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Visualizzazione dei post con l'etichetta libia

Acqua e pace in Medio Oriente 3

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Karun river Con questa terza parte concludiamo questo interessante articolo di M. Reza Behnam estrapolato da  registerguard.com . Da come si può capire il problema dell'acqua è basilare per la pace in Medio Oriente ma in ogni dove, anche nel condominio nel quale abitiamo...  Acqua e pace in Medio Oriente Acqua e pace in Medio Oriente 2 Le dighe iraniane - oltre 600 - hanno tutte la potenzialità d'innescare una discordia transfrontaliera. Progetti come il Daryan, una mega-diga sul fiume Sirwan, un affluente del Tigri, ridurranno del 60 per cento l'approvvigionamento idrico alla regione irachena del Kurdistan. Il governo iraniano sta iniziando a rendersi conto che la scadente pianificazione e gli anni di siccità hanno reso come inutili molte dighe, oltre ad aver danneggiato l'ambiente circostante.  Il Khuzestan, ad esempio, una provincia iraniana ricca di petrolio al confine con l'Iraq, è letteralmente diventata una landa desolata. L'approvvigion

Oltre il 2000: sta ritornando la schiavitù?

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In questi giorni che precedono il Natale, le notizie che dominano le reti televisive globali sono il ritorno della schiavitù in Libia. Circa 300 migranti sono stati salvati nel fine settimana e sono arrivati nel porto italiano di Pozzallo dopo essere stati prelevati da piccoli gommoni al largo della costa libica. I medici che lavorano a bordo della nave SOS Mediterranee Aquarius hanno detto che molti migranti hanno raccontato, prima del loro passaggio in Italia, storie di violenze e torture da parte dei negrieri che approfittano di questa massiccia emigrazione, in particolare verso l'Italia, per rimpinguare le loro tasche. Il migrante nigeriano Nwankwo Johnson ha dichiarato di essere stato venduto più volte a bande armate in Libia e trattato come un animale prima che venisse imbarcato su un gommone che è stata soccorso e salvato da un'organizzazione umanitaria. Le coste occidentali della Libia sono il principale punto di partenza per i migranti provenienti principalme

I sicari dell'economia al servizio delle grandi corporation

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Prima erano le organizzazioni religiose a guidare il mondo, poi i governi, ora è il momento delle grandi Corporation. Controllano gli affari di tutto il mondo, hanno relazioni con i cinesi, i taiwanesi, i palestinesi, pakistani, indiani... non importa chi siano o no i politici o cosa fanno. Queste grandi corporation vogliono risorse e mercati e faranno di tutto per controllarli. Le origini del debito in molti paesi dell'Africa risale al colonialismo. Quelli che hanno loro prestato denaro sono gli stessi che l'hanno poi colonizzati, sono gli stessi che gestivano gli stati e le economie e di mezzo, ahimè, ci sono la Banca Mondiale e il Fondo Monetario internazionale . Indebitarsi per certi paesi equivaleva a fallire perchè coi tassi d'interesse che dovevano rimborsare alle istituzioni bancarie non sarebbe stato possibile pagare nemmeno gli stipendi agli statali. D'altronde, per gli economisti, non è mai accaduto che un paese si sia sviluppato con i soldi del FMI o del

Sangue libico

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Giovani libici, che siano berberi delle montagne, islamici, ragazzi di città poco importa, purchè riescano a sconfiggere il male che sta logorando un Paese che si avviava lentamente ad essere moderno ma che un tiranno crudele, malvagio, vanaglorioso come pochi ce ne sono stati nella storia dell'umanità, sta conducendo inesorabilmente alla rovina totale. Migliaia di giovani che hanno dato la vita per stanare questo serpente il cui unico scopo è quello di mantenersi in vita mandando avanti i suoi uomini utilizzando il denaro che ha accumulato in più di 40 anni di potere. Un uomo che definire tale è un azzardo, abituato a servirsi delle vite altrui come fossero soldati giocattoli, disprezzandoli finanche, specie se sono di colore. Un uomo avido, vanesio, amante delle vita e dei bagordi che si è sempre creduto un Dio in terra e che merita una fine, per quanto nei canoni della giustiza, miserevole.  Peccato però che sinora, anche se i ribelli libici hanno invaso la roccaforte di Muamm

2011: cos'altro deve accadere?

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Accidenti, chi l'avrebbe mai detto che i primi 4 mesi dell'anno corrente sarebbero stati da brivido! Lo si era detto proprio in questo blog nel post " 2011 , un anno tutto da svelare "! Dopo il terrificante terremoto e tsunami che ha messo in ginocchio il Giappone, e il conseguenziale problema radioattivo scaturito dal danno subito della centrale nucleare di Fukushima; dopo l'operazione "Odyssey Dawn ", dove , portaerei, sommergibili, fregate, pattugliatori, caccia eurofighter typhoon F2 , tornado, rafale, mirage, aerei radar Awacs  con il sostanziale aiuto iniziale di missili tomahawk lanciati dal mare, hanno sconvolto il territorio libico causando, inevitabilmente, la morte di civili; dopo la Beatificazione di papa Giovanni Paolo II (a cui è dedicata questa canzone), giunta in tempi brevissimi al pari di San Francesco d'Assisi; dopo i tremendi uragani americani, quelli scuri che si formano a forma d'imbuto, che negli USA non si vedevano da

Europa: migranti, guerra, energia e un tavolino?

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Per Berlino , i permessi di soggiorno temporanei che l'Italia intende concedere agli immigrati in arrivo dal Nord Africa, violano lo spirito di Schengen ed è per questo motivo che si oppone alla libera circolazione dei tunisini nel suo territorio. Poi ricorda al Bel Paese che quando cadde il muro di Berlin o vi un un afflusso di migranti in Germania di gran lunga superiore a quello che sta vivendo ora l'Italia. Che singolari incongruenze storiche accadono! E pensare che nel 1938 Hitler scatenò la II guerra mondiale , dapprima annettendo i territori dove si trovavano forti minoranze tedesche in Austria, poi intimando alla Cecoslovacchia di consegnargli la regione dei Sudeti , dove viveva una forte minoranza tedesca, per poi invadere tutto il paese, e in seguito, grazie ad uno scellerato patto di non aggressione con la Russia di Stalin, occupando Danzica, in Polonia. Così dopo la Francia, anche la Germania, il cuore dell'Europa Unita, si mette di traverso ai proget

Light sweet, il petrolio libico

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Il light sweet crude oil è un petrolio considerato "dolce"se contiene meno dello 0,5% di zolfo, rispetto al più alto livello di zolfo nel petrolio greggio; esso contiene solo piccole quantità di solfuro di idrogeno e anidride carbonica . L'alta qualità lo rende quindi molto pregiato, ed è comunemente utilizzato per essere trasformato in benzina ed ha una forte domanda, in particolare nei paesi industrializzati. Ebbene, il petrolio libico è " light sweet ", un greggio dolce, senza zolfo, di ottima qualità, con ottima resa per i carburanti tanto che per produrlo sono state tarate le raffinerie in un certo modo. La Libia, alla stregua di Nigeria, Algeria, Kazakhstan e UK-Brent, produce un petrolio di ottima qualita' povero di zolfo ("light, sweet crude"), che permette in altri termini di ottenere piu' benzina e gasolio per unita' raffinata. Come è stato detto qualche sera fa a TGZERO , esso permette una raffinazione meno complessa e la L

L'operazione in Libia in principio si chiamava...

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In principio si chiamava South Mistral , poi i francesi l'hanno chiamata Harmattan , mentre gli inglesi preferivano Ellamy . Finchè è stato deciso dal Pentagono di chiamarla Odissey Dawn , però in una coalizione con la leadership francese , ovviamente, non è vista di buon occhio da Italia, Turchia, la quale si è offerta come mediatore per raggiungere il prima possibile un cessate il fuoco tra le parti in Libia , e Germania, che ha preferito addirittura tirarsi fuori.  La si è voluta allora far diventare una operazione umanitaria ( ??? ) più corposa, senza padri padroni, e adesso si è deciso che tutte le operazioni saranno sotto un'unica bandiera, quella della Nato , il che garantisce un quadro chiaro, più definito, più collaudato, garantendo quindi efficienza e trasparenza nelle operazioni.  La Nato quindi farà rispettare la risoluzione Onu 1973 , che si prefigge di proteggere i civili e li proteggerà attraverso l'embargo sulle armi, da far rispettare via mare (comp

"Odyssey Dawn": un intervento militare troppo precipitoso

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Scattata alle ore 17: 45 del giorno 19 marzo l'operazione " Odyssey Dawn ", che secondo il Pentagono dovrebbe aver ridotto significativamente la capacità contraerea del regime libico, la cui reazione nella notte è stata rabbiosa ma inefficace, contro il potenziale di fuoco della coalizione. Alle ore 15 il cielo di Bengasi viene sorvolato da aerei da ricognizione francesi, che colpiscono 4 mezzi blindati libici e la città comincia a sperare. A disposizione delle operazioni c'è anche il sistema di monitoraggio ambientale italiano, COSMO-SkyMed , per l'osservazione iperspettrale della terra, che integrano le osservazioni radar con osservazioni nell'infrarosso visibile e ultravioletto. Nel giro di poche ore partono i primi attacchi dei jet francesi e subito dopo, dai cieli e dal mare, si scatena l'inferno. Vengono sparati 118 missili cruise di lungo raggio, i tomahawk, che coi loro bagliori luccicanti hanno illuminato la notte libica e colpito almeno 2

Nord Africa e Golfo: là dove eravamo rimasti...

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Così, mentre il mondo segue trepidante quello che accade in Giappone , dove un forte terremoto, seguito da un mostruoso tsunami e dalla paura di contaminazione radioattiva, per via dei gravi danni riportati dalla centrale nucleare di Fukushima, ha sconvolto la vita di centinaia di migliaia di persone, e dirottato, inevitabilmente, l'interesse generale... là dove eravamo rimasti , tutti a seguire le vicende riguardanti il desiderio di democrazia nei paesi del nord Africa e del mondo arabo, il rais libico Gheddafi guadagnando terreno nella rivolta in corso nel suo paese, in una delle sue tante infauste decisioni, fa bombardare dai suoi caccia la città d i Ajdabiya , a sud di Bengasi . Mentre i ribelli scorrazzano coi loro Pickup sgangherati e armati di mitragliatrici per le strade sabbiose, aspettando la no-fly zone che non arriva, l'offensiva dell'oro nero diventa ora marcia su Bengasi, capitale della rivolta, dove le truppe del colonnello, abbandonato assieme alla su

L'alba del nuovo impero - 4

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Quanto sta accadendo in Nord Africa, ma anche nel Medio Oriente e nella penisola arabica, dove la rivolta del popolo ha infiammato le piazze e le strade di molte capitali, è senza dubbio una vicenda epocale di proporzioni  gigantesche che, per la sua imprevedibilità, ha spiazzato l'intera comunità mondiale, oltre che il sottoscritto blogger, impegnato nella stesura de "L'alba del nuovo impero ", da cui però prende spunto per farne, almeno nella prima parte del presente post, il prologo ideale a tutto il discorso che si sta facendo da un po' di tempo. Questa rivolta dei poveri che chiedono dignità e pane, è nata in Tunisia nel momento in cui un giovane ambulante, che vendeva frutta e verdura per le strade col  suo carrettino, si è trovato a dover discutere con dei zelanti tutori dell'ordine, i quali servendosi di regolamenti, multe e vessazioni lo hanno condotto a compiere l'estremo sacrificio, appiccandosi fuoco con  la benzina e morendo così tra atroc

Libia: almeno questo, noi italiani sappiamo farlo bene!

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Mentre gli USA tentennano nell'applicare la " no fly zone ", anche perchè bisognerebbe neutralizzare l'artiglieria antiaerea libica - e questo varrebbe già come un'azione militare, c'è il timore di far sprofondare la Libia nel caos trasformandola in una gigantesca Somalia.  Da Il Cairo i ministri degli esteri della Lega Araba avvertono che nessun intervento straniero sarà tollerato ma si potrebbe applicare una zona d'intermediazione aerea in Libia assieme all' Unione africana. Intanto navi da guerra di vari paesi occidentali si dirigono verso la Libia. Tra esse, 3 navi americane, il  cacciatorpediniere USS Barry , attualmente nella parte sud occidentale del Mediterraneo, e le navi d'assalto anfibio degli Stati Uniti  la USS Kearsarge (nell'immagine) e la [USS] Ponce che hanno raggiunto il Mediterraneo attraverso il Canale di Suez per posizionarsi al largo delle coste libiche - compresa la sua capitale , Tripoli.   Più di 200 anni

Libia: che sarà dopo?

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Pazzesco, inumano, orribile, mostruoso quello che sta accadendo a due passi da noi.   Purtroppo la mancanza di giornalisti rendono le notizie che giungono dalla Libia discordanti e contraddittorie, ma se sono vere quelle che filtrano da più parti, la situazione è del tutto fuori controllo. Si parla di gente dilaniata, senza braccia, senza gambe, senza torace giunta negli ospedali per farsi curare e fatta poi a pezzi dai feroci mercenari provenienti dall'area subsahariana armati di machete, che hanno messo in mostra "l'inferno sulla terra".   Si parla di 10mila morti e di fosse comuni sulla spiaggia di Tripoli, lo documentano alcune immagini raccappriccianti che i telegiornali lasciano scorrere sullo schermo... Insomma, una situazione esplosiva di un mondo che sta aprendo gli occhi con il miraggio d'una vita migliore -si spera - che dovrebbe creare grande preoccupazione alla Comunità mondiale, specialmente a quella europea, divisa dall'area febbricitant

Libia: allarme nel Mediterraneo?

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Sulla tremenda questione libica, che fa capire quanto complicata sia diventata l'area mediterranea, l'Alto Commissario Onu per i diritti umani ha chiesto un'inchiesta internazionale sulla repressione contro i manifestanti antigovernativi, fatta con attacchi sistematici su larga scala che possono equivalere a crimini contro l'umanità. Secondo le notizie il regime, coi suoi battaglioni della sicurezza, controlla ormai solo Tripoli, dove sembra si stiano usando armi pesanti per reprimere le proteste, mentre ad oriente, in Cirenaica, tra Bengasi e Tobruk, la parte tradizionalmente meno favorevole nei confronti di Gheddafi, ma sino all'altro giorno obbediente, spira un vento tribale e sembra avviarsi a diventare una provincia autonoma. Qui si è vicini  all'Egitto, l'altra grande nazione araba su cui si è abbattuto il vento (man mano diventato uragano) dei Gelsomini. Probabilmente è la parte più esposta alle infiltrazioni dell'estremismo islamico, anche maga

Maledetto oro nero

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Dilaga nell'area mediterranea e nel Medio Oriente l'insurrezione dei popoli contro storici regimi autoritari e dittatoriali: dalla Tunisia all'Egitto, dall'Algeria allo Yemen, dal Bahrain alla Libia, dove l'inossidabile "regno" di Gheddafi sta traballando paurosamente.  Proprio in Libia , in particolare a Bengasi in Cirenaica, seconda città del paese, la rivolta sta degenerando. Tantissimi morti, ospedali pieni, un bagno di sangue anche ad opera di crudeli mercenari di colore provenienti dal sud, oltre il deserto, che sparano all'impazzata per le strade e dai tetti dei palazzi di Bengasi e nelle zone costiere. Le immagini in gran parte rubate coi telefonini e affidate a Internet che riescono ad emergere dalla morsa della censura sul bagno di sangue tra i manifestanti in Libia, mostrano l'efferatezza degli scontri e della carneficina tuttora in atto.  In queste ore, in cui si vocifera che il colonello Gheddafi abbia già lasciato il Paese per il

Trivellazioni della British Petroelum nel Mediterraneo ? Mmh...

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Tra qualche settimana prenderanno il via 5 trivellazioni al largo delle coste libiche, a poche centinaia di chilometri dalla Sicilia, da parte della British Petroleum nel Golfo della Sirte , a circa 1700 metri in profondità, poco più della Deepwater Horizon , la piattaforma petrolifera al largo della Louisiana, da cui ha avuto origine il più grave disastro ambientale nella marea nera . Ovviamente, la presenza nel cagionevole Mediterraneo di pozzi estrattivi della BP collocati di fronte alle coste siciliane e alle isole di Lampedusa e Pantelleria , diviene preoccupante. Ma com'è lo stato delle trivellazioni in Italia, chiede il cronista del TGuno al direttore generale del Ministero dello Sviluppo ? Italia Nostra , l'associazione nazionale per la tutela del patrimonio storico, artistico e naturale della nazione parla di 95 permessi per nuove trivellazioni di cui 25 a mare. In Italia per le trivellazioni l'iter è ancora lungo. Quelle attuali , non sono a