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CubeSats: l'innovazione tecnologica satellitare che porta fuori dal silenzio globale

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In un mondo in cui gli abbonamenti al telefono cellulare equivalgono all'incirca al numero della popolazione mondiale, ove, attraverso un dispositivo cellulare è possibile vedere in tempo reale quello che accade anche nella tua stanza da bagno, o ovunque ti trovi nel mondo, per le strade, negli edifici, nei parchi, sulla spiaggia... inimmaginabile pensarlo sino a una decina di anni fa , il livello di connettività che utilizziamo, in realtà, presenta gravose lacune nel sistema satellitare tradizionale, messe in evidenza, specie, negli oceani. I satelliti a cui ci affidiamo oggi hanno un impatto su tutto, dalle previsioni meteorologiche per la fornitura di logistica della catena di produzione, e in genere raccolgono una massa d'informazioni da ogni luogo della terra. Tuttavia, questo sistema lascia fuori della sua portata tre quarti del pianeta, coperto soprattutto da oceani e aree remote, come territori inesplorati. Ma che tipo di incognite esistono in questi luoghi

I droni dei mari

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La US Navy ha completato con successo una missione di prova per le imbarcazioni senza equipaggio autonome, in grado di proteggere una nave più grande, e prevenire attacchi kamikaze coordinati. Utilizzando la tecnologia NASA esistente, entro un anno da oggi, la flotta della US Navy avrà nuove motovedette automatiche autoguidate, che attaccano, o distruggono le minacce letali che si presentano in acqua. Il programma è stato in parte ispirato all'incidente del 2000, in cui il cacciatorpediniere USS Cole ha avuto il suo scafo speronato  da una singola carica di esplosivo ad alto potenziale messo su un gommone,da parte di Al-Qaeda. La simulazione US Navy ha coinvolto un transito attraverso lo stretto, che è simile al passaggio di routine delle navi da guerra della US Navy che passano attraverso lo Stretto di Hormuz, situato nel Golfo Persico o nello stretto di Malacca, altrettanto pericoloso per la pirateria. Tredici gommoni rigidi automatici hanno scortato una nave più grande

Il nostro Paese faccia tutto il possibile per salvare i nostri marò

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Per l'ennesima volta la giustizia indiana, nonostante la mobilitazione internazionale e il pressing dei nostri diplomatici, ha rimandato di circa tre mesi la sentenza sui ricorsi presentati dall'Italia in difesa della giurisdizione nazionale e della immunità funzionale dei due fucilieri della Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, accusati dell'omicidio di due pescatori. Proprio oggi i due marò avevano presentato al Tribunale del Kerala una richiesta di permesso per rientrare in patria durante le feste natalizie per poter partecipare ad una cerimonia ed a una messa speciale organizzata dalle loro famiglie che non vedono ormai da circa un anno. Ma a quanto pare ciò non sarà possibile. La  decisione finale verrà presa martedì, comunque non si capisce la rigidità indiana in questo contesto, pur sapendo che nell'ambito della pirateria le infiltrazioni dei pirati e le complicità locali sono enormi. Come dire, erano veri pescatori i due uccisi? E se lo erano, n

Pirateria: speriamo che l'India faccia il suo dovere

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Salviamo i nostri marò Questo post è dedicato ai due marò italiani detenuti in India Massimiliano Latorre e Salvatore Girone Un tempo, nel secolo XVI, la pirateria in alto mare era considerata come un'attività legittima che aveva contribuito alla crescita delle potenze europee. Difatti, il termine "corsaro", descrive un pirata al servizio del regno / stato. Oggi, la pirateria è riconosciuta come una delle più grandi minacce per l'economia globale. Secondo una stima, il commercio marittimo internazionale rappresentava circa il 95% di tutto il commercio globale ed è stato valutato a 14 trilioni (14 con 11 zeri) di dollari nel 2010. Con la sua elevata prevalenza in tutto il Corno d'Africa e lo Stretto di Malacca, la pirateria rappresenta un rischio per la rinascita economica della Cina e dell'India. Situato tra il Corno e lo Stretto, quasi il 90% (in volume) e il 77% (in valore) del commercio mondiale avviene via mare in India, che è particolarmente vuln

La pirateria nell'Oceano Indiano impedisce le previsioni meteorologiche

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Oltre agli attacchi  a bordo delle navi mercantili nel Golfo di Aden e nell'Oceano Indiano, che quest'anno, per fortuna, con l'ausilio delle guardie di sicurezza armate sulle navi e il maggior pattugliamento delle forze  antipirateria è sceso dell'81 per cento (quest'anno solo 34 attacchi da parte dei pirati somali a fronte di 176 attacchi in tutto l'anno scorso), la pirateria sta ostacolando anche la raccolta delle temperature superficiali dell'acqua che danno la possibilità di prevedere molto in anticipo fenomeni quali siccità, inondazioni, elevate o basse nei diversi mesi, informazioni che danno un sostanziale contributo alle attività socio-economiche di un paese. Difatti, diverse agenzie internazionali di  previsioni meteorologiche non sono riuscite a prevedere lo IOD, noto anche come il Nino indiano, cioè è un'oscillazione irregolare delle temperature di superficie marine la cui fase negativa determina le condizioni opposte, cioè con l'acqu

Che fine hanno fatto le navi iraniane che hanno attraversato il Canale di Suez?

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Chissà, forse avrà un collegamento con la costruzione della linea ferroviaria nel corridoio Europa - Medio Oriente - Asia meridionale di cui ho fatto cenno nel post precedente , il fatto delle due navi iraniane, Khark e Alvand , che hanno attraversato il canale di Suez nei giorni scorsi. Come si sa il Canale è gestito ieri come oggi dalle autorità egiziane, e per la prima volta dopo la vittoria della rivoluzione islamica in Iran del 1979 è stato acconsentito a navi iraniane di attraversarlo, per entrare nel Mediterraneo . Ora le due navi sono attraccate nel porto siriano di Lattakia e secondo il Comandante della Marina Militare iraniana Ammiraglio Habibollah Sayyar, che è in visita ufficiale di sei giorni in Siria a capo di una delegazione di autorità militari, l 'Iran è pronto per la costruzione di frangiflutti, banchine e strutture portuali in Siria. " L'esercito iraniano è in grado di svolgere la cooperazione militare con la Siria in materia di formazione e

L'alba del nuovo impero - 2

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Proprio al recente vertice Nato di Lisbona 2010, la Turchia ha imposto all'alleanza atlantica che nel documento finale non venisse nominato l'Iran tra le minacce contro le quali ci sarebbe  stato il progetto di scudo antimissile europeo.  Questo, poiche la Turchia si vede responsabile della stabilità regionale, e ha quindi  bisogno d'intrattenere buone relazioni con tutti i paesi della  regione (Iraq, Siria, Libano, Arabia Saudita ed Egitto), compreso l'Iran.    Avendo intrapreso una politica estera di profondità strategica, la Turchia deve adattarsi a posizioni diverse in relazione ai Balcani, alla regione del Mar Nero, al Caucaso, ai paesi baltici e al Medio Oriente.  Una tappa importante di questo approccio in politica estera  è la creazione di nuove attività di cooperazione  con le nazioni che affacciano sul Mar nero, come l'Ucraina, ad esempio. Per rendersi conto dell'importanza della Turchia nello scacchiere geopolitico, basterebbe

NATO Lisbona 2010: un vertice piuttosto tranquillo

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Dal recente vertice NATO Lisbona 2010 , che ha rivisto, il rilancio del rapporto Europa-Stati Uniti, con quest'ultimi che sinora hanno guardato più al Pacifico che all'Atlantico, è stato varato un nuovo concetto strategico che modella l'organizzazione (verrà riformata nella sua struttura con risparmio e maggiore efficienza) alle esigenze delle nuove sfide della sicurezza, i n un mondo profondamente cambiato .  Tra queste, in primo piano l'adozione di una exit strategy dall 'Afghanistan , da compiersi, se le condizioni lo permetteranno, entro il 2014. Nel nuovo concetto strategico la Nato s'impegna nel progetto di scudo antimissile europeo , affinchè possa proteggere tutto il territorio e la popolazione europea così come gli Stati Uniti, perchè sono ormai una trentina i Paesi che possono minacciare l'Europa. Progetto nel quale vi sarà una stretta cooperazione (ma i termini sono ancora da definire) con la Russia , con la quale il disgelo si estende

La Cina si prepara ad un Artico senza ghiaccio

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Nonostante sia un Paese a non avere sbocchi sul Mare Artico, e senza alcun diritto sovrano sulla piattaforma sottomarina continentale, nè un membro del Consigliodegli Stati artici con il diritto di partecipare alle discussioni delle politiche regionali, la Cina, nella sua posizione apparentemente debole, sta cercando un ruolo nel determinare un quadro politico e un fondamento giuridico per le future attività dell'Artico. Difatti, il grande paese asiatico è sempre più attento allo scioglimento dei ghiacci nel mare Artico a causa dei cambiamenti climatici. La prospettiva che esso sia navigabile durante i mesi estivi, portandolo a diventare una delle rotte di navigazione più brevi per spostarsi da un continente all'altro e con accesso alle risorse energetiche non ancora sfruttate, ha spinto il governo cinese a destinare maggiori risorse alla ricerca artica.  Questo, poichè, essendo l'economia cinese dipendente dal commercio estero, vi sono notevoli implicazioni commerciali, s

L'epopea dei nuovi pirati

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Sebbene sia cresciuto con l'idea romantica della pirateria, non mi metto certo a guardare con occhi compassionevoli le gesta di questi moderni pirati, poichè le loro ragioni contengono anche motivazioni capaci di farsi valere in eterno. E' la storia del mondo, dei popoli, dell'oppresso nell'eterna guerra tra giustizia e ingiustizia, poveri e ricchi a tenere vive certe "mitiche usanze". Oggi come ieri le tecniche d'arrembaggio dei pirati sono più o meno le stesse: accostato il proprio barchino o natante al cargo o yacht da assaltare, viene bloccato con ganci e rampini, per permettere loro di salire velocemente a bordo, dove coi mitra spianati s'impadroniscono del comando del cargo, imprigionando l'equipaggio, dirottando la nave in qualche porto amico, depredandolo e chiedendo un riscatto per gli ostaggi. Oltre che attorno al Canale di Panama e allo Stretto di Malacca, dove la pirateria è un pericolo costante, la filimbusta del nuovo millenio sta sfi

Pirateria somala sotto pressione

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Liberato dalle mani dei pirati, in uno scontro a fuoco, il capitano del mercantile americano Alabama, Richard Phillips, del quale Obama ha voluto elogiarne il coraggio. Dopo il blitz, in cui sono rimasti uccisi tre pirati, il presidente americano ha dichiarato che gli Stati Uniti faranno il possibile per porre fine agli atti di pirateria al largo della Somalia. Il fenomeno della pirateria è diventato una moderna e redditizia forma di criminalità assai lucrosa (furto di merci, carburante, richieste di cospicui riscatti su navi commerciali e navi-cisterna...) che probabilmente serve per finanziare altre mille attività illecite. Riguardo invece la vicenda del Buccaneer , di proprietà della Micoperi Marine Contractors di Ravenna , in cui sono stati catturati gli uomini dell'equipaggio: 10 italiani, 5 rumeni e un croato, c'è da dire che la collocazione satellitare del rimorchiatore è continuamente monitorata dalla Marina Militare, la quale ha già nell'area dell'abbordaggio