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Cina: al via l'auto elettrica

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La battaglia globale nel contrastare l'inquinamento che sta distruggendo la Terra continua, nonostante qualcuno abbia scelto di fare a modo suo. La Cina, il grande Paese asiatico, sta pensando a un divieto sulle automobili che funzionano con i combustibili fossili. Lo ha riferito l'agenzia di stampa Xinhua . Una mossa strategica per ripulire l' aria notoriamente inquinata di Pechino e Shanghai, e promuovere lo sviluppo di " smart car " e dei costruttori di veicoli elettrici come Build Your Dream ( BYD ), pensando che i divieti sulle auto di grossa cilindrata, attrarrà più la produzione dell'auto elettrica e le sue infrastrutture connesse. In Borsa, la notizia ha fatto balzare d'un 4,55%  BYD e Tesla , leader mondiali nel settore veicoli elettrici Le grandi città in Cina sono tra le più inquinate al mondo. Solo Nuova Delhi , India e  Karachi , Pakistan hanno più C02 nell'atmosfera di Pechino. Per mantenere vivibile  Pechino, ed eventual

Xiongan: la megacittà del millennio cinese

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Per i 22 milioni di residenti di Pechino, l'ultimo annuncio del governo cinese porta una ventata di aria fresca, nel vero senso della parola. Difatti, mentre da noi si festeggiava scherzosamente il 1° aprile, in Cina i leader del partito comunista hanno annunciato i piani per creare una nuova città appena a sud della capitale del paese. La Xiongan New Area , designata una zona economica speciale, è stata accolta dai media statali come un modello di urbanizzazione e una potenziale cura per per la crescita e la congestione di Pechino. Secondo l'agenzia di stampa Xinhua, la città apre "un nuovo capitolo" nel paese, e allevierà il tasso di inquinamento crescente della capitale e il traffico automobilistico. Xiongan New Area , un luogo di cui nessuno aveva mai sentito parlare, si trova a circa 100 km a sud-ovest dal centro di Pechino nella provincia di Hebei. Nella visione di Xi Jinping il nuovo progetto millenario della New Area di Xiongan si svilupperà cre

Sommergibili cinesi con equipaggi umani alla scoperta dei fondali oceanici

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Iniziai a scrivere " L'alba del nuovo impero " esattamente 6 anni fa, proponendomi di scrivere un lungo articolo sul fenomeno cinese, un mondo a sé stante in grande trasformazione. In questi anni il paese del Dragone ha fatto progressi straordinari in campo economico, spaziale, ecologico, navale accingendosi ora ad esplorare le profondità marine alla ricerca di metalli preziosi nell' Oceano Indiano con il Jiaolong , un sommergibile con equipaggio umano. Il sommergibile (immagine a lato) con a capo il comandante della missione Yu Hongjun, nella sua prima spedizione del genere, é sceso ad una profondità di 3.117 metri nell'Oceano Indiano nord occidentale, raccogliendo una serie di campioni di metalli preziosi, tra i quali 4,2 kg di solfuro, 18,7 kg di basalto e 16 litri di acqua di altura oltre testare tutti i suoi sistemi . Han Xiqiu, uno degli scienziati della spedizione, ha detto che le immersioni future valuteranno il potenziale di risorse d

L'alba del nuovo impero: le isole contese nel Mar Cinese Meridionale

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Attualmente, sono rimaste due le potenze mondiali: Cina e Stati Uniti. C'è anche la Russia, che però, per motivi di ordine politico, si può considerare solo un outsider di lusso. Sebbene in giugno Leon Panetta , Segretario della Difesa americana, alla Conferenza sulla Sicurezza a Singapore, abbia minimizzato sul fatto che gli Stati Uniti vogliano limitare l'influenza cinese nel Pacifico e nell'Oceano Indiano, di certo non avrà lasciato indifferenti i governanti cinesi che ambiscono anch'essi a migliorare la propria sicurezza regionale. Panetta ha riconosciuto che alcuni vedono una maggiore presenza americana nella regione come una sfida diretta alla Cina. Ma ha anche affermato che una maggiore presenza statunitense nella regione Asia-Pacifico potrebbe far comodo alla Cina nel miglioramento della sicurezza regionale. E' ovvio che una maggior presenza navale statunitense nel Pacifico permetterebbe a a Washington di aumentare il numero e le dimensioni delle eserc

Forti inondazioni mettono a dura prova la Cina

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Forti inondazioni nel sud della Cina, cominciate il 13 giugno, stanno provocando ingenti danni a persone e cose nel sud del paese. Molti sono stati costretti ad abbandonare le loro case, in previsione dell'arrivo di nuove piogge. Secondo l'agenzia di stampa statale Xinhua , al momento, il bilancio provvisorie delle vittime è salito a 147 morti e 93 dispersi. In decine di fiumi le acque hanno superato il livello di guardia. Ogni anno la Cina sostiene gravi inondazioni lungo il corso del possente Yangtze e di altri grandi fiumi, ma le inondazioni di quest'anno sono  particolarmente pesanti, colpendo almeno milioni di persone in nove province delle regioni del sud e lungo la costa orientale. Sinora, le piogge torrenziali e le inondazioni hanno colpito oltre 15 milioni di persone, distruggendo migliaia di case e provocato perdite economiche per 19.700 milioni di yuan. La televisione di Stato CCTV ha mandato in onda immagini di salvataggi effettuati in barca, camion