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Il film su Lincoln ripara una svista sulla guerra di secessione americana

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Dopo 147 anni e cioè dalla fine della guerra civile americana che si ebbe dal 1861 al 1865 tra gli Stati dell'Unione (Nord) e diversi stati schiavisti del Sud che avevano dichiarato la loro secessione formando gli Stati Confederati d'America (Sud), finalmente lo stato del profondo sud americano, il Mississippi ha ratificato il divieto di schiavitù. Il Mississippi fu l'ultimo stato a ratificare l'emendamento 13 della Costituzione degli Stati Uniti in un voto simbolico nel 1995. In un pasticcio burocratico, lo Stato ha omesso di notificare formalmente presso l'Office of the Federal Register ( l'ufficio del Registro federale) l'approvazione del provvedimento del 1865 che vietava la schiavitù negli Stati Uniti Tutto questo è accaduto solo perché un professore, Ranjan Batra, professore associato presso l'University of Mississippi Medical Centre, nell'andare a vedere il film di Lincoln, appena uscito nelle sale cinematografiche, spinto dalla sua cu

Indiani d'America: maxi-risarcimento per lo spreco delle risorse delle loro terre

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Una tribù indiana contro l'Amministrazione di Washington. Sebbene le amministrazioni Bush e Clinton abbiano combattuto la querela, il governo degli Stati Uniti dovrà pagare agli indiani d'America 3,4 miliardi di dollari a mo' di risarcimento, dopo una lunga causa civile sulla cattiva gestione del denaro del governo sui territori indiani. Il giudice federale Thomas Hogan, ha confermato le ragioni di una pellerossa, Elouise Cobell , di 65 anni, membro della tribù dei Blackfeet del Montana, che guida da 15 anni una class action (causa collettiva) contro il Dipartimento degli Affari indiani, accusato di sprecare sistematicamente da oltre un secolo le risorse naturali di proprietà dei nativi (petrolio, minerali, legno o  pascolo...) . "L'accordo non è perfetto ," sostiene Elouise Cobell : " Non credo che compensa tutti i danni subiti, ma penso che sia giusto ed è ragionevole." Una parte dell'indennizzo andrà in borse di studio per studenti

Al Gore: l'etanolo di prima generazione è stato un errore.

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L'etanolo di prima generazione è stato un errore.  Questo è quanto ha detto l'ex vice presidente americano Al Gore ad Atene, in una recente conferenza sul l'energia verde, sponsorizzata da Marfin Popular Bank , rammaricandosi della sua posizione sull'etanolo, presa quando era in carica, sugli incentivi per produrre combustibili dal frumento.   Difatti, le agevolazioni fiscali per i carburanti alternativi di prima generazione, come l'etanolo di mais non hanno funzionato, in quanto i  rapporti di conversione energetica si sono rivelati molto esigui. Non è stata una buona politica , ha detto il premio Nobel .   Ora Gore sostiene le cosiddette tecnologie di seconda generazione che non fanno concorrenza agli alimenti - usando le fonti residue o non-alimentari dell'azienda agricola quali lo switchgrass ( Panicum virgatum : un'erba delle stagioni calde della famiglia delle graminacee  e una delle specie dominanti delle praterie di erba alta in &

California: non passa la Proposition 23

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La Proposition 23 , la misura che vuole sospendere il Global Warming Solutions Act of 2006 (AB 32 ), l'atto  approvato dalla California State Legislature e firmato da Arnold Schwarzenegger , simbolo della legislazione californiana sull'energia pulita e una delle leggi più ambiziose del mondo per combattere il global warming ... è sopravissuto ieri alla sfida in America .  La stragrande maggioranza degli elettori, sebbene toccati dalla disoccupazione e dal declino economico, è stata capace di difendere il tentativo di chi vuole distruggere l'ambiente, respingendo al mittente, cioè alle compagnie petrolifere che hanno sostenuto la Proposition 23 , e che vedevano in esso uno degli obiettivi principali delle elezioni, provvedimento che avrebbe messo i bastoni alle ruote allo sviluppo delle energia rinnovabili. La sconfitta della Proposition 23 ha segnato una grande vittoria per investitori della Silicon Valley , che hanno versato milioni di dollari in difesa della Ca

Stati Uniti: la prima legge sul clima

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L’Ame­rica di Barak Obama svolta pagina e dà il via a una rivoluzione, che affronta il problema del global warming , cambiando il modo in cui la prima econo­mia del mondo produce e usa energia. "Un passo coraggioso e ne­cessario, che contiene la pro­messa di creare una nuova in­dustria e milioni di posti di la­voro", ha detto il presidente Obama, ricordando che la leg­ge, se approvata dalla Camera Alta, "renderà finalmente l’energia pulita la forma più conveniente di energia". L’ American Clean Energy and Security Act pone l’obietti­vo di ridurre del 17% entro il 2020 (usando come base i valo­ri del 2005 ) le emissioni di Co2 nell’atmosfera. Al suo centro è un meccanismo di « cap and trade », che fissa il tetto globale dei gas serra consentiti, ma consente a industrie, centrali e altri operatori di comprare e vendere i cosiddetti « permessi d’inquinamento ». Un numero limitato di questi ultimi verrà istituito dal governo e in parte distribuito gratuitamente in b