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Non sempre le informazioni dicono cose vere

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Nelle predizioni delle attività minerarie (e non solo), cui i mass media inondano d'informazioni, c'è sempre il rischio di un eccesso di portata. Risale al 2011 quando Citigroup Global Markets ha valutato i 400 più grandi progetti minerari in tutto il mondo e un impegno di capitale di mezzo trilione di dollari entro il 2020. Ma gli analisti hanno poi calcolato che almeno il 24% dei progetti difficilmente sarebbero stati realizzati. Nel caso tutti quei progetti fossero andati avanti, collettivamente avrebbero consegnato altri nove milioni di tonnellate di rame, 684 milioni di tonnellate di minerale di ferro e 380 milioni di tonnellate di carbone all'anno. Ma, naturalmente, l'intero punto dell'analisi Citigroup era che circa un quarto dei nuovi schemi non avrebbero visto la luce entro il 2020. Va aggiunto, inoltre, che tra il 2012 e il 2013 diversi progetti sono stati messi in naftalina. Alla fine del 2011, PricewaterhouseCooper s ha inviato una relazione sull

Blood coltan

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I diamanti sono sempre stati simbolo di ricchezza, potere e romanticismo, anche se poi non tutti questi straordinari gioielli dovrebbero finire sugli anelli di fidanzamento, se non se ne conosce la provenienza certa. In Africa, ma anche altrove, la strada dei diamanti è irta di insidie, pericoli e sangue. Stessa strada sta percorrendo il coltan (da cui deriva il tantalio , un materiale strategico che viene usato principalmente come conduttore nell’industria spaziale ed elettronica), minerale assai meno nobile del diamante, che allo stato grezzo si presenta in forma di ciottoli e pietre, che vengono poi pestati in un mortaio e trasformati in una finissima polvere nera debolmente radioattiva pronta per essere spedita all’estero, assieme ad oro e diamanti, sulle rotte dove si incrociano con le missioni degli aerei bianche delle nazioni unite, della Croce Rossa e delle agenzie umanitarie.

Oro, coltan e potere nell'attuale crisi in Congo

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Nell'attuale guerra in Congo non esistono eroi o patrioti con la stampella in mano ma esistono solo mercenari che mirano indiscutibilmente alle ricche risorse intorno alla regione dei Grandi Laghi  (ICGLR), che comprende il Congo, il Ruanda ed è presieduto dall'Uganda. Per affrontare la ribellione in Congo capitanata dal ricco generale Bosco Ntaganda, a capo dei ribelli del Congolese Revolution Army (CRA), meglio conosciuto con l'acronimo di M23 che prende il nome dall'accordo di pace del 23 marzo 2009, che pose fine alla precedente rivolta nel 2009, accordo che per i ribelli il governo del Presidente Kabila ha violato, Congo, Rwanda e i loro vicini dei Grandi Laghi hanno concordato nel mese di luglio un piano che ha sollevato le tensioni nella regione e migliaia di civili sfollati. I combattenti ribelli, per lo più provenienti dal gruppo di minoranza etnica Tutsi, accusano il presidente Kabila di non concedere loro posti nell'esercito, in linea con l'acco

Congo: una sporca guerra all'insegna dei nostri piaceri quotidiani.

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Nella Repubblica Democratica del Congo, ancora una volta, la vita di tante persone è appesa ad un filo. Dalle notizie che giungono dal tormentato paese africano, in almeno 5 villaggi della zona di Ikobo e Kisimba, da più di una settimana, centinaia di famiglie fuggono gli abusi delle FDLR , un gruppo ribelle noto per i suoi abusi contro civili congolesi e i suoi legami con gli autori del genocidio del 1994 in Ruanda. La popolazione in fuga si dirige verso località situate a sud di Lubero . Questi movimenti in massa delle popolazioni sono dovuti a parecchi casi di saccheggi e uccisioni avvenuti a seguito delle operazioni militari condotte dalle FARDC contro le FDLR. A confermare ciò, un rapporto dell’alto commissariato Onu per i diritti umani denuncia le barbarie della guerra civile e parla di almeno 303 civili stuprati, alcuni anche molte volte, negli attacchi delle fazioni armate tra il 30 luglio e il 2 agosto.  "Sono venuti con le torce, quando sono entrati i Kandash ci

Congo: un saccheggio dietro l'altro

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Secondo il Fondo monetario internazionale (FMI), circa un quinto della popolazione congolese dipende dal lavoro delle miniere. Una minima parte lavora nei ricchi giacimenti di rame del Katanga, nel sudest del Paese, mentre la parte restante è occupata per lo più nel settore diamantifero, quasi ad appannaggio esclusivo del colosso mondiale dei diamanti De Beers , il quale - notizia di questi giorni - ha deciso di congelare i progetti di esplorazione nel paese. Lo Stato africano, grande ottanta volte il Belgio, che lo ha dominato per circa un secolo, tra le ricchezze del sottosuolo possiede anche topazio, magnesio, oro, cassiterite, che si è cominciata a estrarne in gran quantità e venderla illegalmente per la forte richiesta di stagno, indispensabile nella saldatura dei circuiti integrati. La Repubblica democratica del Congo (RDC), secondo Paese dell'Africa per estensione territoriale, contiene forse la più ricca concentrazione di minerali e metalli preziosi sul pianeta, in cui l