della Gran Bretagna, così come la persecuzione nazista e l'Olocausto durante la seconda guerra mondiale, sono citate come ciò che portò decine di migliaia di civili ebrei a migrare in terra palestinese negli anni '20 e '30. Prima Guerra Mondiale: La questione della Palestina Nel febbraio 1947, gli inglesi proposero che le Nazioni Unite considerassero il futuro della Palestina e assumessero il controllo delle relazioni nella regione in un contesto di tensione continua. Le Nazioni Unite hanno successivamente adottato una risoluzione per dividere la Palestin

Gaza: le difficoltà energetiche aguzzano l'ingegno

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A Gaza, dove molti lottano per sopravvivere, la vita non deve essere facile. Le recenti proteste ai confini con Israele sono un modo per sfogare la frustrazione dopo anni di vita in cui il popolo palestinese affronta un vivere invivibile. Tra la popolazione le richieste di agire contro Israele si sono intensificate. " La sensazione è che non ci sia nulla da perdere ", ha scritto un attivista di Hamas. " Quindi forse la guerra cambierà qualcosa nella miserabile realtà della Striscia"  dove, se sarà utile ad un cambiamento in meglio della situazione, la gente è pronta si a fare una guerra con Israele ma allo stesso tempo ne teme la reazione. E proprio in questa fase drammatica, in cui Gaza, controllata all'interno dal 2007 dal gruppo islamista Hamas e all'esterno, per motivi di sicurezza, da Egitto e Israele, nelle difficoltà che deve affrontare ogni giorno un popolo di due milioni di abitanti, compresa la scarsità di energia fruibile...  che quattro st

Acqua e pace in Medio Oriente 3

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Karun river Con questa terza parte concludiamo questo interessante articolo di M. Reza Behnam estrapolato da  registerguard.com . Da come si può capire il problema dell'acqua è basilare per la pace in Medio Oriente ma in ogni dove, anche nel condominio nel quale abitiamo...  Acqua e pace in Medio Oriente Acqua e pace in Medio Oriente 2 Le dighe iraniane - oltre 600 - hanno tutte la potenzialità d'innescare una discordia transfrontaliera. Progetti come il Daryan, una mega-diga sul fiume Sirwan, un affluente del Tigri, ridurranno del 60 per cento l'approvvigionamento idrico alla regione irachena del Kurdistan. Il governo iraniano sta iniziando a rendersi conto che la scadente pianificazione e gli anni di siccità hanno reso come inutili molte dighe, oltre ad aver danneggiato l'ambiente circostante.  Il Khuzestan, ad esempio, una provincia iraniana ricca di petrolio al confine con l'Iraq, è letteralmente diventata una landa desolata. L'approvvigion

Il gasdotto sottomarino più lungo e più profondo al mondo

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Con il sostegno dell'Unione Europea, i paesi del sud avranno a disposizione la fornitura di gas attraverso un nuovo gasdotto per rafforzare la cooperazione e aumentare la fornitura. Italia, Israele, Grecia e Cipro si sono impegnati ad andare avanti col progetto che porterebbe il gas dal Mediterraneo orientale verso l'Europa meridionale. Se eseguito come previsto , il lungo discusso gasdotto da 6,2 miliardi di dollari  (€5,8 miliardi)  potrebbe trasportare il gas dalle recenti scoperte offshore di riserve di gas d'Israele e di Cipro verso l'Europa, contribuendo a ridurre la dipendenza del continente dall'energia russa in un momento teso e confuso. In una conferenza stampa congiunta a Tel Aviv, i ministri dell'energia delle quattro nazioni e il commissario dell'UE per il clima e l'energia Miguel Arias Canete, hanno assicurato il loro impegno nel progetto. Una fornitura di gas affidabile e conveniente è una "sfida cruciale" per l'I

Israele aiuta le isole Marshall nella depurazione delle acque

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Grazie allo Stato d'Israele, presto le isole Marshall avranno un primo veicolo per la depurazione delle acque.  Il ministero degli Esteri israeliano, insieme alla GAL Water Technologies, fornirà un veicolo di desalinizzazione per la piccola nazione composta di circa 70.000 persone. Situate vicino all'equatore nel nord dell'Oceano Pacifico, le 13 isole facenti parte della  Repubblica delle Isole Marshall soffrono di una grave carenza di acqua dolce, che Israele spera di aiutare a superare. Lunedi scorso, si è svolto ad Hadera, Israele, presso la base della GAL Water Technologies, una speciale cerimonia di lancio per il veicolo di dissalazione  (nella foto) che verrà inviato alle Isole Marshall. All'evento hanno partecipato funzionari del governo israeliano e il Console Onorario delle Isole Marshall in Israele. " Quando ero ad una riunione con i capi di Stato delle Small Islands Developing States (SIDS) a Samoa ho incontrato il presidente dell

Affari e tecnologia a gonfie vele tra India e Israele

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A differenza dei sberleffeggianti rapporti diplomatici che intercorrono tra il nostro Paese e l'India, che, oltre la questione dei nostri due marinai La Torre e Girone, si porta dietro anche la commessa "tangentenziata" volata via a Finmeccanica, sono invece sorprendentemente idilliaci, anzi, cresciuti esponenzialmente, i legami che India e Israele coltivano da un po', assai diversi dal tempo in cui vigeva la guerra fredda e ancor prima, quando il gigante asiatico era più strettamente alleato con l'Unione Sovietica e il mondo arabo; nel 1938, al tempi del Mahatma Gandhi venne criticata l'istituzione di uno stato ebraico. Il fascino dell'India, il suo grande mercato, beni e servizi meno costosi e un ambiente rilassante sono le cose che piacciono agli israeliani, mentre lo spirito di impresa e di innovazione, tecnologia e affidabilità, come nel settore delle armi e agricolo, interessa l'India. Lo scorso settembre il Primo ministro indiano Nare

E se un giorno un drone...

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Una decina di anni fa, gli Stati Uniti avevano un monopolio virtuale sul droni (veicoli aerei senza equipaggio: UAV ). Oggi non è più così! Secondo i dati forniti dalla New America Foundation, più di 70 paesi ora sono in possesso di un certo tipo di drone, anche se solo un piccolo numero di quelle nazioni possiede aerei droni armati. L'esplosione della tecnologia drone promette di cambiare il modo in cui le nazioni conducono la guerra e minaccia di iniziare una nuova corsa agli armamenti a cui i governi guardano con interesse per controbilanciare i loro avversari. Alla fine del mese scorso, la Cina ha annunciato che avrebbe utilizzato dei droni di sorveglianza per monitorare un gruppo di isole nel Mar Cinese meridionale, quelle di cui si parla tanto in questi giorni, le Diaoyutai Islands, che sono controllate dal Giappone, che sono però rivendicate anche da Pechino e Taipei (Taiwan). Nell'agosto del 2010, l'Iran ha presentato quello che sosteneva essere il su

Siria: tamburi di guerra sempre più vicini?

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Qual'é la verita sulla questione siriana? Si tratta di una strategia occidentale, orchestrata dall' Asse FUKUS (Francia, UK, USA) , per arrivare lentamente ma inesorabilmente al cuore del problema (Iran) , oppure quello che sentiamo quotidianamente dai telegiornali e leggiamo sui giornali è maledettamente vero: cioè, che il terribile Assad, pur di mantenere il potere che gli ha lasciato il vecchio genitore, è stato capace di ordinare il fuoco sul suo popolo? Cose di questo genere sono troppo distanti dai ragionamenti semplici ed elementari della gente comune, ma il fatto che la pesante situazione siriana si trascini da oltre un anno, protetta dall'ombrello cino-russo, oltre che da quello iraniano, senza che se ne sia venuto in alcun modo a capo, fa pensare che la drammatica questione cela risvolti troppo importanti per essere svelati al mondo intero. Adesso pare che stiamo entrando nella fase conclusiva della vicenda. I prosiriani (russi, iraniani, cinesi e altri po

La torre ad energia pulita che sfida in altezza il Burj Khalifa

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Può la Torre di energia prevista sul confine tra Stati Uniti e Messico creare energia pulita e mitigare il cambiamento climatico? Se gli americani mettono l'uomo sulla luna, perché no?! Il professor Dan Zaslavsky e il dottor Rami Guetta del Technion-Israel Institute of Technology (Israele è uno dei leader mondiali nella produzione di tecnologia verde che viene utilizzato ovunque, tranne che in Israele) , stanno cercando di sviluppare una prima idea brevettata da Phillip R. Carlson nel 1975. Trattasi di una torre che produce energia pulita in cui l'acqua è spruzzata su aria riscaldata dal sole sulla sommità di una torre cava. Ora raffreddata e più densa, questa aria scende velocemente nella parte inferiore della torre dove poi le turbine generano energia elettrica. Wind Energy Clean Tower, Inc (CWET), Annapolis Maryland, ha in programma di costruire due  Downdraft Tower vicino al confine con il Messico, entro i limiti della città di San Luis, nell'Arizona. Con un&#

Il mondo ha sete d'acqua e... d'idrocarburi

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Il mondo ha sete, sete d'acqua. Si dice che mentre una persona può sopravvivere senza cibo per settimane, senza acqua potrebbe perire in una manciata di giorni. Ma un nuovo rapporto sulla scarsità d'acqua, appena pubblicato su PLoS ONE , dimostra che 2,7 miliardi di persone sopportano razioni limitate d'acqua per un mese o più, questo in alcuni dei bacini d'acqua più pesantemente stressati del mondo. Ciò può compromettere seriamente la salute, i raccolti alimentari e la crescita anche economica. Tuttavia, più che le città, è la coltura irrigua che succhia avidamente questo bene così prezioso. Tutto il mondo ha sete d'acqua, ma soltanto il mondo Occidentale e i due colossi asiatici Cina e India, hanno sete di gas e petrolio. In un precedente post si era parlato della tensione nel Mediterraneo orientale tra Cipro e Turchia riguardo le trivellazioni che Nicosia sta portando avanti in collaborazione con lo stato d'Israele alla ricerca di giacimenti di gas al

Mediterraneo: il giacimento di gas che fa tremare il mondo

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Sembra che l'ostilità che intercorre tra il Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ed Obama abbia delle ragioni risalenti al luglio del 2011, quando Israele si stava preparando a presentare alle Nazioni Unite una sua proposta riguardo la ratifica della Convenzione del 1982 sul diritto dei mari del mondo, che contempla i diritti minerari sottomarini, mai ratificato né da Israele ma neppure dagli Stati Uniti. Allo stesso tempo, Frederick Hof, il diplomatico statunitense responsabile per gli affari speciali per quanto riguarda la Siria e il Libano, ha detto in Libano, che l'amministrazione Obama aveva approvato il documento libanese. Questo si è aggiunto alle crescenti tensioni segnalate dallo scoppio della Primavera araba tra il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e Obama. Il giacimento di gas è stato scoperto nel mese di ottobre 2010 e Israele ha dichiarato la sua zona economica esclusiva (ZEE).

La minaccia dell'Iran sullo Stretto di Hormuz

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L'Iran minaccia di bloccare il percorso del petrolio nello Stretto di Hormuz se l'Occidente impone sanzioni al suo programma nucleare. Il Vice presidente iraniano Mohammad Reza Rahimi ha avvertito che " non una goccia di petrolio passerà attraverso lo Stretto di Hormuz " se le sanzioni saranno allargate. Le nazioni occidentali hanno recentemente presentato nuove sanzioni contro Teheran a seguito di un rapporto delle Nazioni Unite in cui si dice che l'Iran aveva effettuato dei test legati allo " sviluppo di un ordigno nucleare ". Gli Stati Uniti e i suoi alleati ritengono che l'Iran stia cercando di sviluppare un'arma nucleare, mentre Teheran insiste che il suo è un programma nucleare per scopi pacifici. Il capo ammiraglio della marina iraniana Habibollah Sayari ha detto che la chiusura dello stretto, vitale per lo scambio dell'Occidente, sarebbe "molto facile " per le forze armate iraniane "o come dicono gli iranian

Morte nel deserto e traffico di organi umani

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Nel nostro mondo, noi combattiamo ogni giorno contro le tasse troppo alte, la disoccupazione, il precariato, le ingiustizie sociali, il costo della vita sempre più caro... ma tutto questo non è nulla a quello che succede a tanti disgraziati provenienti dall'Africa. Ne abbiamo già avuto prova nei mesi scorsi, nel corso della rivoluzione nord africana e specie nel corso della guerra il Libia, quando le carrette del mare trasportavano migliaia e migliaia di disgraziati in cerca di una nuova vita sulle nostre sponde. Molti di loro sono stati risucchiati nelle acque del Mare Nostrum dopo giorni e giorni di agonia vissuta nei loro viaggi della speranza. Tanta disperazione e crudeltà la ritroviamo ancora tra i profughi provenienti dalla regione sudanese del Darfur che cercano di attraversare illegalmente il confine dall'Egitto verso Israele o tra coloro che sono comunque riusciti ad arrivare nel Sinai. Uno speciale della CNN's Freedom Project intitolato "Morte nel deserto

Sentire in lontananza i tamburi di guerra

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Sebbene ci siano Paesi che hanno la fortuna di avere grandi corsi d'acqua, come si è detto nel post precedent e, ci sono pure zone aride del mondo, Medio Oriente in primis, che chissà cosa darebbero per avere nei loro territori fiumi così imponenti. E' il caso dello Yemen, ad esempio, dove dopo la rimpatriata del presidente Ali Abdullah Saleh, ferito in precedenza dai suoi oppositori, oscilla ormai sull'orlo della guerra civile. Negli ultimi otto mesi, nel Paese, si è formato un importante movimento populista che ha  ha dimostrato pacificamente per le strade della capitale Sanaa e altrove, con l'obiettivo di porre fine a 33 anni di governo di Saleh e la realizzazione di autentiche riforme politiche ed economiche. A questo movimento si sono poi aggiunti alcuni ex alleati vicini a Saleh, compreso il generale Ali Muhsin al-Ahmar e gli sceicchi delle tribù Hashid. Da parte sua, Saleh è appena tornato da Riyadh, Arabia Saudita, dove era andato a farsi curare dopo esse

Nel mentre, comincia la guerra del gas...

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Quello che sta avvenendo in Nord Africa e in Medio Oriente, è il preludio di quello che ci attenderà nei prossimi tempi, dove le risorse energetiche, gas e petrolio, ma anche l'acqua, saranno usati come forme di ricatto verso quei paesi assetati di entrambe le commodities, quali ad esempio Israele e Giordania, amici più degli Stati Uniti che del potente vicino Iran, che di certo non si rassegnerà ad assistere allo sfacelo generale in atto nella sua zona d'influenza regionale. Adesso poi , che in Egitto si sta ridiscutendo la posizione privilegiata in campo energetico che lo Stato d'Israele intratteneva col regime di Mubarak, attraverso la compagnia egiziana Eastern Mediterranean Gas Company (AMG), per porre fine "allo sperpero dei fondi pubblici" con la vendita di gas a Israele a un prezzo inferiore ai tassi di mercato globale, e proprio nel momento in cui era ripresa la fornitura di gas naturale verso Israele, dopo l'interruzione dovuta all'esplo

L'accerchiamento d'Israele tra le rivolte in corso

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Quella parte di mondo infiammata dalle grandi manifestazioni di protesta che chiedono più libertà, sta cambiando il volto dell'Africa e del Medio Oriente.   Adesso, manca solo una insurrezione popolare in Arabia Saudita, sinora sventata grazie ad un imponente impiego delle forze armate, che sono riuscite a soffocare il tentativo di mettere in scena una grande protesta di massa l'11 marzo, alla quale hanno preso parte anche molte donne saudite che sono trattate come bambini e non possono guidare o votare e hanno bisogno dell'approvazione maschile per poter lavorare e viaggiare...   per completare l'accerchiamento all'odiato stato d'Israele.   Dopo Tunisia, Egitto e Libia, dove il cambiamento è stato radicale (un po' meno in Marocco e Algeria) , e dopo le vampate nello Yemen, il cui presidente Ali Abdullah Saleh ha cooperato strettamente con gli Stati Uniti nella battaglia contro al-Qaida , e il Bahrein, che ospita la V Flotta degli Stati Unit i, d

Che fine hanno fatto le navi iraniane che hanno attraversato il Canale di Suez?

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Chissà, forse avrà un collegamento con la costruzione della linea ferroviaria nel corridoio Europa - Medio Oriente - Asia meridionale di cui ho fatto cenno nel post precedente , il fatto delle due navi iraniane, Khark e Alvand , che hanno attraversato il canale di Suez nei giorni scorsi. Come si sa il Canale è gestito ieri come oggi dalle autorità egiziane, e per la prima volta dopo la vittoria della rivoluzione islamica in Iran del 1979 è stato acconsentito a navi iraniane di attraversarlo, per entrare nel Mediterraneo . Ora le due navi sono attraccate nel porto siriano di Lattakia e secondo il Comandante della Marina Militare iraniana Ammiraglio Habibollah Sayyar, che è in visita ufficiale di sei giorni in Siria a capo di una delegazione di autorità militari, l 'Iran è pronto per la costruzione di frangiflutti, banchine e strutture portuali in Siria. " L'esercito iraniano è in grado di svolgere la cooperazione militare con la Siria in materia di formazione e

Canale di Suez: la sfida è rimandata?

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Nessuna nave da guerra iraniana attraverserà il canale di Suez.   Il Ministro degli Esteri israeliano Avigdor Lieberman aveva detto che due navi da guerra iraniane dovevano attraversare il canale la notte scorsa, in rotta verso la Siria , descrivendo la mossa come una "provocazione".   Così non è stato. L 'Autorità del Canale di Suez è stato " informato della cancellazione di due corse in programma oggi di due navi da guerra iraniane, facenti parte di un convoglio proveniente dal sud del Mar Rosso ".  Nessun'altra data è stata fissata per attraversare il canale di Suez. I funzionari, che hanno identificato le navi pe r Alvand e Kharg, han detto che sono vicine al porto saudita di Jeddah sul Mar Rosso. Esperti spedizionieri avevano detto in precedenza che le navi erano la fregata Alvand e la nave rifornimento Kharg. Ad ogni modo, qualsiasi nave da guerra volesse attraversare il canale di Suez, un percorso strategico di spedizione internazionale, deve

Là dove spira il vento caldo del pianeta

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Inaspettatamente, la politica mondiale si è spostata là dove spira il vento caldo del pianeta, cioè nell'Africa del nord, dove la rivoluzione dei gelsomini dalla Tunisia ha invaso l'Egitto e altri territori dell'ex impero ottomano, sui quali l'Iran si candida ad essere il faro della rivoluzione.   Anche al-Qaeda sull'area ha i suoi progetti. Nei giorni scorsi a Il Cairo molti militanti Jihadisti sono stati fatti fuggire dalle carceri, quasi a confermare le notizie che rimbalzano da un forum integralista irakeno, con l'invito di al - Qaeda a trasformare la protesta per la democrazia in guerra santa.     " Il rischio dell'area è la presa di potere dei militari come detentori dell'ordine. Impiegheranno l'islamismo come forma di controllo delle masse, più che per convinzione propria " dice  Stefano Casertano analista politico a Televideo . Un Iran così determinato, che cerca di avere il dominio assoluto su milioni di musulmani con la

Israele: trovata una statua antica romana

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Il passato, prima o poi, raffiora sempre. Trovata da un passante una statua in marmo di epoca romana, risalente all'occupazione romana della Giudea tra i 1800 e 2000 anni fa.      E' accaduto in Israele, subito dopo una grande tempesta , che ha fatto crollare una rupe, nella città portuale  di Ashkelon , sul Mediterraneo. Alla statua manca la testa e le braccia, anche se ha " curati in ogni dettaglio " i  sandali, ha detto Yoli Shwartz, portavoce della Israel Antiquities Authority. La statua ora è stata rimossa dal sito per essere studiata prima di esporla in un museo in Israele. Recuperate nello stesso luogo anche frammenti di un bagno pubblico romano e dei mosaici. Immagine: www.msnbc.msn.com/