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Dove crescono le foreste cresce il benessere umano

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Un nuovo studio di un gruppo di scienziati finlandesi, pubblicato su PLOS ONE , rivela che dove crescono le foreste cresce il benessere umano . Difatti secondo lo studio i  paesi con alti livelli di benessere umano hanno maggiori probabilità di mostrare un aumento della crescita delle foreste. Il lavoro del team degli scienziati mostra che i paesi che mostrano aumenti annuali della quantità di alberi in genere ottengono un punteggio elevato sull 'Human Development Index (HDI) dell 'ONU , un sistema di punteggio che utilizza misure di aspettativa di vita, istruzione e reddito per valutare lo stato di sviluppo. Nel mentre, i paesi con una perdita annuale netta di foreste ottengono generalmente un punteggio inferiore. Questo induce a pensare che un rimedio alla perdita e al degrado in corso di molte foreste del mondo sarebbe una spinta enorme per lo sviluppo nei paesi deforestati. Ma mentre tale nobile impresa sarebbe auspicabile in molti modi, questi apparenti legami am

Il progresso ecologico nel futuro della Cina

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Il 18th National Congress of the Communist Party of China (CPC) che si sta svolgendo a Pechino ha dato al progresso ecologico una posizione più forte integrandola nel piano di sviluppo complessivo del paese insieme all'economia, al progresso politico, culturale e sociale. Elaborato in una delle 12 parti del rapporto consegnato dal leader cinese, il progresso ecologico è visto dal Partito Comunista come un compito a lungo termine di vitale importanza per il benessere del popolo e il futuro della Cina. " L'armonia tra uomo e natura " è un tema importante nella antica filosofia cinese, ma è stata avversata dalla robusta espansione economica della Cina negli ultimi decenni. L'acqua pulita e l'aria fresca sono diventati un lusso in alcune parti della Cina. In alcune città, le persone sono scese in piazza per protestare contro i progetti chimici. Lo sviluppo economico a livello nazionale è limitato dalla scarsità di risorse, e le persone sono sempre p

Banca mondiale: ecco perché in Africa esiste il land grabbing

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Com'è possibile che la Banca Mondiale, il cui compito è alleviare la povertà, anziché opporsi al fenomeno del land grabbing, che ha visto vaste aree di terreni agricoli africani acquistati da investitori stranieri, che costringe lo spostamento delle popolazioni locali a cercarsi un altro posto (chissà dove) dove vivere, per far posto soprattutto alla produzione di biocarburanti di esportazione, con le ovvie conseguenze pregiudizievoli per i diritti umani e la sicurezza alimentare, legittimi questa prassi dando credibilità alle acquisizioni di terra, e suggerendo che la terra occupata può essere "regolata" con misure atte a mitigare gli impatti negativi? Eppure, il  gruppo di sviluppo globale Oxfam, in un rapporto pubblicato il 3 ottobre 2012, nel voler  garantire che tali pratiche non incoraggino troppo l'acquisizione di terre da parte di paesi stranieri., h a invitato la World Bank ad una revisione sulle politiche territoriali invitandola a sospendere i finanz

Speciale RIO + 20: il Summit delle incertezze

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Dal nostro inviato a Rio de Janeiro John Keyman Adesso poi che è in atto una crisi economica senza precedenti, che il vecchio continente europeo sta vivendo sulla propria pelle con troppe incertezze, seguito dalla massiccia economia statunitense pesantemente in recessione,  con  i suoi leader politici concentrati s ulle elezioni presidenziali di novembre;  nel momento in cui  a mezzanotte di oggi in  una sessione plenaria con i rappresentanti dei 193 paesi membri si dovrà approvare il testo dell'ONU da presentare ai leader che da domani presenzieranno al Summit vero e proprio.... c'è la sensazione che  non si dia la massima attenzione alle questioni ambientali che si stanno affrontando a Rio 20. " Il mondo dorme ai piedi di una catastrofe " ha detto il principe Carlo d'Inghilterra, persona molto sensibile ai problemi ambientali. Se si vede la Conferenza di Rio snobbata da coloro che più contano nell'economia globale allora la si potrebbe definire una inizi

Speciale RIO + 20: la settimana cruciale

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Dal nostro inviato a Rio de Janeiro John Keyman Arrivando a Rio, ho dovuto prendere possesso in una stanza di un albergo decentrato rispetto al luogo in cui si tiene la Conferenza delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile e dell'eliminazione della povertà. Questo poiché gli alberghi del centro sono al completo ma anche perché il mio editor , anch'egli alle prese con la crisi economica, non mi avrebbe potuto garantire né un soggiorno completo né le spese di sostentamento per oltre una settimana qualora avessi alloggiato in un albergo centrale. E dunque per arrivare sul luogo della Conferenza mi sono servito di un taxi. Naturalmente, il grande evento di questi giorni, ha reso il traffico più congestionato del solito (figuriamoci cosa sarà per l'imminente Coppa del Mondo) , e anche il tassista con cui ho parlato si è lamentato del maggiore movimento per le strade. Il traffico è peggiorato anche per via della costruzione della metropolitana che ha vietato l'acce

7 miliardi: lo sviluppo in un nuovo mondo

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GreenGulf ha ospitato un "Learning Lunch"  al 18th Annual International Development Conference  (IDC) presso l' Harvard Kennedy School campus nel Massachusetts, USA, tenutosi il 14 c.m. Alla conferenza, Omran Al-Kuwari, amministratore Delegato di GreenGulf Inc., azienda di consulenza leader nello sviluppo delle tecnologie pulite con sede presso il Qatar Science Technology Park, ha discusso sul fabbisogno energetico del mondo, offrendo informazioni sull'accesso di energia elettrica a livello mondiale e le soluzioni attuali e potenziali per 1 miliardo di persone in tutto il mondo che si trovano senza elettricità, proponendo soluzioni sul come potrebbe essere risolto l'handicap energetico. La presentazione, dal titolo " Renewable energy in the developing world " (Fonti energetiche rinnovabili in via di sviluppo) , ha toccato la mancanza di accesso all'energia elettrica per molte persone nell'Africa sub-sahariana e Asia meridionale in partico

Lo sviluppo dei paesi emergenti e l'acqua sempre più scarsa

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Le potenze economiche emergenti, diventati in pochi anni i nuovi paesi energivori, che divorano l'energia per svilupparsi, come Cina, India, Indonesia, Corea del sud...  cominciano ad affrontare il problema dell'approvvigionamento energetico rimettendo in discussione i vecchi equilibri economico sociali che sono resistiti per decenni. Se ne è parlato Milano al Forum organizzato dall 'osservatorio Asia Assistiamo quindi ad una conquista sociale che impone però un uso più razionale delle risorse. In Cina, ad esempio, le aziende che fanno un uso efficiente dell'acqua sono meglio posizionate di chi attua un'economia sempre più a rischio aggravata dalla mancanza di acqua. Infatti, nove delle 31 province cinesi soffrono di scarsità d'acqua estreme e 11 sono molto inefficienti nelle risorse idriche. Le economie di 14 province potrebbero essere a rischio di stress idrico, in quanto si basano molto sulle industrie manifatturiere. Il governo lo ha riconosciuto e

La più grande promessa che il mondo abbia mai fatto

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Sebbene un comunicato dalla sede generale della FAO a Roma afferma che, per la prima volta da 15 anni, nel 2010 gli affamati a livello globale si ridurranno a quota 925 milion i, la situazione è molto ma molto ben lungi dall'essere quantomeno parzialmente risolta, se si vuol raggiungere l 'obiettivo del Millennio , dimezzando entro il 2015 il numero di persone che soffrono la fame. Povertà, fame, mortalità infantile, adattamento al cambiamento climatico, sviluppo economico... sono queste le tematiche della vita di miliardi di persone in tutto il mondo, che rientrano negli " obiettivi del millenio ", concordati a New York nel 2000, in occasione del Millennium Summit, a cui parteciparono molti paesi e le maggiori istituzioni per lo sviluppo globale. Gli Obiettivi di Sviluppo del Millenio sono otto e formano una mappa di intervento globale. La FAO di questi obiettivi cura soprattutto quello che si propone di sradicare la fame e l’estrema povertà. Lo scorso