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Visualizzazione dei post con l'etichetta potere

Guardiamo l'Africa... e buone feste a tutti

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Stiamo vivendo un'epoca difficile, dove il crescente divario tra ricchi e poveri nel mondo fa una grande differenza. In un discorso a Liverpool la scorsa settimana, Mr Carney, il governatore della Banca d'Inghilterra ha , ha affermato: "La globalizzazione è associata a bassi salari, lavoro precario, società senza stato e disuguaglianze sorprendenti." Ci sono " disuguaglianze di ricchezza impressionanti " in molte economie avanzate, ha aggiunto. La globalizzazione è il processo attraverso il quale tutte le parti del mondo stanno diventando sempre più economicamente e culturalmente interconnessi. Ma in questo fantasmagorico scenario mondiale, dove denaro e potere stanno prevalendo, bisognerebbe occhieggiare altrove, dove la povertà va di pari passo alla vergogna di un mondo che non ha più occhi per guardare.  Guardiamo l'Africa , il grande continente di domani. Negli ultimi due anni, il fallimento del raccolto in Africa ha portato a car

Il vuoto di potere ci fa stare sulle spine

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L'anno corrente, iniziato esattamente da 64 giorni, sta mano a mano annunciandosi per quello che è: l'avverrarsi di un totale sconvolgimento di alcune grandi questioni in ballo (politica, religione : elezioni politiche, Beppe Grillo e dimissioni del Papa) ci pongono davanti questioni importanti. Dice il Sole24Ore , un periodo che si annuncia turbolento, forse drammatico; un periodo nel quale le forze politiche, oltre che a combattersi in una troppo lunga campagna elettorale, dovranno preoccuparsi di dare qualche indicazione agli italiani su come intendono proteggere lo Stato dai rischi ricorrenti di dissesto finanziario . Il vuoto di potere ci fa stare sulle spine. E in questa difficile partita, Roma e l'Italia intera rimane per la prima volta senza governo, con un papa che si è dimesso e con il semestre bianco, cioè il periodo finale del mandato del Presidente della Repubblica. " Nella stesura dei costituenti dell'articolo 88 della Costituzione, il prim

DRY, il potere dell'acqua nel prossimo futuro

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Quasi un miliardo di persone sul pianeta non hanno accesso ad acqua potabile pulita. L' acqua non potabile e la mancanza di servizi igienici di base uccidono più persone ogni anno di ogni forma di violenza, inclusa la guerra. Una persona su otto sul pianeta, beve acqua che probabilmente la farà ammalare. La crisi idrica e la povertà vanno di pari passo. " L'acqua è una forza straordinariamente complessa e sottile in un'economia. E 'il vincolo singolo sull'espansione di ogni città, e banchieri e dirigenti aziendali l'hanno citato come l'unico limite naturale alla crescita economica" , ha detto Margaret Catley-Carlson, Vice -Presidente del World Economic Forum. Da questi presupposti nasce DRY , un film indipendente di Jonathan Ehlers, Patrick Ward-Perkins e Mayring Jenine, che doneranno una parte dei proventi del loro film di prossima uscita ad una organizzazione non-profit portando acqua potabile pulita e sicura a persone nei paesi in vi

Ucciso il principe del terrore

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"Ora o mai più ", disse George Bush Jr nel grigio pomeriggio del 6 ottobre 2001. E cominciò così la campagna statunitense per stanare Osama Bin Laden, già chiamato il principe del terrore, e annientare i suoi complici. Poi il giorno dopo sono cominciati a piovere dal cielo, lanciati da una nave americana, missili tomahawk, un martellamento continuo sulle roccaforti talebane di Kabul, Kandahar, Jalalabad e tra i tanti missili c'è quello che colpisce in pieno uno dei campi di addestramento di Bin Laden , individuati nei giorni precedenti dall'intelligence grazie anche alle foto scattate da diversi satelliti spia.  Ma Bin Laden r esta vivo e viene ricercato in ogni dove. Oggi, a distanza di quasi dieci anni dall'attentato dell' 11 settembre , compiuto da 19 uomini sui cieli di New York e Washinghton, che colpirono in maniera spettacolare e fortemente simbolica le torri gemelle  (simbolo del capitalismo statunitense) , scioltesi drammaticamente co

Riflessioni d'inizio giugno

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Il fattaccio di sangue avvenuto nel Mediterraneo, di fronte alle sponde dello stato d'Israele, è molto grave e merita un severo ammonimento. Questo, poichè la vita umana, sebbene sia considerata carne da macello, è ancora molto importante, qualunque sia il colore della sua pelle o la sua estrazione sociale.  Assassinii, stermini, massacri, violenze dovrebbero essere atti condannati sempre. E se proprio si deve morire per cause giuste o alti ideali, deve accadere nei campi di battaglia, in mezzo ai professionisti della guerra o nei luoghi dove si annida il potere tirannico, e non in mezzo alla popolazione civile inerme e indifesa e neanche in nome di chissà quali "missioni divine". E' difficile stabilire dove sta la ragione quando in ballo ci sono le vite umane. Se la Palestina vive ancora oggi la sua martoriata storia è colpa di una politica internazionale che si è presa la briga di dirimere le controversie d'una situazione sempre più incandescente... senz