Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta studio

C'è il rischio di non mangiare più il krill pescato nell'Oceano Antartico...

Immagine
Il rischio di non mangiare più il krill  da cui si estrae l'olio di pesce  pescato n ell'Oceano Antartico,  è al centro del problema alimentare causato dai cambiamenti climatici, che uno studio sta prendendo in grande considerazione.  Pubblicato su   Frontiers in Marine Science   lo studio ha importanti implicazioni non solo per la rete alimentare locale, ma per la più grande attività di pesca commerciale nell'Oceano Antartico: l'industria dell'olio di pesce in forte espansione da 2 miliardi di dollari, venduta come integratori di Omega-3 dai giganti della vendita al dettaglio. Nel cuore del loro habitat antartico, si prevede che le popolazioni di krill   diminuiranno di circa il 30% in questo secolo a causa degli effetti negativi diffusi dei cambiamenti climatici causati dall'uomo. Tuttavia, in una nuova ricerca dell'Università del Colorado, questi effetti su questa piccola ma significativa specie saranno in gran parte indistinguibili dalla variabilità natu

Brasile: non toccate le foreste, lasciamo respirare il pianeta

Immagine
Il gran caldo che avvolge buona parte del pianeta è solo un esempio di come si possa vivere in codesto stato. E se lo foreste, le grandi foreste, non possono svolgere il loro abituale lavoro naturale, che è quello di far respirare il pianeta mitigando le condizioni climatiche... allora sono guai seri per tutti.  Infatti, secondo uno studio pubblicato su Nature Climate Change che ha esaminato i costi del   backtracking  politico nella governance ambientale, il Brasile sta abbandonando le politiche di controllo della deforestazione e presta il sostegno politico alle pratiche agricole che renderanno "impossibile" raggiungere gli obiettivi climatici gliobali Un team di dieci ricercatori brasiliani scrive che i cambiamenti guidati dal presidente Michel Temer in una lotta per mantenere il potere ed evitare di rispondere alle accuse di corruzione, rendono sempre più improbabile che il Brasile raggiunga gli impegni di riduzione del carbonio promessi nell'accordo sul cl

Guerra alle zanzare: uno studio ne indica la via

Immagine
Tra tutti gli animali e insetti, le zanzare uccidono il maggior numero di persone con quasi un milione di morti ogni anno. Un nuovo studio sul comportamento di questi fastidiosi insetti messo a punto da un team della University of Washington e il California Institute of Technology,  rivela che le zanzare hanno sviluppato una tripla minaccia mettendo in campo segnali visivi, olfattivi e termici per individuare gli esseri umani e poi morderli. Con l'aiuto della loro eccezionale capacità di fiuto, le zanzare individuano i corpi a sangue caldo e poi usano gli altri sensi, tra cui la visione di succhiare il sangue del bersaglio. Le zanzare possono sentire l'odore di anidride carbonica  (CO2), un gas che gli esseri umani e gli altri animali espirano naturalmente, dai 10 ai 50 metri di distanza. Poi la zanzara si avvicina verso la preda e ad una distanza di 5 a 15 metri inizia a studiare la propria strategia.  Poi, guidata da segnali visivi si muove più vicino al corp

Quanta plastica c'è negli oceani del mondo ? Quanto il peso di 570 Boeing 747 a pieno carico

Immagine
Nel corso di più di sei anni e 24 spedizioni , Markus Eriksen e il suo team di collaboratori del  5 Gyres Institute, un'organizzazione che mira a ridurre la plastica negli oceani, hanno scandagliato la supeficie marina per vedere quanti detriti di plastica galleggiano nel mare. Questo lavoro ha pemesso loro di fare una stima: sulla superficie degli oceani ci sono 5300 miliardi di pezzi di plastica galleggiante, del peso di circa 270.000 tonnellate. Vale a dire il quantitativo sufficiente per riempire più di 38.500 camion della nettezza urbana se ogni camion trasporta 7 tonnellate di plastica e più o meno l'equivalente al peso di 570 Boeing 747 a pieno carico. Oltre il 90 percento della spazzatura, è grande poco meno di 5 millimetri di larghezza (circa un terzo del diametro di un centesimo).   La plastica è suddivisa in più di 5.000 miliardi di pezzetti, dice lo studio pubblicato sulla rivista scientifica PLOS ONE. Researchers. Una delle più grandi sorprese dello stu

Global warming: è tutta colpa della fuliggine

Immagine
Non finirò mai di sorprendermi dietro i grandi e dispendiosi studi che interessano il riscaldamento globale, quando, talvolta, se si avesse la capacità di vedere bene quello che hai sotto gli occhi, potresti accorgerti che la soluzione di tanti problemi è sempre a portata di mano. Mi spiego. Ridurre la fuliggine da cose come le automobili diesel e la combustione del carbone, la si considera una strategia sorprendente per combattere il riscaldamento globale. Che io sappia ci sono state moltissime persone che hanno sofferto gli effetti sulla salute per colpa della fuliggine per decenni. Sin dai tempi dell'epoca vittoriana e dell'Inghilterra di Charles Dickens. D'altronde gli scienziati sanno da tempo che la fuliggine ha un potente effetto sul riscaldamento dell'atmosfera. L o smog dalle fabbriche è una sorta di immagine simbolo della rivoluzione industriale.  Proviene dalla combustione di carbone e gasolio.  Ebbene, ora un nuovo rapporto  di ben 230 pagine stilato

La Terra è attraversata da venti misteriosi

Immagine
Il mondo ha avuto grandi tempeste nel corso degli ultimi due decenni, e il motivo è un mistero, svela un nuovo studio su dati satellitari a livello mondiale, condotto da Ian Young, del Swinburne University of Technology in Melbourne , Australia, che ha creato un registro delle misure del vento in giro per il mondo, assemblando misure satellitari a livello mondiale risalenti  al 1985. Lo studio , che è il primo ad interessarsi alla velocità del vento su una grande fetta del pianeta, da sostegno ad alcuni risultati precedenti.  Con lo sviluppo della tecnologia satellitare e radar, la temperatura del pianeta e le precipitazioni sono state tracciate come mai prima. Durante gli ultimi 20 anni , i venti hanno mantenuto una media del 5 per cento. Tuttavia, secondo la nuova analisi dei dati satellitari globali, i venti estremamente forti causati dalle tempeste sono aumentati ancora più velocemente, arrivando al 10 per cento. Un inspiegabile tendenza che può essere addebita