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Visualizzazione dei post con l'etichetta oceani

Il pesce della sabbia è in pericolo

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  Lo sforzo senza precedenti per salvare uno dei pesci più minacciati d'Africa Il pesce delle sabbie (sandfish) si riproduce solo in pochi punti isolati nella provincia del Capo Occidentale. Ora è in corso un grande sforzo di salvataggio per salvarlo. Quando inizia l'inverno in Sud Africa, la stagione secca finisce e le piogge tornano nella provincia del Capo Occidentale. I lavaggi secchi tornano ad essere ruscelli. Fioriscono i fiori di campo. E intorno ad agosto, il sandfish Clanwilliam si precipita a monte per deporre le uova in massa. O meglio, è quello che facevano. Questi pesci argentati a forma di siluro, che prendono il nome da una città della zona, erano un tempo così numerosi in questo angolo sud-occidentale del paese che i loro pellegrinaggi riproduttivi agitavano gli affluenti del Doring, un importante corso d'acqua che nasce nell'interno prima di sfociare nelle montagne del Capo. " C'erano così tanti pesci sabbia che avrebbero fatto un'onda&quo

L'industria mineraria preme per avere accesso ai fondali sottomarini dell'isola di Nauru

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La silenziosa guerra per realizzare miniere sul fondo degli oceani La prima partita si gioca sull'isola di Nauru. L'industria mineraria preme per avere accesso ai fondali sottomarini, mentre la scienza chiede una moratoria per non distruggere habitat naturali. Se vi chiedessero a bruciapelo cosa sia Nauru probabilmente non sapreste come rispondere. Eppure questo minuscolo stato micronesiano potrebbe aver aperto le porte a una rivoluzione che rischia di essere ricordata a lungo: l’inizio dello sfruttamento minerario dei fondali oceanici. Una nuova frontiera propugnata da alcuni come il futuro della tecnologia e dell’economia green, e considerata da altri, invece, come un pericoloso salto nel buio, che rischia di distruggere alcuni degli ultimi ecosistemi incontaminati (o quasi) del nostro pianeta. Di questa seconda opinione è l’Iucn, o International union for the conservation of nature, che nel corso del suo congresso annuale tenutosi a Marsiglia ha appena votato una risoluzione

Gli oceani stanno esaurendo l'ossigeno. Campanello di allarme al COP25 di Madrid

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Cambiamenti climatici: gli oceani stanno esaurendo l'ossigeno all'aumentare della temperatura I cambiamenti climatici e l'inquinamento dei nutrienti stanno spingendo l'ossigeno dai nostri oceani e minacciano molte specie di pesci. Questa è la conclusione del più grande studio del suo genere, intrapreso dal gruppo di conservazione IUCN. Circa 700 siti oceanici soffrono ora di bassi livelli di ossigeno, rispetto ai 45 degli anni '60. I ricercatori affermano che l'esaurimento sta minacciando le specie tra cui il tonno, il marlin e gli squali. La minaccia negli oceani dovuta al deflusso dei nutrienti di sostanze chimiche come azoto e fosforo provenienti da allevamenti e industrie è nota da tempo per avere un impatto sui livelli di ossigeno nelle acque del mare e rimane tuttora il fattore principale, soprattutto più vicino alle coste. Tuttavia, negli ultimi anni la minaccia dei cambiamenti climatici è aumentata. Man mano che viene r

Ieri giornata mondiale degli oceani contro la plastica...

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Ieri giornata mondiale degli oceani contro la plastica... Ne abbiamo parlato nel racconto "l'amuleto della libertà" sulla scritta in alto o a lato. A quanto da allora, circa 10 anni fa, sul problema della plastica negli Oceani non sono stati fatti grandi progressi. Be' eccovi il passaggio del racconto che vi propongo. Il resto della giornata si svolse in aula in un'interessante incontro con il ritrovato professor Echos. Non accadeva da mesi e molti dei giovani non avevano mai avuto modo d’incontrarlo. Il che fu per lui un'occasione da non perdere per intavolare subito con loro un argomento scottante.   « Come credo alcuni di voi già sappiano, di recente è stato scoperto qualcosa che può essere definito benissimo come il settimo continente della Terra.» esordì spostando lentamente lo sguardo sui presenti che si erano accomodati ai tavolini.  «Il settimo continente!? E dove si trova?» domandò eccitato Larry dalla terza fila.  «E' stato locali

L'amuleto della libertà 4 - racconto sul web

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PARTE PRECEDENTE L'indomani incontrandosi in refettorio di buon'ora, tutti i commenti vertevano sullo stesso argomento. Sebbene si fossero tranquillizzati per il ritorno del professore, gli studenti si ritrovarono concordi nel giudicare Yakima da loro studiato, visionato e radiografato la sera precedente, una creatura non comune.  A molti non era passato inosservato che sotto quella montagna di nervi e muscoli potesse celarsi una persona dal temperamento mite e con una carica interiore straordinaria. Il fatto di essere poi un tipo taciturno ma vigile e accorto allo stesso tempo, fu motivo di un ulteriore apprezzamento.  Tuttavia, il fulcro centrale del loro discorrere protrattasi per buona parte della notte, era racchiuso in quella sorta di mistero che aleggiava attorno all'amuleto che egli portava celato sotto la camicia.  « Per me deve essere fatto con l'ossidiana nera » suggerì Margaret che teneva a casa un talismano a forma di Buddha dello stesso materiale