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Visualizzazione dei post con l'etichetta piogge

Voraci cavallette invadono il Corno d'Africa.

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Il Corno d'Africa sta vivendo una piaga dalle proporzioni bibliche. Centinaia di miliardi di sciami di locuste dalle dimensioni di una città stanno devastando i raccolti lungo il loro cammino. Lo svilupparsi di così tante locuste è dovuto a un verificarsi di piogge insolitamente intense, indi ad un tripudio della vegetazione su un terreno umido e sabbioso per poter deporre le uova e proliferare, che può supportare un numero enorme d'insetti che si riproducono rapidamente. E il problema va peggiorando. La popolazione d'insetti potrebbe esplodere entro giugno. L'invasione delle cavallette è un grossa minaccia per l'agricoltura e l'economia locale ma anche per la popolazione. In Kenya, Etiopia e Somalia milioni di bambini e non solo, stanno soffrendo la fame a causa dell'invasione di questi voraci insetti.  La FAO  definisce la situazione estremamente allarmante e stima che uno sciame che copre un chilometro quadrato può mangiare tanto cibo in

Brasile: in progetto un gigantesco parco solare galleggiante

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Il Brasile sta vivendo la peggiore siccità degli ultimi quattro decenni, provocando blackout elettrici in molte regioni. Le piogge degli ultimi anni, inferiori alla media, hanno esaurito le  riserve e non basta più l' abbondanza di energia idroelettrica, che fornisce più di tre quarti di energia elettrica del paese. Diversificare le fonti di energia è diventata chiaramente una necessità per il grande Paese sud americano, che ha annunciato che entro quattro mesi, inizierà i test pilota di un gigantesco parco solare galleggiante situato in cima alla centrale idroelettrica di Balbina in Amazzonia . Non è ben chiaro come sarà fisicamente la grande fattoria galleggiante , ma l'enorme centrale coprirà 2,360 chilometri quadrati. Con una capacità di 350 megawatt , l'ambizioso progetto brasiliano diventerà il più grande parco solare galleggiante del mondo. Parchi solari del genere sono già installati in India, Corea, Australia, e anche Stati Uniti. Attualmente il più

Uragani prossimi venturi: il segreto più custodito

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Da diversi anni le condizioni climatiche mondiali stanno modificandosi senza alcuna ragione apparente se non quella di attribuirne le cause al riscaldamento globale. Ad oggi, purtuttavia, molti scienziati del clima non trovano punti d'accordo con altri colleghi sul perché si verificano condizioni meteo sempre più ad alta intensità. Sembra che uno dei segreti più custoditi presso il Climate Prediction Center è la previsione della pre-stagione atlantica degli uragani. Esce il 24 maggio di quest'anno, e non un giorno prima. L'agenzia tace fino ad allora. Il segreto è un ordine dato dagli alti vertici del National Oceanic and Atmospheric Administration (Noaa), ed è non solo per l'effetto drammatico. L'agenzia sa che gli uragani sono in grado di influenzare i mercati dei futures e del settore assicurativo. Da quanto trapela negli ambienti meteorologici si che da quest'anno il passaggio de La Nina e El Nino potrebbero alterare profondamente i modelli di tem

Durban: gli strascichi della conferenza

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L'11 dicembre è stato annunciato che un nuovo accordo era stato raggiunto, ma che non sarebbe stato chiaramente formulato fino al 2015 e non implementato fino al 2020. Questo risultato della conferenza di Durban era quasi prevedibile, considerando gli interessi contrastanti degli stati capitalisti industrializzati e le economie emergenti di Cina, India e Brasile, tra gli altri. Si pensava che la Conferenza avrebbe portato tutti gli Stati a mettersi d'accordo per limitare la rapidità del riscaldamento globale, che molti citano come causa dei problemi crescenti di disastri naturali, siccità e deficit alimentare. Ma così non è stato. Quello di cui si sa poco però è che  sulla collina di KwaZulu-Natal University si è tenuto un controvertice tenuto da  “ People’s Space ” una comunità di giovani, sindacalisti, attivisti della comunità che hanno inscenato il Global Action Day, una mobilitazione di massa che ha marciato alla Conferenza COP 17 con un programma di base legato all

Shanghai si prepara a ricevere il tifone Muifa.

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La Cina ha avvertito i residenti e allertato i centri di soccorso d'emergenza a prepararsi a ricevere il potente tifone Muifa che si sta dirigendo verso la costa orientale densamente popolata. E' previsto che il tifone Muifa possa colpire la Cina nel tardo pomeriggio di oggi e già domani, domenica, potrebbe abbattersi furiosamente su  Shanghai, la città più commerciale della Cina con una popolazione di oltre 23 milioni di abitanti. Il sito web del quotidiano Shanghai Daily avverte i residenti di prendere le dovute precauzioni, La tempesta si muove con venti a 163,2 km/h, e dovrebbe intensificare nell'avvicinamento alla costa, con fortissime piogge, mentre il sud è invece immerso in una morsa di calura. Più di 9.000 navi da pesca sono state richiamate a rientrare nei porti delle province di Zhejiang e Fujian mentre ai funzionari responsabili dei centri di soccorso della regione è stato detto di prepararsi per disperdere i loro materiali. Il quartiere generale

Cina: quasi a secco lo Yangtze river

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Mentre tornado e inondazioni imperversano negli Stati Uniti, in Cina il mix del tempo è altrettanto variabile. Nei giorni scorsi, il vento di sabbia proveniente dal deserto dei Gob i ha invaso la citta di Weihai, nell'est del Paese, nella provincia di Shandong, rendendo necessario uno stato di allerta del vento. Ma non va meglio nel sud, dove terribili inondazioni hanno provocato frane e smottamenti e lungo la costa orientale la siccità ha ridotto il fiume  Yangtze ai livelli più bassi d'acqua dll'ultimo mezzo secolo, mettendo in pericolo la produzione di energia idroelettrica in alcune tra le più grandi dighe nel sud della Cina, tra cui la famigerata Diga delle Tre Gole , il più grande progetto idroelettrico del mondo. Circa 1.392 serbatoi nella provincia di Hubei hanno i livelli d'acqua troppo bassa per poter essere operativi, tant'è che il livello d'acqua della diga delle Tre Gole è sceso sotto 156 metri, il livello minimo affinchè possa generarsi energ

Mississippi, la preoccupazione del leggendario fiume

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Il Mississippi , il leggendario fiume che abbiamo imparato a conoscere attraverso la letteratura e la musica nord americana, il fiume delle grandi attraversate, che va a coprire  almeno un terzo del Paese, e che forma un bacino vastissimo, ricevendo anche anche le acque dei fiumi Ohio e Tennessee, oltre ad essere collegato tramite canali navigabili alla regione dei Grandi Laghi, è completamente in piena, tant'è che il presidente Obama ha proclamato lo stato "di disastro federale" per le  aree del Tennessee colpite dall'esondazione.   La decisione è giunta dopo che il livello del fiume ha superato i 14 mt di altezza a Memphis, Tennessee, capitale del rhythm and blues , una città piena di storia, famosa per essere stata il luogo natio del grande Elvis Presley, dove tanti musicisti hanno cantato ballate e musiche struggenti, e dove la casa museo del re del rock and roll sta rischiando d'essere sommersa, come è accaduto per i 19 casinò costruiti lungo il fiume, rip

Il ritorno de La Nina

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Devastata e piegata dalle alluvioni che da mesi l'affliggono, la Colombia fa i conti con le vittime ma soprattutto guarda alle migliaia di sfollati. Le piogge torrenziali che hanno colpito le cittadine vicino alla capitale Bogotà non accennano a fermarsi. I fiumi in piena hanno travolto case, distrutto ettari di terreni agricoli, e costretto i residenti a stare in rifugi di fortuna. Per non parlare poi del tornado che ha colpito St. Louis , Missouri, che ha mostrato la sua potenza devastante soprattutto all'aeroporto, quando una forte tempesta ha scardinato un aereo dal suo alloggiamento, sollevando in aria il tetto del terminal, facendo diventare come schegge impazzite le lastre di vetro che facevano da copertura.  E' solo l'ultimo di un numero record di tornado che hanno colpito tutto il Paese in questo mese, per non parlare di siccità storiche e incendi in Texas, freddo record a Seattle e neve e  inondazioni nel Middle West... Ma questo è anche l'anno d

La Nina infuria nell'emisfero australe

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Le precipitazioni della stagione calda in Brasile si sono trasformate in un inferno. Una piena eccezionale ha travolto strade, case, interi isolati nelle città attorno a Rio de Janeiro e l'acqua ha strappato i fianchi delle montagne, seppellendo Teresopolis e Nuova Friburgo e altri centri dello stato di San Paolo , rendendo i luoghi un cimitero di fango. Molte persone sono state sommerse nel sonno.   Sinora si contano alcune centinaia di vittime ma sono in molti ancora a combattere contro la furia dell'acqua. Si pensi, che in poco più di 24 ore, sono cadute l'84% delle precipitazioni previste per l'intero mese di gennaio. Pioggia e smottamenti in Brasile ma soprattutto inondazioni in Australia e nello Sri Lanka , dove, al momento si registrano un milione di sfollati e una ventina di vittime, ma si attende l'arrivo di un nuovo ciclone. Eventi importanti che hanno una loro ciclicità ogni 20, 30 anni e, come nel caso attuale, la situazione climatica ha

Un raro fungo accusato di improvvise morti in Cina

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Gli esperti hanno scoperto che un fungo piccolo è la causa di quattrocento morti improvvise in Cina. La  sindrome è conosciuta col nome di Yunnan Sudden Death Syndrome.  Per circa trent'anni, nella provincia dello Yunnan , queste improvvise morti si sono presentate quasi sempre durante la stagione delle pioggie (a partire da giugno ad agosto) in luoghi ad un'altitudine di 1800-2400 metri . A seguito di una ricerca quinquennale, i ricercatori del Chinese Centre for Disease Control and Prevention ( CDC ) a Pechino affermano di aver individuato il colpevole nel fungo, noto come Little White , appartenente al genere Trogia , che secondo i ricercatori contiene tre amminoacidi tossici. " Abbiamo sentito storie incredibili su come la gente sarebbe morto nel mezzo di una conversazione," ha detto alla rivista Science Zhang Shu , un cardiologo che ha preso parte allo studio del CDC . "Circa due terzi delle vittime, poche ore prima del decesso, hanno avuto dei

Forti inondazioni mettono a dura prova la Cina

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Forti inondazioni nel sud della Cina, cominciate il 13 giugno, stanno provocando ingenti danni a persone e cose nel sud del paese. Molti sono stati costretti ad abbandonare le loro case, in previsione dell'arrivo di nuove piogge. Secondo l'agenzia di stampa statale Xinhua , al momento, il bilancio provvisorie delle vittime è salito a 147 morti e 93 dispersi. In decine di fiumi le acque hanno superato il livello di guardia. Ogni anno la Cina sostiene gravi inondazioni lungo il corso del possente Yangtze e di altri grandi fiumi, ma le inondazioni di quest'anno sono  particolarmente pesanti, colpendo almeno milioni di persone in nove province delle regioni del sud e lungo la costa orientale. Sinora, le piogge torrenziali e le inondazioni hanno colpito oltre 15 milioni di persone, distruggendo migliaia di case e provocato perdite economiche per 19.700 milioni di yuan. La televisione di Stato CCTV ha mandato in onda immagini di salvataggi effettuati in barca, camion

Stati Uniti: la Scienza esorta il governo a prevedere "adattamenti alle ondate di calore"

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La scorsa settimana il National Academies of Sciences ha rilasciato il suo vasto rapporto sulla scienza del clima, dichiarando che prove evidenti dei cambiamenti climatici, sottolineano la necessità di iniziative nella riduzione delle emissioni e il bisogno di dare inizio ad "adattamenti" agli effetti.  Le conclusioni dello stress all'adattamento, evidenziano che il cambiamento climatico oggi sta influenzando gli Stati Uniti e per questo bisognerebbe iniziare a intraprendere azioni serie per adattarsi a questi e ai futuri effetti. Attraverso gli Stati Uniti, gli impatti del cambiamento climatico sono già evidenti. Alcuni eventi meteorologici estremi come le ondate di calore sono diventati più frequenti e intensi, i freddi estremi sono diventati meno frequenti, ed i modelli delle precipitazioni sono probabilmente cambiati. Per esempio, la percentuale di precipitazioni che cade come pioggia, piuttosto che come neve è aumentata in tutti l'Stati Uniti occidentali. I

La Nina... questa terribile sconosciuta.

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Sulla scia di El Nino , che quest'anno si è fatto sentire con piogge eccessive in Brasile; con una siccità devastante in un'ampia fascia del sud est asiatico, mettendo a dura prove le economie di una regione, considerata il più grande produttore mondiale di olio di palma, riso e gomma e uno dei principali fornitori di caffè e cacao, ove la scarsità delle precipitazioni ha fiaccato la resa di aziende agricole e piantagioni; distruggendo 500.000 tonnellate di mais nelle Filippine; costringendo la Thailandia, il più grande esportatore di riso al mondo a tagliare d'un 5% la stima della principale coltura del cereale compromesso dalla siccità e dalla diffusione dei parassiti; spaventando l'India, dove anche se El Nino non ha inciso come lo scorso anno, che non aveva visto un fenomeno così devastante da 37 anni , ma lascia tuttora piuttosto scettici gli analisti, che temono una spinta verso l'alto dei prezzi interni e mondiali di cereali, zucchero, semi oleosi e lenti

Il crollo della civiltà di Angkor è dipeso dal clima

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La rivista Proceedings of the National Academy of Sciences ha pubblicato uno studio, compiuto dai ricercatori del Lamont-Doherty Earth Observatory della Columbia University in cui s'ipotizza che la decadenza dell'impero khmer e della sua capitale Angkor , una delle antiche civiltà della Cambogia, sia cominciata cominciata nel 14° secolo, per colpa di decenni di siccità, intervallate da intense piogge monsoniche. Lo studio potrebbe anche far luce su ciò che spinge - e interrompe - la stagione delle piogge in gran parte dell'Asia, che allaga i raccolti di quasi metà della popolazione mondiale. Gli storici hanno proposto varie spiegazioni sulla caduta dell'impero che si estendeva su gran parte del Sud-est asiatico tra il IX e il XIV secolo, dalla deforestazione ai conflitti con i regni rivali. Ma il nuovo studio offre la prova ben più fondata che due gravi siccità, caratterizzate da periodi di piogge monsoniche, possono avere indebolito l'impero riducendo le for

El Nino 2009, un fenomeno atmosferico che fa paura

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Studi e monitoraggi compiuti attraverso analisi delle maree, satelliti e sistemi informatici fanno temere che, a cavallo tra il 2009 e il 2010, le condizioni climatiche nell'Oceano Pacifico rispecchino quelle del 1997-98, quando El Nino causò danni enormi in mezzo mondo. El Nino è un'anomalia atmosferica, che consiste in un forte, ma naturale riscaldamento delle acque superficiali nella fascia tropicale del Pacifico, al largo di Ecuador e Perù, che dispensa inondazioni e cicloni ad alcuni, ma siccità e incendi ad altri. E' così forte e potente che quando soffia è capace di sconvolgere gli equilibri del pianeta e far rallentare la rotazione terrestre. L'anomalia insorge quando le correnti da sud non intervengono a raffreddare le acque superficiali dell'Oceano, ampliando la zona in cui la temperatura aumenta e contribuendo a invertire la pressione atmosferica tra Asia e Sud America, con forti alterazioni sul clima. Di norma, esso ha una durata d'una ventina di gio

Il polmone verde del pianeta è malato

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La siccità in Amazzonia sta mettendo in pericolo l'ecosistema della foresta pluviale ed il clima globale. Questo secondo un rapporto pubblicato da Science . Nell'analizzare l'impatto della grave siccità del 2005 in Amazzonia, un team di 68 ricercatori di 13 paesi hanno trovato la prova che le precipitazioni nelle foreste tropicali affamate di pioggia perdono enormi quantità enormi di carbonio a causa della ridotta crescita di piante ed alberi morenti. La siccità del 2005 - innescata da riscaldamento nel Nord Atlantico tropicale piuttosto che El Niño - ha determinato un flusso netto di 5 miliardi di tonnellate di biossido di carbonio (CO2) in atmosfera - più delle emissioni annuali di Giappone e Europa insieme -- rispetto ai normali anni in cui l'Amazzonia ha fatto da filtro per 2 miliardi tonnellate di CO2. I risultati suggeriscono che di fronte al riscaldamento del clima, contare sulle foreste tropicali, come grande deposito di carbonio è una proposta pericolosa, che