Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta previsioni

Previsione sugli uragani: ne è stata fatta di strada

Immagine
Città dilaniate, migliaia di persone sfollate, strade insormontabili e una ricerca dei dispersi e dei morti in macerie che si estende per miglia. Sono gli effetti disastrosi lasciati dall'uragano Michael .  È un meteo estremo quello che stiamo sopportando negli ultimi anni, che porta a uragani e tornado devastanti,  anche in Europa dove, secondo il NOAA ( National Oceanic and Atmospheric Administration) è previsto l'uragano Leslie che si sta dirigendo rapidamente verso il Portogallo mettendo in allerta anche la Spagna. Chiunque legga le notizie dopo il passaggio dell'uragano Michael sa quanto può essere devastante un singolo uragano. Quindi non sorprende che, fino a non molto tempo fa, l'enfasi di chi si occupa di previsioni fosse sulle singole tempeste: se si sarebbe formato un uragano, dove si sarebbe diretto e quando emettere un ordine di evacuazione. foto scattata dall'astronauta Rickey Arnold Ma oggi, grazie al lavoro di William Gray , che ha

Dove è finito El Nino ?

Immagine
Che fine ha fatto El Nino ?  I report di BOM (Bureau of Meteorology El Nino–Southern Oscillation Outlook) riportano diversi indicatori che hanno mostrato un minimo aumento o nessun aumento da alcune settimane, suggerendo che lo sviluppo di El Nino è in fase di stallo. Per BOM le prospettive mostrano che le temperature superficiali del mare attraverso il Pacifico tropicale rimangono più calde della media,  ma il raffreddamento è avvenuto in alcune aree nelle ultime settimane, in risposta a venti più forti della media.     El Niño è la fase calda della El Niño Southern Oscillation ( ENSO ) ed è associata a una banda di acqua calda dell'oceano che si sviluppa nel Pacifico tra l'equatore centrale ed il centro- est del Pacifico (circa sui 120 ° W) , inclusa la costa del Pacifico del Sud America.   L'oscillazione del sud di El Nino si riferisce al ciclo di temperature calde e fredde, misurate dalla temperatura superficiale del mare dell'Oceano Pacif

Arriva il gran caldo, teniamoci pronti!

Immagine
Accidenti, ogni anno che passa fa sempre più caldo!  In Europa un'ampia area di alta pressione sta facendo salire le temperature primaverili da far pensare ad una prossima ondata di caldo. La primavera è iniziata lenta in alcune parti dell'Europa continentale con un ritardo dell'aria fredda e della neve in molti paesi del continente e in tutta la regione alpina. Ma con l'avvicinarsi della fine di maggio, il tempo si sposterà drammaticamente con la formazione di calore dal sud Europa, diffondendosi in gran parte dell'ovest, portando un periodo di ondate di caldo. Il World Meteorological Organization (WMO) definisce una ondata di caldo come un periodo di tempo "quando la temperatura massima quotidiana supera per cinque giorni consecutivi la temperatura media massima di cinque gradi Celsius ". La classificazione varia a livello globale, ma la definizione del WMO è ampiamente utilizzata come guida da parte di molti paesi in tutto il mondo. La

La pirateria nell'Oceano Indiano impedisce le previsioni meteorologiche

Immagine
Oltre agli attacchi  a bordo delle navi mercantili nel Golfo di Aden e nell'Oceano Indiano, che quest'anno, per fortuna, con l'ausilio delle guardie di sicurezza armate sulle navi e il maggior pattugliamento delle forze  antipirateria è sceso dell'81 per cento (quest'anno solo 34 attacchi da parte dei pirati somali a fronte di 176 attacchi in tutto l'anno scorso), la pirateria sta ostacolando anche la raccolta delle temperature superficiali dell'acqua che danno la possibilità di prevedere molto in anticipo fenomeni quali siccità, inondazioni, elevate o basse nei diversi mesi, informazioni che danno un sostanziale contributo alle attività socio-economiche di un paese. Difatti, diverse agenzie internazionali di  previsioni meteorologiche non sono riuscite a prevedere lo IOD, noto anche come il Nino indiano, cioè è un'oscillazione irregolare delle temperature di superficie marine la cui fase negativa determina le condizioni opposte, cioè con l'acqu

Uragani prossimi venturi: il segreto più custodito

Immagine
Da diversi anni le condizioni climatiche mondiali stanno modificandosi senza alcuna ragione apparente se non quella di attribuirne le cause al riscaldamento globale. Ad oggi, purtuttavia, molti scienziati del clima non trovano punti d'accordo con altri colleghi sul perché si verificano condizioni meteo sempre più ad alta intensità. Sembra che uno dei segreti più custoditi presso il Climate Prediction Center è la previsione della pre-stagione atlantica degli uragani. Esce il 24 maggio di quest'anno, e non un giorno prima. L'agenzia tace fino ad allora. Il segreto è un ordine dato dagli alti vertici del National Oceanic and Atmospheric Administration (Noaa), ed è non solo per l'effetto drammatico. L'agenzia sa che gli uragani sono in grado di influenzare i mercati dei futures e del settore assicurativo. Da quanto trapela negli ambienti meteorologici si che da quest'anno il passaggio de La Nina e El Nino potrebbero alterare profondamente i modelli di tem

L'anno che verrà

Immagine
Per molti la paura fa 90 . L'anno che verrà, infatti, sta suscitando notevole interesse da parte dei media, e ha scatenato molte speculazioni in quanto il 21 Dicembre 2012 segna  la fine del Calendario Maya , e di conseguenza la fine del mondo. E d ora con la tecnologia del web  si è tramutata in profezia apocalittica nell'era internet . C'è anche un pazzo, Harold Camping , un ex ingegnere 89enne, trasformatosi in reverendo, che ha prevista la fine del mondo proprio per oggi.  La sua profezia si basa su una lettura matematica della Bibbia !!! Ma non preoccupatevi, perchè costui aveva profetizzato che l' Apocalisse sarebbe venuto nel 1994 , ma siccome ciò, per fortuna, non avvenne, se la cavò dicendo che non era accaduto a causa di un errore matematico. Ovviamente, non è obbligatorio studiare l'astrologia per ottenere un po 'di brivido per il  2012. Secondo esperti astrologi (negli USA e in India ce ne sono a bizzeffe) , l'anno che verrà, al di la

Si chiamerà Alex il primo uragano della stagione atlantica

Immagine
Secondo il National Hurricane Center , un sistema meteo a circa 800 chilometri sud ovest delle Bermuda, ha circa il 30% delle probabilità, di diventare la prima tempesta della stagione atlantica, che si apre ufficialmente il primo giugno e si chiude il 30 novembre.  Il sistema, che sta producendo pioggia e temporali su una vasta aerea, secondo il bollettino emesso dal centro uragani, dovrebbe spostarsi verso nord-nord-ovest, ed ha una probabilità media di diventare ciclone tropicale o subtropicale durante le prossime 48 ore. Se la tempesta dovesse ruotare dalla sua attuale posizione, per lei già è pronto il primo nome di tempesta della stagione atlantica, che corrisponde ad Alex , a cui faranno seguito poi Bonnie, Colin, Danielle, Earl, Fiona ... Le previsioni dicono che quest'anno dovrebbero esserci dalle 14 alle 18 tempeste, con venti superiori alle 39 miglia orarie. Secondo i ricercatori della North Carolina State University , tra le otto e undici di queste tempeste potrebbe