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Qatargas, la mossa strategica sul gas liquefatto

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Come segno dei tempi , Qatar Petroleum ha deciso di  fondere Qatargas e RasGas per creare un " operatore globale di energia veramente unico " di proprietà statale. Ne ha dato l'annuncio stamane l'Amministratore delegato di Qatar Petroleum e Presidente Saad Sherida Al Kaabi precisando che la mossa per la fusione si avrebbe entro 12 mesi e le due società comincerebbero ad operare come un unico soggetto, denominato Qatargas ,  " L'integrazione mira a creare un operatore globale di energia davvero unico in termini di dimensioni, servizio e affidabilità ", ha detto Kaabi ai giornalisti in una conferenza stampa, aggiungendo che non ci sarebbero sate perdite di lavoro sul "lato operativo"  e che questa operazione andrebbe a salvare " centinaia di milioni di dollari " Secondo il suo sito web, Qatargas , nella sua forma attuale, è il più grande produttore al mondo di gas liquefatto al mondo ma potrebbe presto essere superato d

Energia dal moto ondoso: perchè è rimasta indietro?

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Tra le energie rinnovabili l'energia del moto ondoso ha sempre suscitato molto interesse. Se l'energia eolica e solare sono decollate negli ultimi 10 anni lo si deve maggiormente ai costi che sono scesi rapidamente e  alla minaccia reale di un cambiamento climatico che ha reso evidente la necessità di passare dai combustibili fossili alle energie rinnovabili. Nel frattempo, numerosi studi hanno concluso che l' energia del moto ondoso - e, in misura minore, l'energia delle maree - potrebbe contribuire al quadro globale con enormi quantità di energia. Ma se l'industria ha fatto progressi, l'energia del moto ondoso ( wave power) è rimasta decenni indietro e tuttora si rendono necessari grandi quantità di denaro per la ricerca per poter tentare di recuperare. Non esistono ancora filiere di energia da moto ondoso su scala commerciale. Una installazione su piccola scala è stata operativa al largo delle coste del Portogallo nel 2008 e nel 2009. Qualcosa di più g

Sharp e Enel Green Power iniziano l'attività in cinque siti italiani

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Sharp Corporation e Enel Green Power annunciano che la loro joint venture (ESSE) di società a capitale misto stabilita nel luglio 2010 per IPP ( Intellectual Property Protection)  business, ha iniziato nuove operazioni alla fine di marzo 2012 negli impianti a energia solare in cinque luoghi in Italia con una capienza totale di 14.4 Mw. Queste cinque centrali solari a thin-film (nell'immagine) utilizzano moduli fotovoltaici prodotti da 3Sun S.r.l., una joint venture paritetica di Sharp, EGP, e ST Microelectronics istituita per la produzione integrata di celle solari a pellicola sottile, che ha iniziato ad operare nel dicembre 2011. La capacità totale installata di celle solari presso le cinque sedi è di circa 14,4 MW e la produzione di energia elettrica annuale è progettata per essere di 19,5 milioni di kWh, equivalente al consumo energetico annuo di circa 7.200 famiglie tipiche italiane. Ciò contribuirà a ridurre le emissioni annue di anidride carbonica di circa 10.000 ton

Il rame nel nostro futuro

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La britannica Rio Tinto e la canadese Ivanhoe Mines , in una joint venture, si sono tuffate in un'impresa colossale che riguarda lo sviluppo del deposito di rame e oro nel giacimento di Oyu Tolgoi , in Mongolia, il cui controllo è per un 66% della Ivanhoe Mines ma con un'importante partecipazione della stessa Rio Tinto.     Il restante 34% del giacimento fa capo allo Stato della Mongolia, il quale pero' ha un potere di veto sulle eventuali cessioni di quote del partner. La joint venture sulle miniere di rame tra Ivanhoe Mines e Rio Tinto in Mongolia ha una corrispondenza pari a circa 1 miliardo di dollari del valore di minerale. Oyu Tolgoi , una delle più grandi miniere del mondo, con circa 1.387.430 mila tonnellate di risorse, con il grande vantaggio di avere molto vicino il grande cliente cinese (la Cina resterà per sempre il futuro dei lavoratori delle miniere), ha il pregio di poter aumentare il prodotto interno lordo della Mongolia del 30 per cento, e ripo

Lo shopping di risorse naturali di Cina e Giappone continua...

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La fame di energia e di risorse naturali sta rendendo il villaggio globale più tumultuoso che mai, per cui si movimentano scambi, incontri, affari da fare soprattutto in qualche paese africano o in qualche ex stato dell'Urss, i quali hanno bisogno di vendere le loro risorse per ammodernarsi. A movimentare il grande business ci pensano soprattutto Cina e Giappone, che  stanno facendo affari d'oro,accordi e joint venture con coloro che detengono questi beni insostituibili e preziosi "cibi consumistici", necessari per far funzionare telefoni cellulari, batterie agli ioni di litio, tecnologie militari avanzate, tecnologie verdi... quindi anche tungsteno, ma soprattutto Ree , rare earth element, da cui dipendono turbine eoliche, lampadine a basso consumo energetico, fosfori verdi, laser, fibre ottiche, batterie per auto ibride, televisori a colori... Il Giappone, dopo aver firmato, attraverso JOGMEC (Japan Oil, Gas and Metals National Corporation ) un accordo con

REE: accordo tra aziende giapponesi e Kazakhstan

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Adesso che la Cina, il principale fornitore al mondo di metalli rari ( utilizzati ampiamente nell'industria automobilistica, nelle tecnologie militari avanzate, nelle tecnologie "verdi" e in gran parte nei telefoni cellulari e batterie agli ioni di litio ) , ha preso provvedimenti per limitare al resto del mondo le esportazioni di questi elementi strategici, c'è chi corre ai ripari, stipulando alleanze e accordi commerciali come fa il Giappone, per le cui industrie questi metalli sono fondamentali, che attraverso la JOGMEC (Japan Oil, Gas and Metals National Corporation ) ha firmato un accordo globale con una società statale mineraria del Kazakistan, sullo sviluppo dei metalli rari, tra cui tungsteno, in quel paese. Il memorandum d'intesa prevede un accordo in base al quale entrambi i paesi avranno in comune la ricerca di metalli rari nel Kazakhstan orientale, e la società giapponese riceverà informazioni sui depositi non sviluppati. I diritti minerar