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L'Europa teme la crisi dei rifugiati afghani dopo la presa del potere da parte dei talebani

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Dall'alto, il nuovo muro di confine che separa la Turchia dall'Iran sembra un serpente bianco che si snoda tra le brulle colline. Finora copre solo un terzo del confine di 540 chilometri (335 miglia), lasciando molti spazi vuoti per i migranti da attraversare nel cuore della notte. Il traffico su questa rotta migratoria fondamentale dall'Asia centrale verso l'Europa è rimasto relativamente stabile rispetto agli anni precedenti. Ma i paesi europei, così come la Turchia, temono che l'improvviso ritorno del governo talebano in Afghanistan possa cambiare le cose. Perseguitati da una crisi migratoria del 2015 alimentata dalla guerra in Siria, i leader europei vogliono disperatamente evitare un altro afflusso su larga scala di rifugiati e migranti dall'Afghanistan. Fatta eccezione per coloro che hanno aiutato le forze occidentali nella guerra di due decenni del paese, il messaggio agli afgani che stanno considerando di fuggire in Europa è: se devi partire, vai nei pae

Geotermia: il calore della terra in Europa

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geothermal Blue Lagoon a Reykjanes, Iceland Oltre al solare in America  e non solo, buone nuove anche dall'energia geotermica in Europa. In Europa l'energia geotermica è in costante crescita con 16 nuovi impianti avviati nel 2017, e una capacità di generazione geotermica combinata di 33 MW. Un'attenzione particolare è rivolto al settore del riscaldamento, nel quale sono entrati in esercizio 9 impianti nel 2017. Se ne è parlato al   7th Annual Geothermal Market  ( settimo rapporto annuale sul mercato geotermico) dell'  European Geothermal Energy Council ( EGEC ), confermando la tendenza alla crescita degli ultimi anni, rilevanco anche la necessità di un maggiore riconoscimento al fine di consentire il pieno dispiegamento di energia geotermica in Europa. La capacità installata di energia geotermica in Europa ammonta a 2,8 GWe, producendo oltre  15 TWh *   all'anno. In Europa ci sono 117 impianti, 16 dei quali sono stati inaugurati nel 2017. Le nuove agg

Acqua e pace in Medio Oriente 2

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Le sorgenti del Nilo si trovano in Etiopia e in Africa centrale e si uniscono a Khartoum, in Sudan. Come un paese a valle, l'Egitto è quasi interamente dipendente dal fiume Nilo. Per secoli, ha usato la sua influenza e il potere per dominare e proteggere ciò che vede come i suoi diritti storici sull'acqua. La gigantesca diga di Aswan , completata nel 1971, ha dato all'Egitto il modo di avere l'acqua che ha desiderato. Per salvaguardare il controllo del Nilo, il Cairo, nel corso degli anni, ha incoraggiato i conflitti in Etiopia e in Sudan, ritenendo che l'instabilità avrebbe ostacolato i progetti di sviluppo idrico in quei paesi. Ha, per esempio, favorito l'insurrezione somala dell' Ogaden National Liberation Front contro il governo in Etiopia nella lotta per riconquistare la controversa regione dell'Ogaden - la regione etnica somala dell'Etiopia.  Ha fatto lo stesso in Sudan aiutando l'esercito ribelle di liberazione popolare sud

Gas: ferventi manovre attorno al Mar Caspio

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L'idea di costruire un gasdotto attraverso il Mar Caspio per trasportare gas naturale dalle enormi riserve del Turkmenistan in Azerbaigian e poi più avanti verso l'Europa è stato un progetto rimasto sul tavolo  per un lungo periodo di tempo , ma è stato trattenuto per una serie di motivi , non ultimo , la forte opposizione della Russia .   Il cambiamento della situazione con i giganti del gas della regione del Caspio (Turkmenistan e Iran) può influenzare il problema dello status del Mar Caspio, che, come sembrava proprio di recente, potrà essere risolto in un prossimo futuro. Nel settembre del 2014, ad Astrakhan , tutti i paesi del Mar Caspio assicurarono che il prossimo vertice dei capi di stato del " Caspian Five "  troverà una soluzione definitiva alla complessa questione di delimitare il fondo del Mar Caspio. A quel tempo, durante il 4th summit dei capi di Stato, i cinque paesi del Mar Caspio, dopo molti anni sono riusciti a concorda

La rincorsa al gas liquefatto

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Il commercio internazionale di gas naturale liquefatto supererà i 120 miliardi di dollari quest'anno, superando in tal modo il minerale di ferro come tra i beni più preziosi. Lo dice  Goldman Sachs Group Inc.  La concorrenza aumenterà, dato che il mercato è in espansione e gli acquirenti sono meno propensi a contratti a lungo termine. Per gli analisti gli Stati Uniti forniranno più LNG nei prossimi anni, considerando l'Asia, il più grande consumatore con maggior potere contrattuale. Il gas naturale liquefatto produce minori emissioni di CO2 rispetto agli altri combustibili. Circa il 73 per cento del GNL globale viene venduto con contratti a lungo termine generalmente legati al petrolio con un ritardo di nove mesi, la maggior parte di quello che resta  è venduto in loco in Asia, dove i prezzi l'anno scorso sono diminuiti del 55 per cento. Il commercio del gas liquefatto è destinato a crescere a un tasso medio annuo del 5,1 per cento nel prossimo decennio, al

TURCHIA, l'hub d'investimenti energetico

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Nel 2012, la capacità energetica installata in Turchia, che è membro dell'Unione europea, pur essendo un paese asiatico, era di 57.058 MW. E' previsto che aumenti a 125 GW installati entro il 2023. Per la sua posizione geografica strategica tra i principali mercati in Europa e le principali fonti di approvvigionamento più a est,  la Turchia ha una immensa portata nel settore energetico, e sta diventando un hub di investimenti . Paesi come Russia, Austria, Cina, Francia, Svezia, Germania e persino Stati Uniti stanno investendo pesantemente in Turchia. Ora è il turno dell' India , che sta valutando seriamente di fare della Turchia una destinazione di investimento. Ragion per cui il Paese della mezzaluna, estremo bastione europeo e porta d'ingresso per il continente asiatico , come scrisse Montanelli in Storia d'Italia, situato in un luogo cruciale del pianeta e formidabile corridoio per il trasporto di risorse energetiche del Medio Oriente e le regioni Khazar vers

La nuova guerra fredda in nome del gas

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La nuova guerra fredda tra Russia e Occidente segue una logica, che più trasparente non si può. I rapporti tra il Cremlino e Washington coi in suoi alleati, sono così tesi che Putin stoppa la realizzazione del gasdotto South Stream: 600 chilometri di tubi dalla costa russa del Mar Nero attraverso la Bulgaria e poi i Balcani il confine tra Italia, Austria e Slovenia  per portare a noi europei 63 milioni di metri cubi di gas naturale l'anno, estratto nella lontana Siberia. Sout Stream è un progetto russo, francese, tedesco con l'Italiana Saipem (ENI), impegnata nella costruzione del tratto sottomarino di South Stream, nel Mar Nero, che oggi in Borsa ha perso il 10 per cento.  Lo stop voluto da Putin, e la situazione in Ucraina, diventata terra di contesa tra i due schieramenti, da cui sono derivate le sanzioni dell'Occidente, stanno colpendo duramente l'economia russa, con il rublo in discesa e taglio drastico alle stime di crescita. Il crollo del rublo e delle quotazi

Turchia: il pistacchio per generare calore

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Cosa si dovrebbe fare con gli avanzi di migliaia di tonnellate di gusci di frutta secca?  E ' una domanda che la Turchia - terzo più grande produttore mondiale di pistacchi, dietro l'Iran e gli Stati Uniti - si sta chiedendo da tempo. Solitamente lo scarto d ei gusci di pistacchio finisce nelle discariche. La speranza è quella di trasformare i resti commestibili in qualcosa di utile. Trasformarli, ad esempio, in gas, un combustibile alternativo che può produrre calore prodotto dalla ripartizione della materia organica. Ebbene, la Turchia attualmente sta lavorando su un piano ecologico per convertire i gusci di pistacchio (frutto secco dal caratteristico colore verde racchiuso in un guscio rigido dall'aspetto legnoso) , in una fonte di energia- I pistacchi, come la maggior parte dei rifiuti alimentari, possono essere convertiti in biogas. Anche se nessun altro posto al mondo attualmente utilizza i pistacchi per fare energia, la Turchia ne produce così tanti, che ha

L'ultima fatica del progetto South Stream

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Nei prossimi giorni sul Mar Nero verrà posata la prima pietra dell'impianto che porterà direttamente in Europa il gas naturale estratto in Siberia. Una casa su 4 del vecchio continente si servirà di questa preziosa sostanza che viene dalla Russia. Una dipendenza su cui scommette Gazprom attraverso il gasdotto South Stream che dalla costa russa del Mar Nero raggiungerà la Bulgaria e poi attraverso i Balcani il confine tra Italia, Austria e Slovenia. L'obiettivo di Gazprom, che ha come partner anche la nostra ENI, è di assicurare le forniture di gas a buon prezzo. L'Agenzia europea dell'Energia stima che la domanda di gas crescerà del 25 per cento nei prossimi 20 anni e a livello mondiale il consumo di gas potrebbe aumentare del 19 per cento entro il 2017. Il progetto è un potente strumento di politica internazionale e potrebbe modificare i rapporti energetici tra Europa e Russia, senza dimenticare l'America che proprio con il gas si sta  reinventando come un g

Cosa nasconde la tensione crescente tra Turchia e Siria?

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" Perché la primavera araba ha spazzato via i regimi dittatoriali di Tunisia, Bahrein, Libia, Egitto e non quello siriano? ". E' la domanda che mi sono posto da qualche tempo, sulla quale solo ora ho una risposta. Che poi, conoscendo come vanno certe cose, è la cosa più ovvia su cui si doveva pensare! Nel mese di luglio 2011, quando erano in pieno svolgimento le operazioni di destabilizzazione degli stati del Golfo, i governi di Siria, Iran e Iraq hanno firmato un accordo storico sulla gas pipeline che è andato in gran parte inosservato dopo le notizie della CNN sui disordini siriani. Il gasdotto, concepito per costare 10 miliardi di dollari, che sarebbe stato completato in tre anni, è quello iraniano di Port Assalouyeh, nei pressi del campo di gas di South Pars nel Golfo Persico, che avrebbe poi raggiunto Damasco, in Siria attraverso il territorio iracheno. Da lì,  le intenzioni dell'Iran, sarebbero state quelle di estendere il gasdotto da Damasco fino au port

Siria: tamburi di guerra sempre più vicini?

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Qual'é la verita sulla questione siriana? Si tratta di una strategia occidentale, orchestrata dall' Asse FUKUS (Francia, UK, USA) , per arrivare lentamente ma inesorabilmente al cuore del problema (Iran) , oppure quello che sentiamo quotidianamente dai telegiornali e leggiamo sui giornali è maledettamente vero: cioè, che il terribile Assad, pur di mantenere il potere che gli ha lasciato il vecchio genitore, è stato capace di ordinare il fuoco sul suo popolo? Cose di questo genere sono troppo distanti dai ragionamenti semplici ed elementari della gente comune, ma il fatto che la pesante situazione siriana si trascini da oltre un anno, protetta dall'ombrello cino-russo, oltre che da quello iraniano, senza che se ne sia venuto in alcun modo a capo, fa pensare che la drammatica questione cela risvolti troppo importanti per essere svelati al mondo intero. Adesso pare che stiamo entrando nella fase conclusiva della vicenda. I prosiriani (russi, iraniani, cinesi e altri po

Il mondo ha sete d'acqua e... d'idrocarburi

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Il mondo ha sete, sete d'acqua. Si dice che mentre una persona può sopravvivere senza cibo per settimane, senza acqua potrebbe perire in una manciata di giorni. Ma un nuovo rapporto sulla scarsità d'acqua, appena pubblicato su PLoS ONE , dimostra che 2,7 miliardi di persone sopportano razioni limitate d'acqua per un mese o più, questo in alcuni dei bacini d'acqua più pesantemente stressati del mondo. Ciò può compromettere seriamente la salute, i raccolti alimentari e la crescita anche economica. Tuttavia, più che le città, è la coltura irrigua che succhia avidamente questo bene così prezioso. Tutto il mondo ha sete d'acqua, ma soltanto il mondo Occidentale e i due colossi asiatici Cina e India, hanno sete di gas e petrolio. In un precedente post si era parlato della tensione nel Mediterraneo orientale tra Cipro e Turchia riguardo le trivellazioni che Nicosia sta portando avanti in collaborazione con lo stato d'Israele alla ricerca di giacimenti di gas al

South Stream: allo studio un nuovo percorso del gasdotto per bypassare l'Ucraina

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Con il vero inverno alle porte, in Europa la domanda di gas sta crescendo velocemente, perciò si richiede una più rapida attuazione dei progetti in corso. I progetti devono essere redditizi e competitivi, confrontati agli itinerari attuali o previsti. A tal fine, vengono proposte alcune soluzioni per abbattere sia i costi e i tempi necessari per la realizzazione del progetto South Stream. Il primo ministro Vladimir Putin ha incaricato il gigante del gas Gazprom ad accelerare la costruzione di un gasdotto sotto il Mar Nero in un apparente tentativo di mettere sotto pressione l'Ucraina, il principale fornitore di gas russo verso l'Europa e molto legato al progetto South Stream, la cui co-proprietà è di Gazprom, la francese EdF,  l'Eni e la tedesca  Wintershalla. Putin, nei commenti televisivi, ha detto all'executive di Gazprom Alexei Miller, che "sarebbe opportuno" avviare la costruzione del gasdotto alla fine del prossimo anno, e non nel 2013. La mossa

Tensione nel Mediterraneo orientale tra Cipro e Turchia

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Il Mediterraneo, già al centro dell'attenzione mondiale per la forte discrepanza che caratterizza i popoli che abitano sulle sue coste sia a nord, nel vecchio continente che a sud, nel nord Africa, rischia di diventare protagonista di un ennesimo braccio di ferro tra Turchia e Cipro, in una disputa sull'energia che potrebbe danneggiare ulteriormente l'offerta travagliata di Ankara di entrare nell'Unione Europea, cosa che non disturberebbe la Francia contraria all'ingresso della Turchia nel blocco europeo. Dopo il rifiuto di Nicosia di fermare le trivellazioni in collaborazione con lo stato d'Israele, alla ricerca di giacimenti di gas al largo delle coste, il premier turco Erdogan ha detto che molto presto Ankara inizierà le sue prospezioni nel braccio di mare della Repubblica turca di Cipro, nella parte settentrionale dell'isola, entità riconosciuta solo dalla Turchia, mentre non intrattiene rapporti diplomatici con il resto di Cipro, Stato membro dell'

South Stream e Nabucco: la guerra del gas

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L'instabilità politica in Africa e Medio Oriente, con i timori che una fusione nucleare in Giappone possa spingere i governi nazionali in Europa a porre un freno ai loro programmi nucleari, rende  Gazprom South Stream sempre più attraente. Con il mercato europeo, che in seguito alle turbolenze negli stati del Nord Africa che producono gas naturale andrà a perdere fino a 10 miliardi di metri cubi di gas all'anno, soprattutto per il conflitto in Libia, e che potrebbero arrivare addirittura a 50 miliardi se il conflitto si allargasse anche alla vicina Algeria, l'interesse per il gigantesco pipeline,  sta crescendo ed ora vede entrare in campo anche la tedesca BASF che entrerebbe nel progetto col  15%,  portando 2 miliardi di dollari (1,2 miliardi di sterline) nel Consorzio che realizzerà il gasdotto erodendo la quota di ENI sinora socio paritario di Gazprom.

Guerra di nervi sui gasdotti verso l'Europa

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Il consorzio di sei nazioni che ruotano attorno al consorzio Nabucco , il gasdotto che partendo dal bacino del Mar Caspio e dal Medio Oriente attraverso la Turchia, porterebbe il gas metano in Europa bypassando la Russia, chiede "impegni concreti " dai propri fornitori entro la fine di marzo. Le sei nazioni ( Germania, Austria, Ungheria, Romania, Bulgaria e Turchia ) e compagnie, fra cui la tedesca RWE e l'austriaca OMV, che con Nabucco intendono trasportare fino a 31 miliardi di metri cubi di gas all'anno, e destinato ad essere un elemento chiave nei piani dell'Unione europea che vuole ridurre la dipendenza energetica da Gazprom, debbono però sedersi  attorno a un tavolo e dimostrare di essere in grado di dare  via libera, entro la metà dell'anno, a 10,7 miliardi dollari ( 7,9 miliardi di euro ), che permettono di iniziare acquisendo i diritti di passaggio sul pipeline per 3.300 chilometri. Gli analisti hanno espresso dubbi sulla capacità del consor

L'alba del nuovo impero - 2

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Proprio al recente vertice Nato di Lisbona 2010, la Turchia ha imposto all'alleanza atlantica che nel documento finale non venisse nominato l'Iran tra le minacce contro le quali ci sarebbe  stato il progetto di scudo antimissile europeo.  Questo, poiche la Turchia si vede responsabile della stabilità regionale, e ha quindi  bisogno d'intrattenere buone relazioni con tutti i paesi della  regione (Iraq, Siria, Libano, Arabia Saudita ed Egitto), compreso l'Iran.    Avendo intrapreso una politica estera di profondità strategica, la Turchia deve adattarsi a posizioni diverse in relazione ai Balcani, alla regione del Mar Nero, al Caucaso, ai paesi baltici e al Medio Oriente.  Una tappa importante di questo approccio in politica estera  è la creazione di nuove attività di cooperazione  con le nazioni che affacciano sul Mar nero, come l'Ucraina, ad esempio. Per rendersi conto dell'importanza della Turchia nello scacchiere geopolitico, basterebbe

NATO Lisbona 2010: un vertice piuttosto tranquillo

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Dal recente vertice NATO Lisbona 2010 , che ha rivisto, il rilancio del rapporto Europa-Stati Uniti, con quest'ultimi che sinora hanno guardato più al Pacifico che all'Atlantico, è stato varato un nuovo concetto strategico che modella l'organizzazione (verrà riformata nella sua struttura con risparmio e maggiore efficienza) alle esigenze delle nuove sfide della sicurezza, i n un mondo profondamente cambiato .  Tra queste, in primo piano l'adozione di una exit strategy dall 'Afghanistan , da compiersi, se le condizioni lo permetteranno, entro il 2014. Nel nuovo concetto strategico la Nato s'impegna nel progetto di scudo antimissile europeo , affinchè possa proteggere tutto il territorio e la popolazione europea così come gli Stati Uniti, perchè sono ormai una trentina i Paesi che possono minacciare l'Europa. Progetto nel quale vi sarà una stretta cooperazione (ma i termini sono ancora da definire) con la Russia , con la quale il disgelo si estende

L'alba del nuovo impero

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Mi è sempre piaciuta la geografia. Quando ero un giovanissimo studente spesso mi facevo bello coi compagni e i professori, chiedendo loro di mettermi alla prova, interrogandomi sulle capitali del mondo. In verità, forse ne conoscevo circa una cinquantina, non di più! Probabilmente il periodo storico del 1700 è quello mio preferito, soprattutto perchè era il tempo della primissima globalizzazione: grandi viaggi via mare con velieri maestosi carichi di merci e d'individui pronti a conquistare il tanto spazio a disposizione che il mondo offriva, via terra e via mare... Ergo dunque, che scaturisce da qui la mia passione verso la geografia, tramutatosi col tempo in geopolitica, materia con la quale tenterò di affrontare un viaggio, nel tentativo di provare a capire dove si sta spostando l'asse strategico del pianeta. A questo viaggio, che man mano scriverò su questo blog, darò il titolo "L'alba del nuovo impero" , poichè credo che nei prossimi 10, 15 anni... a rigua

Turchia: il villaggio che verrà seppellito

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Nella regione centrale della Cappadocia turca, definita il paese delle meraviglie geologiche: un paesaggio di fantastiche rocce erose dal tempo e ricco di vestigia storiche, con grotte allestite a chiese, case di pietra e città sotterranne ricavate dal materiale depositato da milioni di anni dalle eruzioni vulcaniche che circondano l'altopiano della Cappadocia e attirano, con la benedizione della maggior parte della regione, milioni di turisti ogni anno, è facile vedere strade attraversate da trattori, donne, in pantaloni larghi da lavoro nei campi e uomini che passano il  tempo libero nelle sale da té a giocare a carte e a backgammon. Tuttavia, in questo paesaggio rupestre, apparentemente luogo d'una vita serena, circondato da un alone di storia e leggenda, luoghi nei quali l 'impero ottomano ha combattuto battaglie che avrebbero plasmato il mondo, e che hanno visto all'opera Alessandro Magno sciogliere il nodo gordiano ( the Gordian Knot ), che gli avrebbe poi c