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Visualizzazione dei post con l'etichetta pesca

C'è il rischio di non mangiare più il krill pescato nell'Oceano Antartico...

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Il rischio di non mangiare più il krill  da cui si estrae l'olio di pesce  pescato n ell'Oceano Antartico,  è al centro del problema alimentare causato dai cambiamenti climatici, che uno studio sta prendendo in grande considerazione.  Pubblicato su   Frontiers in Marine Science   lo studio ha importanti implicazioni non solo per la rete alimentare locale, ma per la più grande attività di pesca commerciale nell'Oceano Antartico: l'industria dell'olio di pesce in forte espansione da 2 miliardi di dollari, venduta come integratori di Omega-3 dai giganti della vendita al dettaglio. Nel cuore del loro habitat antartico, si prevede che le popolazioni di krill   diminuiranno di circa il 30% in questo secolo a causa degli effetti negativi diffusi dei cambiamenti climatici causati dall'uomo. Tuttavia, in una nuova ricerca dell'Università del Colorado, questi effetti su questa piccola ma significativa specie saranno in gran parte indistinguibili dalla variabilità natu

Geoingegneria climatica? Meglio che l'uomo non ci metta mano.

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Mentre la crisi climatica continua a peggiorare nonostante gli avvertimenti degli esperti, nei dialoghi internazionali sta emergendo una nuova soluzione potenziale. La geoingegneria o ingegneria del clima (geoengineering) , che consiste nell'intervento pianificato nel clima terrestre con l'intenzione di moderare gli effetti indesiderati del riscaldamento globale. Alcuni scienziati vorrebbero che ci astenessimo dall'usare il termine geoingegneria e dall'uso "intervento sul clima", in quanto la geoingegneria è un termine confuso, perché "geo" si riferisce alla terra, non precisamente al clima, e l'ingegneria è qualcosa che facciamo con sistemi che possiamo controllare, ma non un sistema che non possiamo controllare, in quanto intricato come il clima. I cambiamenti climatici regionali hanno conseguenze globali. Ad esempio, la diga delle Tre Gole sul fiume Yangtze in Cina, sembra far cadere le temperature nella sua valle, riducendo le prec

La Blue economy in India e nello Sri Lanka

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Sottolineando criticamente l'ambizioso programma di punta del governo dell'Unione indiana " Sagar Mala projec t", un concetto di sviluppo a base oceanica, tanto voluto dall'attuale Primo Ministro indiano Modi, orientato a modernizzare i porti dell'India in modo da potenziare lo sviluppo portuale e sviluppare le coste per contribuire alla crescita del Paese, il WFFP ( World Forum for Fisher People ) sta intensificando la sua lotta contro la pesca distruttiva, l'inquinamento, gli effetti del cambiamento climatico, presumibilmente dovuti alla diluizione delle leggi ambientali nel paese. Il WFFP, un organismo composto da membri di organizzazioni provenienti da 50 paesi, terrà la sua settima assemblea generale a Delhi dal 15 al 21 novembre per discutere dello stato delle attività della pesca in ciascun paese e delle azioni strategiche, afferma il  National Fish Workers Forum. Uno dei principali programmi dell'assemblea generale sarà quello

L'ultimo oceano: il regno del pinguino

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Finalmente il simpatico pinguino avrà il suo il suo regno personale nell'estremo sud del pianeta, in Antartide, assieme ad altri 10mila specie animali: foche, balene, uccelli marini, calamari giganti, merluzzi australiani che possono spaziare in 1550 mila km quadrati incontaminati nel mare di Ross, un'area  grande come metà della vecchia Europa. Per i prossimi 35 anni questo enorme parco marino dovrebbe essere preservato e protetto. Con buona pace di paesi quali Giappone, Norvegia e Islanda, in questo angolo di mondo delimitato dal mare di Ross sarà interdetta la pesca e ogni forma di navigazione sconsiderata.  Dopo 5 estenuanti anni di dibattiti, negoziati e veti di Russia e Cina poi superati, ventiquattro paesi e l'UE hanno concordato di creare il più grande parco marino del mondo nell'Oceano Antartico. L'accordo è stato raggiunto ad Hobart , in Tasmania. La  Conservation of Antarctic Marine Living Resources ha detto che il milione e mezzo di km quadrati d

Blue economy nell'Oceano Indiano

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All'inizio di questo mese 21 diverse economie, facenti parte dello IORA (Indian Ocean Rim Association) , hanno firmato un patto per promuovere la Blue Economy nell'Oceano Indiano. La Blue Economy offre un modello di sviluppo basato sugli oceani, piuttosto che sulla terra, ed è più adatto alle sfide e alle opportunità delle economie dell' Indian Ocean Rim Association .  Sottolinea il ruolo della biodiversità e degli ecosistemi marini nel sostegno dell'attività economica per migliorare la sicurezza alimentare. La Conferenza si è svolta nelle isole Mauritius. Tra gli stati membri dello IORA appaiono grandi nazioni come India, Australia, Indonesia e Sud Africa, così come piccoli paesi insulari. Si tratta di un raggruppamento in cui l'India è membro e la Cina è un osservatore, in un momento in cui il Paese del dragone sta compiendo strenui sforzi al fine di diffondere la sua influenza regionale. In qualità di membro fondatore della IORA istituito nel 1997,

Blue economy: il piano decennale australiano

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Dopo il gran caldo di quest'ultimo periodo, che pare sia stato il più caldo degli ultimi 100 e passa anni, il sottoscritto ha l'esigenza di farsi un tuffo nelle acque blu del mare, ma dato l'impossibilità di realizzare questo bisogno, si acconterà di trattare un argomento che porta il pensiero a "rinfrescarsi un poco". E la Blue Economy , la quale nasce come un progetto per trovare 100 delle migliori tecnologie ispirate dalla Natura , che possano influenzare le economie di un mondo più sostenibile , mi sembra l'argomento adatto per il caso odierno. Si, parliamo di blue economy in Australia, il cui ministero competente ha lanciato un piano decennale per gli investimenti e la ricerca. " Il settore marino dell'Australia, che ha già un contributo significativo per l'economia della nazione, ha il potenziale per offrire ancora una maggiore ricchezza economica attraverso la crescita dell'offshore oil and gas production, delle fonti di energ

Il valore stratosferico degli oceani nel contesto mondiale

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Gli oceani coprono circa il 71 per cento della superficie terrestre e il loro valore è incalcolabile sia per il pianeta che per l'umanità. Essi sono una risorsa naturale vitale, complessa e totalizzante che va dalle risorse alimentari, fondamentali in molte parti del mondo, all'energia rinnovabile, e come potenziale serbatoio di approvvigionamento idrico. Inoltre, molte zone ancora inesplorate lungo il fondale marino, potrebbero contenere riserve sfruttabili di minerali, petrolio e gas naturale, risorse necessarie per tenere il passo con la domanda in costante aumento dell'umanità. Ancora più importante, gli oceani globali sono le arterie vitali dell'economia mondiale con circa il 70 per cento del commercio marittimo mondiale e contribuiscono a proteggerci dai peggiori impatti dei cambiamenti climatici. Messo in un contesto internazionale, se l'oceano fosse un Paese sarebbe la settima più grande economia mondiale, posizionandosi tra il PIL (prodotto inte

"Our Ocean" la conferenza per salvare i mari del mondo

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Una quantità sorprendente della nostra immondizia finisce in mare. Potrà mai essere ripulito? Considerate questo : la quantità di spazzatura globale è destinata ad aumentare ogni anno per il resto del secolo. Senza alcun intervento, nel 2021 non avremo ancora raggiunto il picco del problema. Poiché la maggior parte dei detriti marini nasce sulla terra, per gli scienziati dell'Università della Georgia che studiano la questione, potrebbe significare il disastro per gli oceani, creando un pericolo ambientale dei più mostruosi che l'umanità possa sperimentare. Per questo motivo il Presidente degli Stati Uniti Obama ha dato poteri esecutivi al Segretario di Stato John Kerry , che oggi e domani affronterà la questione, di petto facendo della spazzatura marina uno dei principali temi nella conferenza "Our Ocean" , sperando, in tal modo, di inquadrare le sfide che ci attendono, compresi i cambiamenti climatici legati all'acidificazione degli oceani e la minaccia

La salute dei mari del mondo è buona

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Lo stato di salute del mare nel mondo è promosso con la sufficienza, raggiungendo un punteggio di 60 voti su cento. Questo il quadro del primo indice per la salute degli oceani (Ocean Health Index ).   Il nuovo sistema di valutazione tiene conto, oltre delle condizioni degli ecosistemi marini, anche dei benefici per l'uomo. Le dieci "materie d'esame": sono la pulizia delle acque, la biodiversità, la disponibilità di cibo e l'economia costiera, la possibilità di pesca artigianale, prodotti naturali, stoccaggio del carbonio, protezione costiera, mezzi di sussistenza e le economie costiere, turismo e tempo libero, i l senso del luogo . L'indice analizza le situazione di ogni Paese costiero del mondo dal punto di vista ecologico, sociale, economico e politico.   Tra i primi della classe ci sono le coste nordeuropee, come quelle tedesche, poi bene Canada, Australia e Giappone. Il miglior punteggio in assoluto è andato alle isole Jarvis, un atollo deser

Do not forget la Sardegna: terra bella e devastata

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Il suono delle bombe, missili e altre esplosioni; massicci attacchi dal mare sulla spiaggia; un'epidemia di tumori e malformazioni congenite; suolo, aria, cibo e acqua contaminati da metalli pesanti, carburanti di jet fuel e altri veleni; e segreti nazionali e aziendali che impediscono ai residenti di apprendere la verità: E' diventata una zona di guerra moderna?  No –  La Sardegna è vittima di produttori di armi, attività inquinanti militari e un sistema politico che si preoccupa  di potere e denaro ancor più della salute delle persone e dell'ambiente. La Sardegna è la seconda più grande isola del Mediterraneo – un paradiso con ricca fauna e belle spiagge. Alice Scanu, un ingegnere e attivista ambientale sardo ha detto, "noi siamo gente pacifica, quelle overe forse, ma molto accoglienti. Ecco come vorrei fossero ricordati i sardi, non come persone coinvolte in guerre e giochi di potere. " Nelle zone rurali ci sono pastori e agricoltori che producono forma

Benefici, minacce e soluzioni per i nostri oceani

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Gli oceani portano la maggior parte del commercio mondiale, sono una fonte importante di cibo e di occupazione e contribuiscono a regolare il clima del pianeta, ma sono minacciati da inquinamento, pesca eccessiva e riscaldamento globale. I governi e i commerci sono sempre più consapevoli del valore degli oceani, ma stanno lottando per affrontare le molte minacce che mettono in pericolo i mari intorno al globo. Per affrontare la questione la Banca Mondiale sta studiando una nuova alleanza globale. Di seguito sono riportati alcuni fatti circa gli oceani del mondo, le minacce che devono affrontare e alcune delle soluzioni emergenti. BENEFICI Per il World Economic Forum (WEF) gli oceani sono il bene più prezioso della Terra, e il loro "capitale naturale" è enorme, contribuendo con 70 miliardi di dollari annuali al PIL globale. Il valore degli oceani fornisce servizi ecosistemici pari a 38 miliardi di dollari all'anno. Ad esempio, l'80% del nostro ossigeno viene da

I macellai delle isole Faroer

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Oltre 236 balene , tra cui femmine in gravidanza e cuccioli attaccati ancora alle madri dal cordone ombelicale, sono state attirate in una piccola baia delle  Faroe Islands , regione autonoma ed extraeuropea della Danimarca, dove in un villaggio di pescatori, Klaksvik , è stata praticata la mattanza su un intero branco di balene, uccise una alla volta con ripetuti colpi alla testa.   Un'attivista di Sea Shepherd , Peter Hammarstedt ,infiltratosi da una settimana tra la popolazione locale, alla ricerca di fatti del genere per filmarli e sottoporre al giudizio del mondo, ha sentito la notizia di quanto stava accadendo a Klaksvík alla radio locale, così ha documentato lo spargimento di sangue al momento dell'arrivo.  Le stesse scene crudeli sulle balene si vedono da anni in Giappone, il quale però, a differenza delle Isole Faroer , è un Paese che si trova fuori dall' Unione Europea ... Fonte notizia e immagine: voxy.co.nz

Brasile: 500 pinguini alla deriva

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Brasile: 500 pinguini alla deriva per scarsità di cibo e per l'inquinamento Una eccezionale moria di pinguini di medie dimensioni è avvenuta sulle spiagge del litorale di Rio de Janeiro, dove sono stati trovati senza vita circa 500 esemplari. Si pensa siano morti di fame e di fatica. Le insolite temperature delle acque più fredde, hanno spinto al largo i pesci e i calamari, di cui i pinguini si cibano.    Per qualche motivo - forse a causa dell'inquinamento o dell'eccessiva pesca praticata che ha sradicato le fonti di cibo dei pinguini - a volte questi pinguini si perdono durante la migrazione a migliaia di chilometri dalla Terra del Fuoco a nord della Patagonia e in Antartide in cerca di cibo. Ma quei pinguini - qualche centinaio l'anno - quando giungono sulle coste normalmente sono vivi.  Negli ultimi tempi, con sempre maggiore frequenza, i pinguini di Magellano (allevamento nelle zone costiere di Argentina, Cile e delle Isole Falkland) , si spingono sulle cost

Stupefacente vita marina nel profondo dell'Artico

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Una spedizione marina del gruppo ambientalista Greenpeace ha rivelato una la scoperta di una stupefacente vita marina nei fondali dell' Oceano Artico .  L'equipaggio a bordo della nave Esperanza (nell'immagine) , ha navigato nelle acque a nord della Norvegia, Isole Svalbard per registrare dei filmati. Utilizzando sofisticate attrezzature, Gavin Newman, un fotografo subacqueo, ha potuto filmare rare immagini di anemoni, tunicati e coralli molli che sembrano prosperare alle dure temperature sotto zero.  Il team di Greenpeace si è recato sul luogo per esaminare delle ampie zone di sabbia e fango, nelle quali inaspettatamente, è stata trovata una quantità stupefacente di biodiversità sottomarina.  Newman ha fatto incetta d'immagini fino a 600 metri di profondità. Una telecamera allestita su un dispositivo controllato a distanza ha registrato sorprendenti e chiare immagini di coralli e pesci fino a 200 metri sotto il livello del mare. L'organizzazione ambientali

Accordo sull'Artico tra Norvegia e Russia

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Dopo circa 40 anni di negoziati, la Norvegia e la Russia hanno raggiunto un accordo sul confine marittimo del mare di Barents e sui diritti di sfruttamento della calotta polare.   " Questo è un giorno storico. Abbiamo raggiunto un importante passo avanti nella più importante questione in sospeso tra Norvegia e la Federazione russa" , ha detto il primo ministro norvegese Jens Stoltenberg. Le frontiere sul fondo del Mare di Barents e del Mar Glaciale Artico sono state a lungo motivo di contesa tra Mosca e Oslo. Nel 2007, un sottomarino russo ha piantato una bandiera sul fondo del mare Artico sotto al Polo Nord, mentre la guardia costiera norvegese ha regolarmente detenuto dei pescherecci russi. " Credo che questo accordo aprirà la strada a molti progetti comuni, in particolare nel settore energetico " ha detto ai giornalisti il presidente russo Dmitri Medvedev . L'accordo vedrà una linea di delimitazione marittima che divide un'area della piattaforma ar

La tremenda agonia del lago d'Aral

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In un viaggio di sei giorni attraverso la regione del lago d'Aral, il Segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki Moon si è sentito in dovere di lanciare un appello affinchè i Paesi della regione mettano da parte le rivalità per cooperare a riparare il grave danno ambientale che sta vivendo il lago d'Aral. "E 'chiaramente uno dei peggiori disastri ambientali del mondo" ha detto uno scioccato Ban Ki Moon , esortando i leader dell'Asia centrale a sedersi attorno ad un tavolo per cercare di trovare insieme una soluzione, promettendo il sostegno delle Nazioni Unite. Il lago d'Aral, chiamato erroneamente mare d'Aral, è situato tra Kazakistan e Uzbekistan, una volta era il quarto lago più grande del mondo, e sulle sue rive sorgevano cittadine di pescatori che trovavano nel lago risorse importanti per l’economia locale. Poi, all’epoca della grande “stagnazione Brezneviana” , ha realizzato un progetto faraonico, irrigando 235.000 k

L'epopea dei nuovi pirati

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Sebbene sia cresciuto con l'idea romantica della pirateria, non mi metto certo a guardare con occhi compassionevoli le gesta di questi moderni pirati, poichè le loro ragioni contengono anche motivazioni capaci di farsi valere in eterno. E' la storia del mondo, dei popoli, dell'oppresso nell'eterna guerra tra giustizia e ingiustizia, poveri e ricchi a tenere vive certe "mitiche usanze". Oggi come ieri le tecniche d'arrembaggio dei pirati sono più o meno le stesse: accostato il proprio barchino o natante al cargo o yacht da assaltare, viene bloccato con ganci e rampini, per permettere loro di salire velocemente a bordo, dove coi mitra spianati s'impadroniscono del comando del cargo, imprigionando l'equipaggio, dirottando la nave in qualche porto amico, depredandolo e chiedendo un riscatto per gli ostaggi. Oltre che attorno al Canale di Panama e allo Stretto di Malacca, dove la pirateria è un pericolo costante, la filimbusta del nuovo millenio sta sfi

La Nina e il 2008, l'anno più freddo degli ultimi 12 anni

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In base ad informazioni raccolte in tutto il mondo, la Nasa informa che il 2008 è stato l'anno più freddo dal 2000 in poi, considerando che soltanto nel periodo 1997-2008 si sono registrati i 10 anni più caldi sin da quando hanno avuto inizio le prime rilevazioni delle temperature, nel 1880. Durante la dozzina d'anni che portano al 2000 il caldo è stato particolarmente eccezionale nell'Europa dell'est, in Russia, e in tutta la zona artica, con valori da 1,5 a 3,5 gradi sopra la media. Questo fenomeno di freddo, secondo la Nasa , è attribuibile alla persistenza de La Nina , il quale, a differenza del più noto El Niño, provoca un raffreddamento della temperatura superficiale marina, sfiorando i 4°C in meno rispetto alla norma. Ambedue i fenomeni fanno parte di un'ampia oscillazione termica a cui va sottoposto l'Oceano Pacifico equatoriale con una periodicità variabile tra i 3 ed i 7 anni. Mentre con el Niño gli alisei si indeboliscono e la forte risalita di ac