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L'amuleto della libertà 12 - FINE racconto sul web

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PARTE PRECEDENTE Il taxi li lasciò alle nove alla stazione Laurentina da cui presero la metro viaggiando insieme fino alla fermata di Piramide dove, secondo quanto avevano concordato, le loro strade si divisero. Yakima proseguì con la metro sino a Termini mentre Donald s’incammino verso la sede della FAO che raggiunse in una decina di minuti. Doveva incontrarsi con un dirigente che si occupava della questione agricola in Mozambico e dato che Yakima gli aveva detto che sarebbe tornato al castello per suo conto, avrebbe potuto fare una visita ad un vecchio professore che non vedeva da tempo e che abitava proprio da quelle parti.  Nel mentre, per non rivelare a Donald quanto aveva in mente di fare, Yakima si era inventato una scusa plausibile dicendogli che sarebbe passato in un negozio nei pressi della stazione Termini per acquistare una lampada cinese. Ma non era affatto così! Se aveva deciso di rifilargli la bugia, era solo per tenerlo lontano dalla sua lucida follia.   Usc

L'amuleto della libertà 10 - racconto sul web

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PARTE PRECEDENTE Silenzioso e cupo il giovane malgascio si avvicinò a Yakima ma mentre stava per accennargli qualcosa, udì alle sue spalle la voce ferma e chiara del professor  Echos.  «Lascia Michael, ci penso io!»   disse, approssimandosi a Yakima con un portamento compassato che celava una forte agitazione interiore. Era rientrato da una mezz’ora al castello e quando Evelyn gli aveva comunicato della telefonata disperata di Didior, ne restò dolorosamente sorpreso.     «Senti Yak, è successo qualcosa che non avrei mai voluto dirti.» , si giustificò chiamandolo come era solito fare, senza dilungarsi. «Sono giunte brutte notizie dal Mozambico che riguardano il nostro amico. »     Yakima lo scrutò pensieroso, subodorando qualcosa di tragico.    « Ha telefonato Didior... era disperato perché il suo padrone... se n’e andato. » riprese Donald, non riuscendo a trovare le parole giuste per proseguire.     « Andato dove? », fece lui sorpreso.    « Andato via... per sempre, Ya

Summit sul clima di Parigi e Giubileo a Roma: due appuntamenti da brivido

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Le prossime due settimane saranno giorni cruciali per il vecchio continente. In una Parigi provata e sotto attacco da parte degli islamici radicali del Califfato, avrà inizio lunedì 30 il Summit sul clima, che sta impegnando ingenti forze di sicurezza affinché tutto proceda nel migliore dei modi. A Roma, invece, l'8 dicembre avrà inizio il Giubileo straordinario con l'apertura della Porta Santa in San Pietro. Due ribalte internazionali che possono far gola ai terroristi dello Stato islamico. Per l'Isis il summit sul clima di Parigi potrebbe essere il vero obiettivo da colpire poichè l'ultima cosa che si vuole è un accordo globale sul clima che, nel corso del tempo, può limitare il consumo globale di combustibili fossili. E questo è sicuramente un risultato che non solo ISIS, ma tutti i principali esportatori di petrolio vogliono evitare. Nel territorio del Califfato, secondo alcune stime, la produzione di greggio è di circa 34.000-40.000 barili al giorno, che f

Il vuoto di potere ci fa stare sulle spine

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L'anno corrente, iniziato esattamente da 64 giorni, sta mano a mano annunciandosi per quello che è: l'avverrarsi di un totale sconvolgimento di alcune grandi questioni in ballo (politica, religione : elezioni politiche, Beppe Grillo e dimissioni del Papa) ci pongono davanti questioni importanti. Dice il Sole24Ore , un periodo che si annuncia turbolento, forse drammatico; un periodo nel quale le forze politiche, oltre che a combattersi in una troppo lunga campagna elettorale, dovranno preoccuparsi di dare qualche indicazione agli italiani su come intendono proteggere lo Stato dai rischi ricorrenti di dissesto finanziario . Il vuoto di potere ci fa stare sulle spine. E in questa difficile partita, Roma e l'Italia intera rimane per la prima volta senza governo, con un papa che si è dimesso e con il semestre bianco, cioè il periodo finale del mandato del Presidente della Repubblica. " Nella stesura dei costituenti dell'articolo 88 della Costituzione, il prim

Neve, gelo e vento schiaffeggiano l'Italia

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Così, per la giornata di oggi, che per il nostro Paese dovrebbe essere "la madre di tutte le nevicate" (Roma in particolare) tutto si è fermato. Questo è sintomatico di un Paese poco abituato ad un clima del genere, che mette in evidenza la fragilità di tutto il sistema Italia. Ecco allora la Buriana, la classica bufera di neve portata dal gelido vento di Nord-Est proveniente dalla lontana Siberia, il "Burian" appunto, responsabile del vortice gelido e bianco cui il nostro Paese è coinvolto da giorni. Una caduta di aria fredda che viene dalla Siberia e che di solito spira verso la Cina,  ma che in questo caso si dirige verso ovest perchè c'è un ponte molto grande di alte pressioni. Così, l'alta pressione delle Azzorre e l'alta pressione siberiana s'incontrano, si fondono insieme facendo si che la bassa pressione passa sotto le Alpi, ed ecco servite le nevicate. Un altro fenomeno legato alle tempeste di neve è il blizzard , il vento siberiano ch

Desertec: energia solare per l'Europa proveniente dal Sahara

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In Germania è nato un consorzio di imprese, il quale si propone di realizzare una progetto ambizioso, per produrre energia nel deserto del Sahara e distribuirla in Europa, oltre che nella stessa Africa. Secondo il nostro premio Nobel Carlo Rubbia , per rifornire d'elettricità un terzo dell'Italia, servirebbe un'area equivalente a 15 centrali nucleari da un giga watt.  Basterebbe un anello solare grande come il raccordo anulare di Roma. Si potrebbero realizzare impianti del genere nelle nostre regioni meridionali o in Africa per trasportare energia nel nostro Paese.              In un'intervista rilasciata nel corso di un incontro con i ministri dell'energia di Algeria, Marocco e Tunisia, la commissaria europea per l'energia Guenther Oettinger ha detto che l'Europa importerà l'elettricità solare generata dal Nord Africa entro i prossimi cinque anni. Entro questo periodo,  difatti, dovrebbero essere funzionanti alcuni modelli che potranno rifornire di

FAO: un fischietto giallo contro la fame nel mondo

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Un fischietto giallo, utilizzato dai dipendenti della FAO che si sono affacciati alle ore 14 di oggi, ai finestroni del Palazzo, sede centrale di Roma, per fischiarci dentro 3 volte, in un gesto simbolico per denunciare come ancora nel  XXI secolo ci siano ancora un miliardo di persone nel mondo che soffrono la fame, e soprattutto per lanciare una campagna di sensibilizzazione e mobilitazione, che parte oggi e durerà sino ad ottobre, il cui intento è la raccolta di un milione di firme, attraverso il sito internet www.1billionhungry.org/ ,  da consegnare alle Nazioni Unite il 16 ottobre, giornata mondiale dell'alimentazione , per chiedere ai governi un impegno concreto contro la fame. Sulle solide pareti del Palazzo della Fao , nei pressi del Circo Massimo , sono stati fatti scivolare dei grandi striscioni con su scritto lo slogan di questa campagna: Io sono infuriato ... perchè nel mondo 1 miliardo di persone soffre ancora la fame. Per sfamare un miliardo di per

Vertice FAO: Jacques Diouf batte cassa

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La terra può nutrire tutti, ha detto papa Benedetto XVI , in occasione dell'apertura del vertice Fao sulla sicurezza alimentare, a Roma. Sì, anche quel miliardo e 20 milioni di persone che ogni giorno non sanno come sfamarsi. Opulenza, sprechi e negligenza, tra i poveri, che forse dovrebbero aprire di più gli occhi, e tra i ricchi, che non hanno compreso che l'unico sistema per "sdebitarsi" coi paesi poveri del mondo, che hanno saccheggiato, usato, corrotto... l'unica cosa da fare e di sbrigarsi ad aiutarli in maniera seria, poichè è inamissibile che " la fame boia " uccida un bambino ogni sei secondi . Specie se poi si pensa al costo degli sprechi che si fanno nel mondo occidentale. Ad esempio, ogni famiglia italiana getta nella spazzature almeno 50 euro di cibo, il 10 % della spesa annuale. Nella spazzatura finisce soprattutto carne, pane, pasta, frutta e verdura. Se poi vi aggiungiamo anche quanto sprecano i supermercati, i ristoranti, i fast food, i

Fame nel mondo: forse la Cina può indicare la strada da seguire?

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Quasi tutti i 300 esperti presenti al forum di due giorni sull'alimentazione a Roma hanno convenuto che tra di loro ci sono tutte le risposte a come nutrire il mondo nel 2050 , ma hanno forti dubbi sul sostegno politico che dovrebbero avere. Il forum di due giorni è stata organizzato dopo un avvertimento da parte dellaFao che, se le misure per accrescere la produzione alimentare non sono state prese oggi, 370 milioni di persone potrebbero soffrire la fame entro il 2050, quando si prevede che la popolazione mondiale raggiungerà i nove miliardi. Durante una votazione nell'ultima sessione dei lavori gli esperti del forum hanno espresso la loro mancanza di fiducia nella leadership politica globale. La grave crisi economica che ha investito il pianeta ha dato un forte rallentamento ai buoni propositi che erano stati prefissati, specialmente da parte del mondo industrializzato. La conferenza si è concentrata sul continente africano, dove si prevede la maggior crescita de