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Tatmadaw: il terrore del Myanmar

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Nello sfortunato Myanmar a farla da padrone è il Tatmadaw, l’organizzazione militare sia per la sicurezza nazionale interna e sia per la difesa dello Stato esterna. Dal Tatmadaw dipendono l’Esercito, l’aeronautica e la Marina oltre la polizia e le guardie di frontiera. E’ composto di circa 500 mila uomini arruolati sia su base volontaria che professionale  ed è padrone indiscusso dell’ex Birmania, uno stato nello stato che ha rovesciato il governo democratico lo scorso febbraio e ucciso d’allora circa 420 manifestanti. In un articolo del New York Times viene riportata la testimonianza di diversi membri, due dei quali hanno disertato dal colpo di stato e gli altri ne fanno ancora parte ed hanno rilasciato interviste in forma anonima. Costoro dipingono un quadro complesso di una istituzione che ha dominato il Myanmar per sei decenni. Dal momento in cui entrano nel campo di addestramento, alle truppe di Tatmadaw viene insegnato che sono i guardiani del Paese e di una religione. L’orga

Iraq: il califfato del terrore

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In un mondo senza Dio, tutto è destinato a bruciare... e l'uomo ancora non l'ha compreso. Questo nostro bel pianeta azzurro, datoci in gestione da Colui che tutto ha creato, e che l'uomo sta distruggendo insensatamente con un continuo disboscamento e un uso sempre più sfrenato dei combustibili fossili, pone seri problemi ambientali. La combustione di combustibili fossili produce circa 21.300 milioni di tonnellate (21,3 gigatonnellate) di anidride carbonica (CO2) all'anno, ma i processi naturali, quelli non provocati dall'uomo, ne possono assorbire solo circa metà di tale importo. Ma il mondo sta bruciando anche per altri motivi, che nulla hanno a che fare con l'ambiente e il riscaldamento globale. Il punto dolente è proprio laddove ha avuto inizio la storia dell'Umanità: l'antica Mesopotamia, la Siria e la Terra Santa, luoghi dove la mano dell'uomo irresponsabile continua a fomentare morte, atrocità, distruzione...  " Non si fa la g

Ucciso il principe del terrore

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"Ora o mai più ", disse George Bush Jr nel grigio pomeriggio del 6 ottobre 2001. E cominciò così la campagna statunitense per stanare Osama Bin Laden, già chiamato il principe del terrore, e annientare i suoi complici. Poi il giorno dopo sono cominciati a piovere dal cielo, lanciati da una nave americana, missili tomahawk, un martellamento continuo sulle roccaforti talebane di Kabul, Kandahar, Jalalabad e tra i tanti missili c'è quello che colpisce in pieno uno dei campi di addestramento di Bin Laden , individuati nei giorni precedenti dall'intelligence grazie anche alle foto scattate da diversi satelliti spia.  Ma Bin Laden r esta vivo e viene ricercato in ogni dove. Oggi, a distanza di quasi dieci anni dall'attentato dell' 11 settembre , compiuto da 19 uomini sui cieli di New York e Washinghton, che colpirono in maniera spettacolare e fortemente simbolica le torri gemelle  (simbolo del capitalismo statunitense) , scioltesi drammaticamente co