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Rio +20: laddove si discuterà il futuro che vogliamo

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Venti anni fa, c'era il Summit della Terra, che aveva segnato una svolta nella considerazione delle sfide ambientali a livello internazionale. Riuniti a Rio de Janiero, i leader mondiali concordarono su un progetto ambizioso per un futuro più sicuro, cercando di bilanciare i propri imperativi con una robusta crescita economica e le esigenze di una popolazione che tendeva a crescere contro la necessità ecologica di conservare le risorse più preziose del nostro pianeta:  terra, aria e acqua. Convennero che l'unico modo per farlo era quello di rompere con il vecchio modello economico e inventarne uno nuovo, chiamato sviluppo sostenibile. Due decenni più tardi, poco è cambiato e le sfide dell'umanità di oggi sono molto simili a quelle di allora, solo più grandi. Lentamente, si è giunti a comprendere che probabilmente siamo entrati in una nuova era. Alcuni addirittura la chiamano una nuova epoca geologica, in cui l'attività umana sta radicalmente modificando le dinamich

Buon Natale a tutti voi

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Sebbene i tempi che stiamo vivendo sembrano non andare per il verso giusto, sarebbe meglio non caricare ulteriormente di problematiche, molte delle quali portate avanti con senso di rivalsa, la nostra vita, per non incorrere in situazioni esplosive dalle quali poi sarebbe drammatico uscirne.  Non c'è bisogno di elencarle ma sono tantissime le cose che non vanno nel nostro Paese e nel mondo intero. Lo sappiamo! Le rivoluzioni, quelle vere, servono quando si riesce a dare un taglio netto e definitivo a tutto ciò che si è conservato per troppo tempo. Ma tagli di questo genere vivono su tempi lunghi, anzi lunghissimi, poichè non si può cambiare il sistema economico, artefice in massima parte dei nostri guai, dall'oggi al domani. Ne si possono depennare in un sol colpo aziende, multinazionali, istituzioni pubbliche e private, lobbies, partiti politici, ect... che godono di tanti privilegi che il 99% della popolazione neanche si sogna. Le rivoluzioni moderne hanno bisogno di str

Il vento dei gelsomini ha raggiunto la Mongolia e la Cina

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Se la rivolta nel mondo arabo è partita dalla morte di un fornaio in Tunisia, nella Mongolia interna la morte di un pastore potrebbe scatenare una rivolta senza precedenti. La Mongolia Interna cinese, dove i mongoli rappresentano solo il 20 per cento della totalità della popolazione che ammonta a 23 milioni d'individui, è attraversata sin dallo scorso 10 maggio da una rivoluzione tipo quella dei gelsomini che sta cambiando il volto dell'Africa del Nord e del mondo arabo. Ci sono state proteste in diverse città in seguito alla morte di un pastore di nome Mergen che sarebbe stato ucciso da un camionista cinese di etnia Han durante una protesta contro le attività minerarie nella loro zona. Mergen era in un gruppo di mongoli che hanno tentato di bloccare una carovana di camion che trasportava il carbone a  Xilingol. La protesta, che è iniziata spontaneamente in un impeto di rabbia per la morte Mergen, non ha finora visto esaudite le richieste di riforme politiche o l'indi

Nord Africa e Golfo: là dove eravamo rimasti...

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Così, mentre il mondo segue trepidante quello che accade in Giappone , dove un forte terremoto, seguito da un mostruoso tsunami e dalla paura di contaminazione radioattiva, per via dei gravi danni riportati dalla centrale nucleare di Fukushima, ha sconvolto la vita di centinaia di migliaia di persone, e dirottato, inevitabilmente, l'interesse generale... là dove eravamo rimasti , tutti a seguire le vicende riguardanti il desiderio di democrazia nei paesi del nord Africa e del mondo arabo, il rais libico Gheddafi guadagnando terreno nella rivolta in corso nel suo paese, in una delle sue tante infauste decisioni, fa bombardare dai suoi caccia la città d i Ajdabiya , a sud di Bengasi . Mentre i ribelli scorrazzano coi loro Pickup sgangherati e armati di mitragliatrici per le strade sabbiose, aspettando la no-fly zone che non arriva, l'offensiva dell'oro nero diventa ora marcia su Bengasi, capitale della rivolta, dove le truppe del colonnello, abbandonato assieme alla su

Ci siamo, è in atto la rivoluzione delle rivoluzioni

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Ci siamo, è in atto la rivoluzione delle rivoluzioni! Sta accadendo qualcosa di molto più corposo dell 'esodo biblico sulle nostre coste, evocato dal Ministro degli interni Maroni, che deve occuparsi di come far fronte a una marea di profughi in fuga da sconvolgimenti politici della Tunisia, diretti sulla piccola isola di Lampedusa, tra i quali si annidano, certamente, detenuti liberati dalle carceri durante i giorni della rivoluzione e potenziali terroristi islamici.  Sulla questione, in cui il governo italiano ha lanciato un appello all'Unione europea, è in corso una querelle con Catherine Ashton, capo della politica estera dell'Unione europea, che dalla Tunisia fa sapere che " l'Unione europea è impegnata a sostenere economicamente la Tunisia e sostenere la società civile al fine di avere libere elezioni" . Per  Angela Merkel, cancelliere della Germania "non tutti coloro che non vogliono restare in Tunisia possono venire in Europa ", ribadend

Il fresco profumo di libertà emesso dai gelsomini s'irradia nell'Africa del nord

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Il gelsomino è un arbusto rampicante con rami flessibili e sottili, ricadenti, che portano  grandi foglie e  fiori  bianchi, gialli o rosati molto profumati. La pianta è considerata la "regina della notte" e non emana il suo profumo durante il giorno.  Dalle colline  che guardano il mare Mediterraneo disseminate di buganvillee, il profumo  intenso e fresco del  gelsomino aleggia nell'aria , rivitalizzando  il popolo tunisino, sceso in piazza a manifestare lo scontento, sin giù al sud, dove comincia il deserto. Sebbene la violenza di questi ultimi tempi sia cominciata in Egitto con l'attentato autobomba di Alessandria sui cristiani copti, ad innescare la rivoluzione dei gelsomini è stata proprio la marcia di protesta contro il caro vita, la fame, la disperazione, la dittatura, la corruzione dei giovani tunisini. Il vento dei gelsomini è così forte che ha creato in breve tempo cinque, sei crisi simultanee  sul Mediterraneo, raggiungendo, seppur con ventate non