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Animali marini muoiono in Perù: colpa di El Nino?

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Centinaia di uccelli e delfini sono stati trovati morti lungo la costa del Perù, ed ora i funzionari del governo sono in cerca delle cause. Le morti di massa hanno avuto luogo sullo sfondo del riscaldamento oceanico nella regione. Almeno 1.200 uccelli, soprattutto pellicani, sono stati trovati morti nelle ultime settimane lungo un tratto di costa del Pacifico nel nord del Perù. Nella stessa zona, negli ultimi mesi sono stati visti morìire anche circa 800 delfini. I funzionari hanno raccomandato alle persone di tenersi lontane dalle spiagge. Secondo il ministero dell'agricoltura, test preliminari su alcuni pellicani morti indicano nella malnutrizione una delle cause. " Stiamo partendo dall'ipotesi che è perché gli uccelli sono giovani e sono incapaci di trovare cibo a sufficienza per se stessi, e anche perché la temperatura del mare è aumentata e le acciughe si sono spostate altrove, " ha detto a Reuters il vice ministro dell'Agricoltura Juan Rhei

Golfo del Messico: si teme il peggio

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I più importanti scienziati russi hanno informato il loro presidente che si aspettano della pioggia tossica dalla fuoriuscita di petrolio nel Golfo del Messico che può distruggere la costa orientale degli Stati Uniti. Inoltre credono che l'uso di un agente chimico di dispersione sul luogo dell'incidente da parte della Bp, in realtà stia nascondendo la gravità dell'accaduto.  Un rapporto terribile preparato per il presidente Medvedev dal Ministero russo delle risorse naturali, allarma  che il petrolio della British Petroleum e la fuga di gas nel Golfo del Messico, sta per diventare la più grave catastrofe ambientale in tutta la storia umana minacciando tutta la metà orientale del continente nord americano con la "distruzione totale". Gli scienziati russi basano la loro valutazione apocalittica di distruzione, a causa dell'uso, da parte della BP, di milioni di galloni di un agente chimico di dispersione conosciuto come Corexit 9500 che sta pompando direttamente

Giornata mondiale dell'ambiente 2010: un occhio puntato sul Golfo del Messico

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Oggi nella giornata mondiale dell'ambiente, tutta l'attenzione è puntata sul Golfo del Messico, dove lo stesso Presidente degli Stati Uniti Obama, che la sta trascorrendo tra i pescatori della Louisiana rovinati dalla marea nera, ammette che quanto è accaduto è un vero disastro.  Tuttavia, sembra che la compagnia petrolifera Bp sia riuscita, almeno per ora, a chiudere la falla del pozzo maledetto e a convogliare 1000 barili di petrolio al giorno in superficie. Molto poco rispetto ai 20mila barili che dal 20 aprile, dopo l'esplosione della piattaforma Deepwater Horizon, si sono riversati nelle acque del Golfo... ma meglio di niente. Intanto sembra che il capo della Bp Tony Hayward, che secondo i bookmaker a breve perderà il posto, non si occupera' piu' direttamente della marea nera, in quanto la Bp ha deciso di affidare la gestione delle operazioni Usa al manager americano Bob Dudley. Tra le acque scure e oleose del Golfo gli uccelli agitano freneticamente le a