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Triste considerazione di fine estate

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Per circa tre lustri, attraverso il blog, mi sono occupato prettamente di questioni ambientali: global warming, clima, deforestazione, siccità, eventi naturali, bracconaggio, conferenze dell'Ipcc, energie alternative, combustibili fossili, energia nucleare, fusione nucleare, traffico di organi, inquinamento, plastica, cemento, popoli i cui diritti sono stati calpestati, come i Rohingya, "la minoranza più perseguitata del mondo" in Myanmar, gli Orang Rimba in Indonesia, i Guarani Kaiowa, che vivono nell'Amazzonia... che sta bruciando. Si la preziosissima  foresta pluviale amazzonica,  grande come l'unione europea, che produce oltre il 20 percento dell'ossigeno del pianeta ed è la patria della maggior biodiversità del mondo sta bruciando...  sta perdendo una superficie equivalente ad oltre tre campi da calcio al minuto...  Ora i popoli e gli animali che lì vivono, fuggono impazziti davanti le fiamme, restando tristemente a guardare quello che è stato il loro

Requiem di quello che è diventato l'uomo oggi

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Tra negazionismo, qualunquismo, global weirding e scienza convenzionale non ci si raccapezza più nulla circa i cambiamenti climatici. Il susseguirsi delle stagioni fuori rotta, i ghiacciai polari artici che si sciolgono, non si sciolgono, non si sa bene, la siccità che avanza... Viviamo ormai sulla nostra pelle l'alternarsi repentino di anomale condizioni meteorologiche, che variano da temperature calde a fredde nel giro di poche ore. Non ci sono più le stagioni di una volta! E' ovvio che qualcosa sta accadendo! Il nostro pianeta si è buscato una bella broncopolmonite, starnutisce, piange, ha la febbre e non ha ancora trovato il rimedio giusto per guarire. Ma cosa può fare la Scienza d'innanzi ad un cambiamento climatico di così vaste proporzioni che colpisce tutti i punti cardinali del pianeta, creando tragedie su tragedie, esodo di popoli da terre sempre più inospitali e malanni difficili da sconfiggere. L'aria avvelenata delle grandi città; la plastica nei can