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Pechino, inizia il summit OBOR

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Tra qualche ora prenderà il via a Pechino il summit di due giorni in cui la Cina presenterà il progetto riguardante la costruzione di una grande rete commerciale, chiamata OBOR  ( “One Belt, One Road” ) che collegherà l'Asia, l'Africa, il Medio Oriente e l'Europa. Il progetto fu introdotto nel 2013 dal presidente Xi Jinping, in una versione riveduta e corretta della vecchia Silk Road (Via della seta) , percorso per eccellenza del traffico commerciale nei secoli XVI e XVIII. OBOR sarà una vasta rete di percorsi marittimi e terrestri in decine di paesi. Avrà un impatto di 4,4 miliardi di persone. Si dice che la Cina spenda un miliardo di dollari su di esso. Non è un progetto a se stante, ma sei percorsi principali che includeranno diverse linee ferroviarie, strade, porti e altre infrastrutture. La Cina afferma che questi corridoi economici non solo costruiranno infrastrutture in paesi che non possono permettersi di farlo ma anche di rafforzare il commercio globale. La

Vertice sul clima di New York: speriamo non siano solo chiacchiere

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Che non sia mai che al Vertice sul clima di New York,  le proposte che si vanno facendo restino "le solite chiacchiere" .  Anche se sarà poi il Summit di Parigi  del novembre 2015 a determinare l'andamento della società. L'alta tensione che si vede per le strade di New York, dove sono scese migliaia di persone per protestare contro un modello economico che spinge verso un aumento della produzione senza limitare l'inquinamento, è solo una minima parte di quello che potrebbe accadere qualora, in tutto il mondo, milioni e milioni di persone, giovani soprattutto, si riversassero per le strade delle loro città a  manifestare duramente in contestazioni che finirebbero inevitabilmente in un grande sfacelo. Allo stato delle cose i gas serra non accennano a diminuire: 40 miliardi di tonnellate di anidride carbonica saranno riversati in atmosfera, più  2,3 % rispetto al 2013.  Stati Uniti, Cina e India sono i peggiori trasgressori. Per la prima volta, le emiss

Speciale RIO + 20: il Summit delle incertezze

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Dal nostro inviato a Rio de Janeiro John Keyman Adesso poi che è in atto una crisi economica senza precedenti, che il vecchio continente europeo sta vivendo sulla propria pelle con troppe incertezze, seguito dalla massiccia economia statunitense pesantemente in recessione,  con  i suoi leader politici concentrati s ulle elezioni presidenziali di novembre;  nel momento in cui  a mezzanotte di oggi in  una sessione plenaria con i rappresentanti dei 193 paesi membri si dovrà approvare il testo dell'ONU da presentare ai leader che da domani presenzieranno al Summit vero e proprio.... c'è la sensazione che  non si dia la massima attenzione alle questioni ambientali che si stanno affrontando a Rio 20. " Il mondo dorme ai piedi di una catastrofe " ha detto il principe Carlo d'Inghilterra, persona molto sensibile ai problemi ambientali. Se si vede la Conferenza di Rio snobbata da coloro che più contano nell'economia globale allora la si potrebbe definire una inizi

Si, il pianeta è in cattive acque ma intanto la NASA dice che...

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Il  Summit della Terra di Rio  si sta avvicinando , e  migliaia di persone si stanno preparando a questo importante appuntamento, che avrà luogo in uno dei momenti più difficili degli ultimi decenni, dal punto di vista economico e ambientale. Su quest'ultimo punto  scienziati e ambientalisti, in base a quanto riportato dal  Programma Ambientale delle Nazioni Unite,  inviano un messaggio forte e chiaro a tutti quanti:  il pianeta è in cattive acque. Il rapporto mostra che il mondo ha compiuto progressi significativi solo su quattro dei 90 obiettivi ambientali più importanti concordati attraverso il processo delle Nazioni Unite.  Le cose positive provengono da ll'eliminazione di sostanze che impoveriscono lo strato di ozono, dal graduale abbassamento di piombo nella benzina, dal crescente accesso alle fonti di approvvigionamento idrico e l'incoraggaimento  sulla ricerca di fonti di inquinamento marino.  Quanto a tutte le altre 86 questioni,  tra le quali la protezio