Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta tribù

Perchè preservare le piante medicinali dei Yawanawa

Immagine
Dopo la pubblicazione dell'enciclopedia  della tribù amazzonica dei Matses , composta di 500 pagine piene zeppe di dettagli di ogni pianta usata dalla medicina tradizionale, realizzata per non disperdere le antiche ricette, adesso è la volta degli Yawanawa , una tribù di 1.250 persone che vivono nel cuore dell'Amazzonia brasiliana, che caparbiamente, non senza sforzi, vogliono impedire che le loro tradizioni scompaiano con l'ultima generazione di maestri di piante medicinali. La tribù dei Yawanawa, abituata a vivere nella foresta amazzonica in mezzo a pericoli d'ogni genere tra serpenti velenosi, altri rettili, pesci, insetti e mammiferi per generazioni ha combattuto con successo i morsi mortali dei serpenti con piante medicinali. Tuttavia i componente della tribù non hanno mai considerato i serpenti come motivo di allarme - neanche quelli con tra le zanne un potente punzone. La comunità, infatti, non ha mai visto una sola morte da morso serpente velenoso nella s

L'ambiguo utilizzo dei carbon credits

Immagine
Dai tempi del Protocollo di Kyoto , i Paesi del mondo si sono organizzati per ridurre la cappa di CO2 che affligge gran parte del pianeta, in varie maniere. Un modo è quello dei Certificati Verdi, che si pagano in bolletta per finanziare l'eolico, l'idroelettrico e le biomasse. Al momento, i Certificati Verdi sono in fase di esaurimento: ne sono stati finanziati abbastanza ed ora possono viaggiare con le loro gambe. Ci sono anche i Certificati Neri o Carbon Credits, che emettono le aziende che inquinano poco e sono obbligati a comprarle le aziende che, al contrario, inquinano di più. In alternativa per gli inquinatori, invece di acquistare i Carbon Credits, possono piantare alberi. Tuttavia, attorno a questi Certificati Neri e riforestazione succede un po' di tutto. Ne è rimasto coinvolto anche il Vaticano, pur non avendo nessun obbligo poichè non è un'azienda inquinante. Nel 2007, il Vaticano annuncia d'essere diventato il primo Stato al mondo ad emissioni ze

La tratta degli schiavi cristiani nel deserto del Sinai

Immagine
La schiavitù non è solo per donne e bambini. La schiavitù è anche per i cristiani. In tutto il Medio Oriente, sta crescendo un fiorente traffico di esseri umani a discapito di cristiani che vengono rapiti, torturati e venduti come schiavi dai musulmani. Una storia venuta alla luce per merito di CBN News racconta le vicissitudini di un uomo cristiano rapito e torturato solo perché era cristiano. Alcuni sono torturati per placare i piaceri sadici dei loro rapitori, o persone che pagano per la possibilità di torturare un cristiano. Altri sono venduti come schiavi. Il commercio è fiorente, in particolare nel Nord Africa, dove le tribù beduine stanno facendo affari d'oro. Il cuore di questo traffico è nel deserto del Sinai, dove le tribù beduine attraversano il deserto incontrastate e indisturbate come fanno da millenni. Eppure, spesso si trascinano dietro individui rapiti da altri paesi del Nord Africa, selezionati perché sono cristiani. Queste persone molto spesso vengono tor

Morte nel deserto e traffico di organi umani

Immagine
Nel nostro mondo, noi combattiamo ogni giorno contro le tasse troppo alte, la disoccupazione, il precariato, le ingiustizie sociali, il costo della vita sempre più caro... ma tutto questo non è nulla a quello che succede a tanti disgraziati provenienti dall'Africa. Ne abbiamo già avuto prova nei mesi scorsi, nel corso della rivoluzione nord africana e specie nel corso della guerra il Libia, quando le carrette del mare trasportavano migliaia e migliaia di disgraziati in cerca di una nuova vita sulle nostre sponde. Molti di loro sono stati risucchiati nelle acque del Mare Nostrum dopo giorni e giorni di agonia vissuta nei loro viaggi della speranza. Tanta disperazione e crudeltà la ritroviamo ancora tra i profughi provenienti dalla regione sudanese del Darfur che cercano di attraversare illegalmente il confine dall'Egitto verso Israele o tra coloro che sono comunque riusciti ad arrivare nel Sinai. Uno speciale della CNN's Freedom Project intitolato "Morte nel deserto